Lo scorso 3 ottobre 2024 la NASA ha annunciato di aver selezionato due proposte per la nuova classe di missioni scientifiche APEX (Astrophysics Probe EXplorers). Tuttavia, nel corso delle settimane successive questa decisione ha suscitato critiche e lamentele.
Le due missioni scelte per ulteriori studi sono un osservatorio per l’imaging nei raggi X, chiamato AXIS, guidato da Christopher Reynolds dell’Università del Maryland, e un telescopio spaziale per l’infrarosso lontano, chiamato PRIMA, guidato da Jason Glenn del Goddard Space Flight Center.
Le contestazioni hanno riguardato in particolare i criteri di scelta delle missioni, ritenuti poco trasparenti e non sufficientemente focalizzati sulle priorità scientifiche più urgenti. La NASA ha però difeso la sua selezione, ribadendo che i progetti scelti rispondono a obiettivi chiave di ricerca e che il processo di valutazione è stato rigoroso, basato su una serie di parametri scientifici e tecnici attentamente calibrati.
Alcuni membri della comunità scientifica hanno espresso perplessità sulla trasparenza e sui criteri di selezione della NASA per le missioni APEX, sostenendo che altre proposte avrebbero potuto avere un impatto scientifico superiore. Infatti, secondo il loro parere le due non erano necessariamente le proposte con il punteggio più alto tra quelle presentate e valutate dalla NASA.
Inizialmente, in una sessione online del 23 ottobre, Mark Clampin, direttore della divisione astrofisica della NASA, aveva rifiutato di commentare le domande presentate sul processo di selezione.
Ieri, 7 novembre 2024, ha invece affrontato la questione in una riunione dell’Astrophysics Advisory Committee (APAC) dell’Agenzia. Al meeting, così come online, tra le lamentele sollevate emergeva l’impressione che le due proposte non fossero “sullo stesso piano” in termini tecnologici, di qualità. E che una delle due fosse classificata più in basso di alcune non selezionate.
Clampin ha risposto difendendo la selezione di AXIS e PRIMA. In particolare, ha chiarito che il processo è stato rigoroso, e che i criteri di valutazione rispettavano al 100% le priorità decennali stabilite dalla comunità scientifica. “They were the best science investigations, so that’s why they were picked” ha commentato Clampin.
Inoltre, per contrastare ulteriormente le critiche, la NASA ha reso noti dettagli sul processo di revisione delle proposte. L’Agenzia ha infatti utilizzato una scala da uno a quattro per categorizzarle, non solo in base al merito scientifico, e quindi al valore aggiunto che queste missioni apporteranno alla comunità scientifica internazionale, ma considerando anche il lato tecnico, gestionale e i costi.
A tutte le domande riguardo il fatto che le due proposte selezionate fossero una di categoria 1 e una di categoria 3 la NASA non ha risposto. L’unica cosa che Clampin ha affermato è stata: “Abbiamo optato per selezionare due proposte che ritenevamo fossero quelle con cui volevamo andare avanti. Non siamo tenuti a selezionare una proposta di Categoria 1 e la NASA non ha sempre selezionato proposte di Categoria 1”, aggiungendo anche: “Vorrei esortare fortemente la comunità a sostenere questi studi, e a smettere di cercare di contrastarli”.
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