Fra la fine di febbraio e l’inizio di marzo la Cina prevede di lanciare verso la Luna il satellite Queqiao-2. Si tratta di un grosso satellite di comunicazione, che dall’orbita lunare servirà come ponte radio fra la Terra e la superficie per gestire le missioni Chang’è 4, 6, 7 e 8.
Insieme a Queqiao-2 partiranno anche due piccoli satelliti di test, chiamati Tiandu-1 e Tiandu-2, che serviranno come dimostratori tecnologici di una futura costellazione satellitare lunare che la Cina sta progettando. Questa servirà per creare servizi di comunicazione e navigazione per la superficie lunare e si chiamerà costellazione Queqiao.
Come la Cina, anche in Europa e negli Stati Uniti si sta lavorando a progetti di reti satellitari lunari, una infrastruttura che con l’aumentare delle missioni verso la superficie si rende sempre più necessaria. Le attuali missioni che riescono ad allunare infatti, possono disporre solo del Deep Space Network, o della rete cinese (meno potente e diffusa) per inviare dati a Terra, ma soprattutto per farlo si connettono tramite antenne posizionate direttamente sul lander, che sono di piccole dimensioni e con portate di dati ridotte.
A questo si aggiunge il problema di missioni sulla faccia nascosta della Luna, impossibili da gestire direttamente ma che necessitano di un satellite che faccia da ponte radio. Attualmente solo la Cina dispone di un lander (e un rover) attivo sulla faccia nascosta della Luna, e per gestirlo verrà lanciato il satellite Queqiao-2, un aggiornamento del Queqiao-1 in orbita dal 2018.
Queqiao-2
Il satellite Queqiao-2 partirà in una data ancora non resa pubblica fra febbraio e marzo, in tempo per diventare operativo prima che parta la missione Chang’e 6 a maggio. Quest’ultima è la prossima missione del programma lunare cinese, e ha l’obbiettivo di raccogliere campioni di superficie dal Polo Sud.
Queqiao-2 è un satellite di 1200 kg, con un’antenna da 4.2 metri e una vita operativa prevista di otto anni. Partirà dallo spazioporto di Wenchang con un Lunga Marcia 8. Sia il satellite che il razzo si trovano già lì e sono in attesa di essere integrati e preparati per la partenza. La sua missione primaria sarà gestire le comunicazioni con Chang’e 6 ma poi dovrebbe funzionare anche per le successive due missioni. Chang’e dovrebbe sovrapporsi al nuovo programma ILRS (International Lunar Research Station) già dalla sua ultima missione, la numero 8.
Con ILRS la Cina sta guidando un programma di esplorazione lunare robotico che punta ad essere una alternativa al Programma Artemis. Non è ancora chiaro se all’interno di ILRS rientri anche il programma di volo umano o meno, con cui Pechino punta a portare un taikonauta sulla superficie entro la fine del decennio.
Con tutte queste missioni e programmi, anche la Cina necessiterà di un sistema di comunicazione e navigazione per la superficie lunare. La costellazione in questione dovrebbe iniziare ad essere costruita nella seconda parte di questo decennio, data che dipenderà molto anche dalla missione di test dei due Tiandu.
Tiandu-1 ha una massa di 61 kg e ospita diversi payload di test, fra cui una antenna in doppia banda Ka, un retroriflettore laser e altre tecnologie di comunicazione. Tiandu-2 invece pesa solo 15 kg, e servirà solo come test di comunicazione.
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