Agenzie Spaziali
| On 1 giorno ago

La Parker Solar Probe ha nuovamente sorvolato Venere. Ora è pronta al prossimo incontro con il Sole

Share

Il 6 novembre 2024 la missione Parker Solar Probe della NASA ha compiuto con successo il suo settimo sorvolo di Venere, avvicinandosi fino a 376 km dalla superficie del pianeta.

Questa manovra di assist gravitazionale ha permesso alla sonda di inserirsi nella giusta traiettoria per lo storico avvicinamento al Sole previsto per il 24 dicembre 2024, durante il quale arriverà a soli 6.2 milioni di km dalla superficie della stella.

Durante il flyby, la Parker Solar Probe ha anche fornito dati scientifici sul “pianeta gemello” della Terra. Ha infatti usato lo strumento WISPR (Wide-field Imager for Parker Solar Probe) per vedere oltre la densa atmosfera venusiana e studiare la superficie del pianeta nel vicino infrarosso. Questo grazie all’intensa radiazione termica emessa dalla superficie di Venere, che raggiunge temperature di circa 465°C.

L’importanza delle nuove osservazioni di Venere

Lo strumento WISPR viene normalmente usato dalla Parker Solar Probe per raccogliere informazioni sul vento solare, ma si sta dimostrando utile anche per osservare Venere. Lo aveva già fatto durante il terzo flyby della missione con il pianeta nel luglio 2020, quando era stato puntato verso l’impenetrabile coltre di nubi venusiane, ed era riuscito a penetrare molto in profondità, arrivando a “vedere” la superficie.

Le immagini acquisite da WISPR durante questo sorvolo finale sono di particolare interesse scientifico, perché la sonda ha sorvolato regioni diverse rispetto ai precedenti flyby. Ciò consente di ampliare la mappa delle osservazioni superficiali, e di confrontarle con i dati storici della missione Magellan degli anni ’90.

A sinistra: una serie di immagini nell’infrarosso di WISPR del lato notturno di Venere dal quarto sorvolo della Parker Solar Probe (chiaro=più caldo, scuro=più freddo). A destra: un mosaico combinato di immagini radar della superficie di Venere dalla missione Magellan della NASA (i colori indicano l’elevazione). Credits: NASA/APL/NRL (sinistra), Magellan Team/JPL/USGS (destra)

In particolare, le variazioni di luminosità osservate nelle immagini potrebbero rivelare differenze nella composizione chimica del suolo o nell’età delle diverse formazioni geologiche, come i flussi lavici più recenti.

Verso lo storico incontro con il Sole

Completata questa manovra, la Parker Solar Probe si sta ora dirigendo verso il suo obiettivo più ambizioso: avvicinarsi al Sole fino a una distanza di soli 6.2 milioni di km dalla sua superficie, stabilendo un record assoluto per un oggetto costruito dall’Umanità.

Questo avvicinamento storico, previsto per il 24 dicembre 2024, permetterà alla sonda di attraversare regioni dello spazio mai esplorate prima, caratterizzate da intense emissioni di plasma solare e condizioni estreme.

Durante questo periodo, la sonda si troverà temporaneamente fuori contatto con la Terra, e solo il 27 dicembre invierà un segnale per confermare il successo della manovra. La Parker Solar Probe continuerà poi la sua missione mantenendo questa orbita ravvicinata, completando altri due perieli alla stessa distanza record, fornendo dati preziosi per comprendere i meccanismi che governano la nostra stella e l’ambiente spaziale circostante.

Vuoi aiutarci a rendere Astrospace migliore? Tra le altre cose, ci stiamo impegnando per eliminare la pubblicità da Astrospace.it, rendendo gratuiti tutti i nostri articoli di informazione spaziale. Potremmo farlo solo grazie agli iscritti a ORBIT, che supportano tutta l’attività di Astrospace.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.