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L’India ha rinviato al 2026 il primo volo spaziale con equipaggio

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L’Agenzia Spaziale Indiana (ISRO) ha annunciato che il lancio del suo primo volo spaziale con equipaggio sarà posticipato al 2026, rispetto alla seconda metà del 2025, come inizialmente pianificato. L’annuncio è stato fatto dal presidente dell’ISRO (l’Agenzia Spaziale Indiana) S. Somanath, durante un intervento a New Delhi la scorsa settimana.

Il ritardo del programma, chiamato Gaganyaan, è stato attribuito principalmente alla necessità di garantire la massima sicurezza dell’equipaggio e alle sfide tecniche incontrate nello sviluppo dei sistemi necessari per la missione.

“Ci sono sistemi complessi nel programma” ha spiegato Somanath. “Stiamo sviluppando ciascuno di essi attraverso un processo sistematico”.

I prossimi test di volo

Prima del volo con equipaggio, l’ISRO prevede una serie di test senza equipaggio. Il primo di essi, G1, è programmato per dicembre 2024. Metterà alla prova i moduli di equipaggio e di servizio, il rientro, l’apertura del paracadute e un ammaraggio sicuro nella Baia del Bengala. A bordo di G1 ci sarà un androide dall’aspetto femminile chiamato Vyomitra (“amico dello spazio” in sanscrito) per convalidare la sua tecnologia.

Il programma di test è stato recentemente ampliato per includere un quarto volo dimostrativo senza equipaggio, grazie a un finanziamento aggiuntivo di 111 miliardi di rupie (circa 1.32 miliardi di dollari) stanziato dal governo indiano.

La capsula Gaganyaan recuperata dopo l’ammaraggio durante la missione di test TV-D1. Credits: ISRO

Il volo con equipaggio, denominato H1, porterà uno o due astronauti in orbita terrestre bassa, a circa 400 km di altitudine, e avverrà comunque solo se i primi quattro avranno successo.

Nel frattempo, la preparazione procede anche sul fronte dell’addestramento degli astronauti. Il pilota collaudatore dell’Aeronautica Indiana Shubhanshu Shukla sta attualmente completando il suo addestramento presso Axiom Space a Houston, in vista di una missione di due settimane sulla Stazione Spaziale Internazionale.

Non un’altra Starliner

Ai giornalisti, durante la Bengaluru Space Expo dell’ISRO a settembre, Somanath aveva detto: “Non voglio che si ripeta quello che è successo a Boeing con Starliner. Quindi dovremo stare molto attenti”, riferendosi alle difficoltà tecniche incontrate da Boeing con l’odissea della capsula Starliner.

La decisione di posticipare il lancio al 2026 riflette un approccio necessario per consolidare ogni aspetto tecnologico della missione, minimizzando i rischi attraverso test intensivi e revisioni dettagliate di ciascun sistema. L’ISRO sta procedendo con una strategia incrementale, implementando miglioramenti e convalide per assicurare che i moduli di equipaggio, il sistema di rientro e i sistemi di supporto vitale soddisfino rigorosi standard di sicurezza.

Con queste misure, il programma Gaganyaan intende posizionare l’India tra i paesi capaci di lanciare missioni con equipaggio autonomamente, ma con una pianificazione che mira a limitare potenziali criticità operative. Se avrà successo, l’India diventerà il quarto paese al mondo, dopo Stati Uniti, Russia e Cina, a lanciare autonomamente esseri umani nello spazio.

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