Un’altra capsula Dragon, questa volta in versione cargo, è partita per la Stazione Spaziale Internazionale dal complesso di lancio 39A del Kennedy Space Center. Il Falcon 9 che ha permesso l’arrivo in orbita della Dragon ha acceso i suoi 9 motori Merlin alle 3:29 del 5 novembre, dando così inizio alla missione CRS-31.
Rispetto alle missioni precedenti, il secondo stadio ha rilasciato la capsula 145 secondi prima, riducendo così l’intervallo tra lo spegnimento del motore e la separazione della Dragon. Ciò è possibile grazie al continuo miglioramento del Falcon 9 che SpaceX sta costantemente applicando.
L’attracco alla Stazione Spaziale è previsto per il 5 novembre, alle 16:15. Il primo stadio utilizzato per questo lancio ha volato per la quinta volta, atterrando poi direttamente sulla terraferma, alla Landing Zone 1. Anche la Dragon è al suo quinto volo nello spazio e si tratta della prima capsula di seconda generazione in versione cargo utilizzata da SpaceX, con CRS-21 avvenuta a dicembre 2020.
SpaceX ha così dato il via all’undicesima missione di rifornimento della ISS, parte della Fase 2 del Commercial Resupply Services. A bordo della Dragon si trovano 2762 kg di rifornimenti, che comprendono viveri per gli astronauti, ma anche nuovi esperimenti ed equipaggiamenti.
Per l’8 novembre è previsto che la Dragon accenda i suoi motori Draco per modificare l’orbita della ISS. Questo test durerà circa 12.5 minuti e servirà a SpaceX anche come test per lo sviluppo della Dragon che avrà il compito di deorbitare la stazione.
Liftoff of Dragon’s 31st Commercial Resupply Services mission to the @Space_Station! pic.twitter.com/MPRoutKS3t
— SpaceX (@SpaceX) November 5, 2024
Un nuovo coronografo e non solo
All’interno della sezione non pressurizzata della Dragon si trova CODEX (Coronal Diagnostic Experiment), un sofisticato coronografo che sarà installato all’esterno della ISS. È l’unico elemento trasportato dalla capsula direttamente esposto all’ambiente spaziale e ha una massa di 327 kg. Gli strumenti di cui è dotato CODEX gli permetteranno di studiare approfonditamente il vento solare, con la possibilità di misurare sia la densità del plasma che fluisce dal Sole che la temperatura e la velocità.
Per la sua installazione è necessario l’utilizzo sia del braccio robotico Canadarm2 che di Dexter, ovvero lo Special Purpose Dexterous Manipulator. L’intera operazione di rimozione dalla Dragon e collocamento sulla ISS richiederà all’incirca quattro giorni.
A bordo della Dragon c’era anche NAVCOM, uno strumento sviluppato dall’azienda italiana Qascom con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. NAVCOM permetterà agli astronauti di ricevere segnali GNSS dalla Terra tramite stazioni base realizzate ad hoc.
Tra gli esperimenti che arriveranno sulla ISS vi è anche ARTEMOSS, che prevede l’utilizzo di un muschio antartico vivo per studiare come le piante reagiscano alle radiazioni. Grazie a Nanolab Astrobeat, invece, verranno svolti dei test sull’utilizzo della saldatura a freddo. In condizioni di microgravità è possibile fondere metalli fornendo loro meno energia rispetto a quanto richiesto sulla Terra. Questo esperimento potrebbe essere utile per studiare come effettuare riparazioni di veicoli spaziali dall’interno, a seguito di impatti con micrometeoriti o detriti spaziali.
Grazie alla missione CRS-31 arriva nello spazio anche LignoSat, un satellite realizzato in legno di magnolia dall’Università di Kyoto e dalla Sumitomo Forestry. Si tratta del primo satellite costruito in legno, assemblato sfruttando tecniche tradizionali giapponesi che non prevedono l’uso di colle o viti. LignoSat sarà rilasciato dalla ISS e, nei sei mesi successivi, ricaverà diversi dati sul suo funzionamento e sulla struttura.