Dal 2019, sulla Stazione Spaziale Internazionale NASA e Roscosmos rilevano perdite d’aria nel modulo russo Zvezda. Più precisamente, una perdita è stata localizzata in un vestibolo chiamato PrK, situato tra il portellone di attracco delle capsule e il resto del modulo.
Il tasso di perdita d’aria ha continuato ad aumentare nel corso dei mesi, arrivando a picchi di 1.7 kg di aria al giorno. La soluzione adottata per contenere la perdita consiste nell’isolare e chiudere il portellone del vestibolo. Tuttavia, questo deve essere aperto quando arrivano le capsule Progress sulla ISS, per consentire agli astronauti di accedervi. Una volta concluse le operazioni, gli astronauti chiudono nuovamente il portellone per limitare la fuoriuscita di aria.
Punti di vista differenti
Il 13 novembre, durante un incontro del Comitato Consultivo della ISS della NASA, è emerso che l’agenzia americana ritiene che il problema possa portare a un “guasto catastrofico”, mentre l’agenzia russa lo considera uno scenario irrealistico.
Bob Cabana, ex astronauta della NASA e attuale presidente del comitato, ha dichiarato che “i team tecnici statunitensi e russi non hanno una comprensione comune della probabile causa principale o della gravità delle conseguenze di queste perdite”. Cabana ha riferito che i tecnici russi ritengono che le perdite siano causate da “fatica ciclica elevata” dovuta a micro-vibrazioni.
La NASA, invece, ritiene che la perdita d’aria sia causata da altri fattori, come pressione e stress meccanico, stress residuo, proprietà dei materiali del modulo ed esposizione ambientale.
Michael Barratt, astronauta della missione Crew-8 rientrato sulla Terra il 25 ottobre, ha spiegato le precauzioni adottate per evitare problemi nella sezione statunitense della ISS. Durante le operazioni con le capsule Progress, gli astronauti chiudono il portellone che separa i due segmenti della stazione. Cabana ha inoltre dichiarato: “I russi ritengono che le operazioni siano sicure, ma non riescono a dimostrarlo agli Stati Uniti, mentre gli Stati Uniti pensano il contrario, senza poterlo dimostrare ai russi”.
Con il passare degli anni, i problemi di manutenzione di una struttura complessa come la ISS diventano sempre più evidenti. Questo rende chiaro che si avvicina il momento in cui la stazione sarà dismessa, attualmente previsto non prima del 2030, con un deorbitamento previsto tramite una capsula Dragon modificata. L’8 novembre, SpaceX ha effettuato un primo test per valutare la capacità della capsula di modificare l’orbita della ISS.