Per la settima volta, dal complesso di lancio numero 39 del Kennedy Space Center, è partita una capsula Dragon (in questo caso la Endurance) per una spedizione di lunga durata sulla ISS. Si tratta della missione Crew-7, il cui equipaggio è composto da quattro astronauti che presto inizieranno a lavorare a bordo della Stazione Spaziale Internazionale.
Il decollo è avvenuto il 26 agosto alle 9:27 italiane, mentre l’attracco alla ISS è attualmente previsto verso le 14:39 del giorno successivo. Il lancio era inizialmente previsto per il 15 agosto, ma è stato rimandato a causa del ritardo nella partenza del Falcon Heavy del 29 luglio. Il team di SpaceX ha impiegato diversi giorni a riconfigurare il pad di lancio per la partenza del Falcon 9.
L’equipaggio della missione Crew-7 è composto dall’astronauta della NASA Jasmine Moghbeli, dal danese Andreas Mogensen, dal giapponese Satoshi Furukawa e dal russo Konstantin Borisov. Mogensen sarà il primo astronauta dell’ESA a ricoprire il ruolo di pilota della Dragon, mentre una volta giunto sulla ISS assumerà il ruolo di comandante della stazione. L’Europa avrà quindi modo di raggiungere nuovi importanti traguardi, oltre a effettuare diversi esperimenti: dall’osservazione delle nubi temporalesche allo studio del sonno degli astronauti.
SpaceX-Boeing: 7-0
Inizialmente il Commercial Crew Transportation Capability (CCtCAP) della NASA prevedeva 12 missioni con equipaggio verso la ISS: 6 assegnate a SpaceX e 6 a Boeing. A causa dei ritardi subiti dalla capsula Starliner di Boeing, per poter mantenere una presenza costante dei propri astronauti in orbita, la NASA ha apportato una prima modifica al CCtCAP.
Il 28 febbraio 2022, l’agenzia americana ha annunciato l’assegnazione a SpaceX di altre tre missioni, per un costo complessivo di circa 3.5 miliardi di dollari. Crew-7 è la prima missione facente parte di questa prima modifica del CCtCAP. A settembre, la NASA ha poi apportato una seconda modifica, aggiungendo altre 5 missioni, da Crew-10 a Crew-14, al costo di 4.93 miliardi di dollari.
Oltre a queste missioni, SpaceX supporterà anche i viaggi privati verso la Stazione Spaziale, come accaduto con Ax-1, ad aprile 2022, e Ax-2 svoltasi a maggio di quest’anno. È in fase di preparazione anche la terza spedizione in collaborazione con Axiom, che partirà nei primi mesi del 2024.
Ancora incerto invece il primo volo con equipaggio della capsula Starliner, il cui decollo è attualmente previsto non prima di marzo del prossimo anno.
Falcon 9 and Dragon at the pad in Florida pic.twitter.com/RRPBeZrd2h
— SpaceX (@SpaceX) August 25, 2023
Problemi alle valvole
Il via libera per il lancio è stato concesso dopo il Flight Readiness Review, durante il quale sono stati discussi diversi elementi delle fasi di lancio e i problemi emersi durante le precedenti missioni. Dopo il rientro della cargo Dragon utilizzata per CRS-28, avvenuto il 30 giugno, i tecnici di SpaceX hanno riscontrato un problema con una delle valvole di isolamento del sistema di propulsione, che era rimasta bloccata a seguito di una eccessiva corrosione.
Questa situazione si verifica in condizioni molto particolari, quando i vapori dell’ossidante, utilizzato per alimentare i motori Draco, vengono a contatto con eccessiva umidità. Le valvole sono progettate e realizzate in modo che resistano alla corrosione, ma possono verificarsi condizioni per cui il fenomeno si verifica lo stesso.
Dopo aver scoperto il problema sulla Dragon usata per CRS-28, i tecnici hanno subito iniziato a controllare e sostituire le valvole che potevano presentare lo stesso problema sulla Endurance. Durante la missione CRS-28, il malfunzionamento della valvola non ha rappresentato un problema, perché sarebbe servita solamente in caso di malfunzionamenti al sistema propulsivo.
Un malfunzionamento simile era stato riscontrato anche da Boeing poco prima del lancio della Starliner nel 2021. In quell’occasione però, le valvole che presentavano malfunzionamenti erano molte e Boeing non era riuscita a intervenire tempestivamente.
Il Falcon 9 rientra sulla terraferma
Per la seconda volta, durante un lancio che prevede il trasporto di umani, abbiamo visto rientrare un Falcon 9 direttamente sulla terraferma. La prima volta è accaduto con la missione Ax-2, con il booster che è riuscito ad atterrare senza problemi sulla Landing Zone 1 di Cape Canaveral. Anche in quest’occasione, il Falcon 9 ha fatto ritorno senza problemi, e per questo particolare booster è stato il primo atterraggio. Per Crew-7 infatti, SpaceX ha utilizzato un primo stadio nuovo.
Il rientro sulla terraferma è possibile grazie alla confidenza acquisita da SpaceX nel corso delle diverse missioni, soprattutto con i lanci degli Starlink. Per il trasporto di questi satelliti SpaceX utilizza particolari profili di volo, aumentando la velocità dei rotazione delle turbine delle turbopompe dei motori. In questo modo sono in grado di comprendere al meglio i limiti di questo vettore.
Falcon 9’s first stage booster has landed at Landing Zone 1 pic.twitter.com/m2nUvV2TUg
— SpaceX (@SpaceX) August 26, 2023
Se per Crew-7 il booster era nuovo, ciò non vale per la Dragon, in quanto Endurance è alla sua terza spedizione verso la ISS. La capsula infatti, aveva già volato due volte: prima con Crew-3 e successivamente per la missione Crew-5. Secondo le ultime dichiarazioni, le Dragon possono supportare fino a 5 lanci con equipaggio.
SpaceX ha così completato la sua missione numero 58 del 2023 ed è anche l’undicesimo lancio di una capsula con equipaggio, contando anche le spedizioni private e Demo-2, l’ultimo volo per certificare la Dragon al volo umano.
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