Il 13 novembre 2024 il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA ha licenziato altri 325 dipendenti, circa il 5% della forza lavoro nella sua sede in California, dove si sviluppano e gestiscono missioni spaziali robotiche.
Solo lo scorso febbraio il personale era stato ridotto di ben 530 dipendenti, a causa dei tagli al budget NASA da parte del Congresso. In tutto, quindi, solo nel 2024 il JPL ha tagliato circa un ottavo del suo personale.
La ragione principale della decisione, che il direttore Laurie Leshin ha ricordato essere sofferta, risiede in un budget sempre più ridotto. E riflette il fatto che attualmente il JPL non ha in programma a breve il lancio di nuove missioni di punta nello spazio profondo per la NASA. Dopo la partenza di Europa Clipper, una missione da 5 miliardi di dollari, il JPL ora ha in mano solo progetti piccoli, non sufficientemente importanti da richiedere un budget elevato e supportare uno staff numeroso.
Una scelta inevitabile per il JPL
Il JPL vanta una storia straordinaria e un portafoglio di missioni prestigiose, come le Voyager, i lander su Marte e le missioni Galileo e Cassini. Negli ultimi anni, tuttavia, il panorama dell’esplorazione spaziale è diventato sempre più competitivo: centri come il Johns Hopkins Applied Physics Laboratory e aziende private, tra cui SpaceX, Rocket Lab e Lockheed, si sono distinti per innovazione e capacità di competere in progetti ambiziosi.
Leshin ha spiegato come l’analisi delle ultime proiezioni abbia reso inevitabile un secondo taglio del personale per il 2024, riducendo l’organico a circa 5500 dipendenti regolari. Un fatto presentato come un passo necessario per rafforzare le fondamenta del laboratorio, e consolidarne la competitività in un contesto in evoluzione.
La riduzione, distribuita in tutti i settori, dalle aree tecniche ai servizi di supporto, riflette intanto una necessaria ristrutturazione che tiene conto di budget ridotti e della limitata mole di lavoro prevista per i prossimi anni.
Il problema Mars Sample Return
Questi tagli seguono, in particolar modo, quelli ai finanziamenti del programma Mars Sample Return (MSR) della NASA, il più ambizioso e al tempo stesso sofferto dell’Agenzia, progettato per riportare campioni di suolo marziano sulla Terra. Il budget per MSR è stato ridotto da quasi 1 miliardo di dollari per l’anno fiscale corrente a meno di 300 milioni di dollari.
Per questo motivo, nell’aprile 2024 la NASA ha dichiarato ufficialmente il rinvio del programma al 2040, e nel frattempo ha anche accolto le proposte di altri Centri, enti e aziende private per riuscire a trovare delle soluzioni alternative alla chiusura definitiva di MSR.
Tra queste proposte c’è anche quella del JPL, ma non c’è alcuna garanzia che sarà il JPL ad avere la leadership di una missione del programma, una volta che la NASA avrà deciso quale sarà l’architettura rivista.
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