Durante un incontro del 6 novembre 2024 del Mars Exploration Program Analysis Group (MEPAG), Jeff Gramling, direttore del programma Mars Sample Return (MSR) della NASA, ha confermato che l’Agenzia prevede di formulare una raccomandazione su una nuova architettura per il programma MSR entro dicembre 2024.
La raccomandazione sarà fornita dal MSR Strategy Review team (MSR-SR), passerà a Nicola Fox, amministratore della direzione scientifica della NASA, e poi all’amministratore NASA per l’approvazione finale.
A capo del team di otto persone che compone MSR-SR, fino a pochi giorni fa, c’era anche Jim Bridenstine, ex amministratore della NASA. Tuttavia, alla presentazione di Gramling al MEPAG, Bridenstine non figura più né come presidente, né come membro del team. MSR-SR è ora guidato da Maria Zuber, docente di scienze planetarie al Massachusetts Institute of Technology.
Attualmente diverse aziende e organizzazioni hanno condotto studi sull’MSR. Durante la riunione del gruppo MEPAG hanno presentato i risultati del loro lavoro alcune di queste: il JPL, L3Harris e Quantum Space.
Uno studio condotto dal JPL ha rivisto l’architettura complessiva dell’MSR per consentire di riportare i campioni nel 2035 e di dimezzare il costo previsto di 11 miliardi di dollari. Si è tenuto conto dello stato di salute del rover Perseverance e dell’utilizzo delle capacità dell’esplorazione lunare Artemis per prelevare i campioni nell’ultimo tratto dallo spazio cislunare alla Terra.
In particolare, la proposta del JPL prevede la riduzione delle dimensioni del lander per il recupero dei campioni e del razzo Mars Ascent Vehicle (MAV) che lancerebbe i campioni in orbita marziana. I progetti attuali prevedono che il lander pesi fino a 3450 kg, il progetto JPL lo riduce a non più di 1350. Abbastanza da consentire l’uso del sistema di atterraggio sky crane dimostrato nelle missioni Perseverance e Curiosity.
A concentrarsi sulla riduzione delle dimensioni del MAV sono stati anche altri due studi. Il primo, condotto dall’Applied Physics Laboratory (APL) in collaborazione con la Wallops Flight Facility della NASA, ha proposto un razzo chiamato Mars Integrated Launch System che sfrutta il loro lavoro passato sui missili e sui razzi sonda.
Doug Eng dell’APL ha dichiarato che il sistema potrebbe restituire una serie completa di 30 campioni con una massa e una dimensione notevolmente inferiori, consentendo di realizzare lander più piccoli come quello proposto dal JPL.
Il secondo, di L3Harris, ha esaminato decine di progetti diversi per il MAV, raccomandando un razzo monostadio che utilizza un sistema di propulsione bipropellente immagazzinabile alimentato a pressione. L’idea è quella di ottenere un MAV leggero e compatto.
Quantum Space ha invece presentato uno studio focalizzato sul trasporto dei campioni, proponendo una versione del veicolo spaziale Ranger dell’azienda per trasportare sulla Terra i campioni restituiti nello spazio cislunare.
Questo approccio potrebbe ridurre la complessità e la massa dell’Earth Return Orbiter, il veicolo spaziale che l’ESA sta sviluppando per riportare sulla Terra i campioni provenienti dall’orbita di Marte, ed essere pronto già nel 2033.
Gramling si è detto molto soddisfatto dei risultati avuti con questi studi, e fiducioso che il piano sarà presentato entro fine anno. Questo nonostante il cambiamento dei membri del comitato responsabile di revisionare l’architettura di Mars Sample Return, che è avvenuto il 24 ottobre, senza un commento da parte della NASA.
Solo successivamente, secondo quanto riportato da SpaceNews, l’Agenzia avrebbe affermato: “Jim Bridenstine, che era stato precedentemente annunciato come presidente del gruppo di revisione, ha deciso di ritirarsi dalla sua posizione. Bridenstine non è stato in grado di dedicare pienamente il tempo necessario per completare questo importante lavoro per l’agenzia”.
Questo cambiamento non sembra alterare il calendario operativo del team di revisione, né l’obbiettivo di selezionare il prima possibile una nuova architettura del programma, per procedere con i lavori. In particolare, Gramling ha spiegato che la scelta finale non sarà per forza una tra le varie proposte, ma quella che, anche unendo diversi studi e concetti, “avrà le migliori possibilità di riportare i campioni sulla Terra prima del 2040 e/o di costare meno di 11 miliardi di dollari”.
Se il programma sarà rispettato, Gramling ha detto che il prossimo passo sarà probabilmente una riunione sulla strategia di acquisizione nella primavera 2025.
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