Raccontare la Cina è un’impresa incredibile. Le informazioni sono sempre lacunose e centellinate e quando sono trasmesse in occidente vanno sempre filtrate e contestualizzate. Spesso gli aggiornamenti sono infatti adattati dal governo cinese. In ogni caso tutte le notizie vanno sempre viste inserite nel contesto orientale di una cultura millenaria, complessa e profondamente diversa dalla nostra. Oggi in Spazio D’Oriente abbiamo cercato di fare tutto questo parlando di uno degli argomenti chiave del programma spaziale di Pechino: I razzi attualmente in sviluppo.
L’incredibile progresso nell’esplorazione spaziale cinese degli ultimi anni è stato infatti costruito grazie a tutta una serie di nuovi lanciatori. La strategia di Pechino è sempre stata “chiara”. Costruire il razzo intorno alla missione e non portare la missione sul razzo adatto. Costruendo la maggior parte dei razzi in aziende “statali” la Cina ha creato alcuni dei lanciatori più modulabili della storia. Basti pensare ai Lunga Marcia 6 e 7, con le loro varianti. Un primo stadio in comune e booster, secondo e terzo stadio in più o in meno a seconda della missione. Se c’è una cosa che non manca alla Cina spaziale sono però le ambizioni e i nuovi razzi attualmente in cantiere ne sono la chiara dimostrazione.
Un Lunga Marcia 8 riutilizzabile?
Il numero 8 (bā) è molto importante nella cultura cinese per la sua assonanza con il carattere 发 (fā) che significa “ricchezza” o “prosperità”. Pertanto non è un caso, ad esempio, se molti cinesi cerchino di avere l’8 nel proprio numero di telefono o nella targa. Anche nel mondo del business l’8 diventa una specie di mania. Le olimpiadi di Pechino nel 2008 iniziarono esattamente il giorno 8/08 alle ore 8 e 8 minuti.
C’è quindi una ragione se il lanciatore tecnologicamente più ambizioso della Cina venga accostato ad un numero di tale importanza. Più precisamente parliamo del primo lanciatore cinese di classe orbitale che punta ad essere parzialmente riutilizzabile come l’americano Falcon 9.
Presentato nel 2017 come un nuovo razzo a propellenti liquidi, il LM-8 doveva originariamente essere solo un nuovo lanciatore nella flotta di Pechino. Tuttavia a partire dal 2018 il progetto venne pesantemente rivisto per far diventare il LM-8 il primo vettore orbitale cinese ad essere riutilizzabile. L’obiettivo è far atterrare sia il primo stadio, sia i booster su una chiatta nell’oceano o su una piazzola di atterraggio a terra. Questa coraggiosa scelta di modificare il progetto in corso d’opera è un chiaro segnale della volontà cinese di essere all’avanguardia quanto gli Stati Uniti e SpaceX.
Lo scopo del futuro LM-8 è rendere l’accesso allo spazio da parte della Cina molto più economico e allo stesso tempo cercare di inserirsi nel mercato globale dei lanci commerciali. In questo senso, le parole di Long Lehao, Chief designer della CALT, chiariscono gli sforzi di Pechino verso il riutilizzo:
“L’industria aerospaziale cinese sta compiendo sforzi per sviluppare veicoli a basso costo che possono entrare rapidamente nello spazio per supportare la futura esplorazione dello spazio su larga scala e promuovere un’industria spaziale commerciale”
Per quanto concerne l’approccio al riutilizzo, il LM-8 è un lanciatore parzialmente riutilizzabile simile al Falcon 9 americano. Più precisamente, le componenti riutilizzabili saranno il primo stadio ed i booster laterali che atterreranno su una chiatta in mare. Ciò che contraddistingue il rientro verticale del LM-8 da quello del razzo americano è il fatto che i booster laterali rimarranno sempre attaccati al primo stadio. Nel seguente video possiamo vedere un’animazione del rientro del Lunga Marcia 8.
Nel video si notano anche delle “grid fins” nella parte superiore del razzo per l’orientamento durante la discesa e delle gambe retrattili. Entrambi elementi derivati dai lanciatori della famiglia Falcon e che si sono rivelati fondamentali per il successo del rientro del razzo americano.
Come da “tradizione”, il LM-8 si compone di parti già utilizzate con successo su altri lanciatori della famiglia Lunga Marcia. In particolare, il primo stadio avrà un diametro di 3.35 metri, simile a quello del LM-7. Il secondo stadio deriva invece dal LM-3A, caratterizzato dall’utilizzo di una miscela di idrogeno e ossigeno liquidi come propellente. Il secondo stadio ha già volato con successo in un primo test effettuato lo scorso dicembre. Per quanto riguarda i booster laterali, essi sono l’unica parte a propellente solido e sono sviluppati a partire dal LM-11.
Oltre alla prima versione, è prevista una variante: Il Lunga Marcia-8A, in cui ci saranno dei booster laterali più potenti ed un terzo stadio. Su quest’ultimo non ci sono notizie ufficiali, tuttavia e ragionevole ritenere che si tratti di una variante del terzo stadio adoperato sul LM-7A. Sarà cioè un “upper stage” spinto da due motori YF-75 che utilizzano la stessa miscela del secondo stadio. Vale la pena notare come questo eventuale terzo stadio è attualmente un elemento in fase di analisi in quanto potrebbe essere stato la causa del fallimento al volo di Marzo del primo LM-7A.
Attualmente il primo volo del LM-8 è previsto per il 2021 e nella sua prima versione sarà capace di portare 3 tonnellate in orbita geostazionaria e 5 in SSO. Non sappiamo con precisione se già durante il primo volo verrà tentato il recupero ma è ragionevole pensare che la Cina tenterà l’esperimento già allora.
Il Lunga Marcia 9, verso la Luna ed oltre
Se il numero 8 è centrale nella cultura cinese, il 9 lo è ancora di più in quanto numero associato agli imperatori. La città proibita è composta da 9999 stanze e nelle rampe destinate all’imperatore ci sono 9 draghi, riportati anche sui paramenti dell’imperatore. La ragione di questo accostamento nasce dal fatto che il 9 è omofono del carattere 久 (jiǔ) ossia “lunga durata” o “eternità”.
Lo stesso numero è destinato a uno dei più grandi lanciatori attualmente in fase di sviluppo da parte della Cina: il Lunga Marcia 9. Questo è il razzo che porterà a compimento le ambizioni di esplorazione lunare di Pechino. In particolare questo razzo porterà il primo taikonauta sul suolo lunare, una missione attualmente prevista verso il 2030. Il LM-9 rappresenta l’ultimo tassello di una strategia decennale di esplorazione della Luna, iniziata con il programma Chang’e.
Sviluppato dalla CALT, l’impressionante lanciatore cinese sarà pari al Saturno V in quanto a capacità di carico e potrebbe superare anche l’SLS nella sua versione potenziata. L’attuale progetto del LM-9 prevede di portare fino a 140 tonnellate in orbita bassa terrestre (quasi un terzo dell’intera ISS), fino a 50 tonnellate in orbita lunare e 44 in quella marziana. Per questo motivo, in questo rubrica ci siamo spesso riferiti al LM-9 come ad un “SLS d’oriente”.
Oltre all’immensa capacità, nell’SLS d’oriente colpiscono le dimesioni: 93 metri altezza con un diametro di 10 metri per il primo stadio e 5 metri di diametro per ognuno dei 4 booster laterali. Questo veicolo di dimensioni faraoniche sarà spinto da una nuova generazione dei motori a propellente liquido, attualmente in fase di sviluppo.
I nuovi motori che sta sviluppando la CALT per il LM-9 sono di tre tipologie. Un motore per il primo stadio ed i booster che utilizzerà la miscela RP1-LOX e due diversi motori per il secondo ed il terzo stadio alimentati da idrogeno e ossigeno liquidi. Nello stadio centrale saranno montati 4 motori mentre ognuno dei booster laterali ne avrà due. Allo stesso modo, anche il secondo e terzo stadio avranno ognuno due motori.
Nel Marzo del 2018 il presidente della CALT, Li Hong si è così espresso sullo stato di sviluppo dei motori per gli stadi superiori: “La ricerca e lo sviluppo saranno completati entro due o tre anni e saranno utilizzati sul nostro nuovo lanciatore pesante”.
Il futuro del LM-9 non si ferma solo alla Luna, ma è previsto anche l’utilizzo per il lancio di una missione verso Marte destinata alla raccolta di campioni da riportare sulla terra. Il LM-9 sarà anche la chiave per lo sviluppo di una centrale solare spaziale, un altro dei grandi piani del programma spaziale cinese. Attualmente lo sviluppo del Lunga Marcia 9 procede senza intoppi, tuttavia non è chiaro se la pandemia globale in corso possa in qualche modo provacore dei ritardi. Ad oggi il volo inagurale del possente Lunga Marcia 9 è previsto per il 2028.
Lunga Marcia 10?
Dopo il recente lancio del Lunga Marcia 5B, è riapparso su una tv cinese il render di un nuovo lanciatore pesante, probabilmente in fase di sviluppo per il trasporto umano. La poche informazioni certe in merito a questo progetto ci giungono dalla China International Aviation and Aerospace Exhibition svoltasi Zhuhai nel 2018.
Da quanto si apprende, il nuovo lanciatore sarebbe dedicato al trasporto della capsula di nuova generazione cinese, da poco testata con successo. Anche in questo caso le dimensioni del progetto risultano a dir poco ambiziose. Questo nuovo vettore sarà alto 90 metri e nonostante abbia lo stesso diametro di 5 metri del LM-5 dovrebbe essere potente il doppio.
Più precisamente, le caratteristiche rivelate corrispondono ad una capacità di 70 tonnellate in orbita bassa terrestre e 25 in orbita lunare, capacità di poco superiori a quelle del Falcon Heavy di SpaceX. Inoltre pare che nello sviluppo di questo lanciatore verrà impiegato un design rinnovato che lo distinguerà dai precedenti vettori della famiglia Lunga Marcia.
Dalle prime animazioni pubblicate, spicca la presenza della torre di fuga, eredità dal Lunga Marcia 2F che trasportava la prima capsula cinese Shenzou. Questo conferma inoltre lo scopo principale di questo vettore: trasportare esseri umani nello spazio. Non è chiaro quanti stadi avrà questo lanciatore, anche se è ragionevole ritenere che saranno tre, sulla base della “tradizione” dei Lunga Marcia; ciò che è certo, è la presenza di due booster laterali.
Ad oggi le informazioni su questo nuovo lanciatore sono lacunose, poichè in una fase embrionale di sviluppo. Nonostante la presenza del LM-5 come veicolo adatto al lancio della capsula di nuova generazione, sembrerebbe che questo nuovo razzo sia un complemento al LM-9 per il futuro insediamento umano sulla Luna.
Con questa analisi dei progetti per i nuovi Lunga Marcia, si conclude la prima stagione di Spazio d’Oriente. In 10 diversi articoli, pubblicati ogni martedì, abbiamo cercato di aprire una finestra sull’ambizioso mondo dell’esplorazione spaziale cinese. In queste 10 settimane abbiamo parlato di alcune missioni future e di alcune importanti missioni passate ma abbiamo solamente scalfito il passato, il presente e il futuro dello spazio cinese.
Spazio d’Oriente tornerà presto, con nuovi aggiornamenti dalla Cina e nella seconda stagione anche con approfondimenti dall’intero oriente.
Spazio D’Oriente viene pubblicato ogni Martedì sera ed è una rubrica progettata e scritta da Nicolò Bagno.