A ottobre, SpaceX è riuscita a dimostrare che una delle manovre più folli mai annunciate in ambito spaziale è possibile: la cattura al volo di un booster. Con il quinto volo di Starship, infatti, abbiamo assistito a due rientri eseguiti con precisione: quello della Ship 30 nell’Oceano Indiano e quello, più spettacolare, del Booster 12 tra i bracci di Mechazilla. Nonostante il primo tentativo di cattura al volo sia stato un successo, SpaceX è stata molto vicina al fallimento. Questo è quanto emerso da una discussione interna a SpaceX, pubblicata da Elon Musk.
A Starbase è invece arrivato al sito di test anche il primo prototipo della nuova versione di Starship, la Ship 33. Questa seconda generazione, chiamata V2 o Block 2, presenta numerose migliorie, ma non è ancora la versione definitiva di Starship.
Queste sono alcune delle novità e aggiornamenti di cui parleremo in questo nuovo articolo della rubrica “I progressi di Starship”, che potete trovare in versione video qui:
Cattura quasi perfetta
Durante la diretta del quinto lancio, è stato possibile notare alcuni piccoli problemi e incidenti, come il distacco di una parte di un’aerocover, una copertura dei COPV, e delle fiamme generate alla base del Booster. “Eravamo a un secondo dal fallimento” ha dichiarato una persona che stava aggiornando Musk riguardo alle analisi effettuate sul lancio. Musk ha poi risposto a questa affermazione con un post su X, affermando che un secondo equivale a 50 cicli di controllo dei computer che gestiscono l’operazione, tentando di rassicurare su quanto possa essere lungo per un computer un secondo.
Sempre durante questa conferenza, hanno dichiarato che un problema di configurazione ha impedito l’aumento di spinta previsto dei Raptor. Non hanno specificato in quale fase del volo sia emerso questo problema però. I dati ottenuti dal lancio permetteranno a SpaceX di apportare ulteriori miglioramenti ai prossimi prototipi, probabilmente già a partire da quelli previsti per il prossimo lancio.
Film of this week’s booster static fire at dusk 🎥 Love seeing raptor light at night! Headphones on for audio from @AndrewKosmicP pic.twitter.com/qr1wIMe2Gf
— Cosmic Perspective (@considercosmos) October 26, 2024
I lavori svolti dagli operai per migliorare le infrastrutture di terra hanno dato i loro frutti, dimostrando quanto si stiano avvicinando alla rapida riutilizzabilità del pad. Il 25 ottobre, infatti, solo 12 giorni dopo il lancio, SpaceX ha effettuato un test statico di accensione dei motori con il Booster 13. Questo significa che hanno dovuto eseguire pochi lavori di manutenzione del pad, prima di eseguire un’altra prova con i Raptor del nuovo prototipo.
Dopo aver rimosso il Booster 13 dal pad, Mechazilla ha sollevato il Super Heavy fino alla cima della torre, effettuando altri test per la prossima cattura al volo. Il sesto lancio di Starship infatti, potrebbe avvenire molto presto, dato che vi ricordiamo che SpaceX è già in possesso dei permessi della FAA.
Entra in scena la nuova Starship
Per la prima volta, il 26 ottobre, abbiamo visto nella sua interezza la prima Starship di nuova generazione, chiamata V2 (Version 2) o Block 2. Si tratta della Ship 33, che SpaceX dovrebbe utilizzare per il settimo volo e che è stata portata a Massey per i primi test di pressurizzazione.
Tra il 28 e il 31 ottobre, sono state effettuate diverse prove su questo prototipo, in particolare dei test di pressurizzazione con azoto liquido. SpaceX ha così verificato la tenuta della nuova struttura dei serbatoi, ora più grandi rispetto alla versione precedente, che in questa forma hanno ridotto lo spazio per il carico utile. La Ship 33 sembra aver guadagnato 340 metri cubi in più di volume per il propellente, portando la capacità totale a 1500 tonnellate.
Questa maggiore capacità è stata possibile grazie all’aggiunta di un anello, fra quelli che formano la struttura principale, rispetto alle versioni precedenti, rendendola la Starship più alta di sempre, circa 52.1 metri.
Ship 33 pic.twitter.com/Bx8cx5Fmze
— RGV Aerial Photography (@RGVaerialphotos) November 2, 2024
È possibile che questa nuova versione di Starship non sia ancora destinata al trasporto di grandi volumi di carico. Infatti, come dicevamo, il payload è stato sacrificato per aumentare lo spazio dei serbatoi. Inoltre, SpaceX ha già in programma un’altra versione, la Block 3, che dovrebbe raggiungere un’altezza di circa 70 metri.
Una delle altre modifiche principali della Ship 33 riguarda le ali superiori, ora più piccole e spostate indietro, verso la zona non protetta dallo scudo termico. Questo cambiamento serve a proteggere le cerniere delle ali dal plasma, evitando i problemi riscontrati nei voli precedenti.
Un’altra importante modifica è legata ai downcomer, cioè le condutture che trasportano il metano dal serbatoio ai motori. Ora c’è una conduttura unica per i tre Raptor centrali e tre downcomer indipendenti per i motori ottimizzati per il vuoto.
L’abitacolo della Starship Lunare
Nei giorni scorsi sono emersi dettagli riguardo al mock-up, situato a Starbase, di una cabina per astronauti della Starship lunare. SpaceX sta infatti sviluppando un lander lunare basato sulla Starship per il programma Artemis della NASA. Per questa ragione, stanno progettando una cabina in grado di ospitare quattro astronauti, che prenderanno parte alle missioni Artemis III e Artemis IV.
Il mock-up a Starbase ha due piani: uno inferiore, che ospita tutti i dispositivi per il supporto vitale, e uno superiore, dove gli astronauti trascorreranno la maggior parte del tempo.
Grazie a dei render, realizzati dall’utente @mcrs987 su X, basati sulle indicazioni del giornalista Tom Bickmore che ha visitato la struttura, abbiamo un’idea di come sia composta la cabina. Sono presenti quattro box che fungeranno da “camere da letto” per gli astronauti. Questi box sono stati intravisti negli anni scorsi a Starbase e anche durante un’intervista con Elon Musk. Sappiamo inoltre che è possibile disporre fino a 20 di questi box lungo la parete interna della Starship, in una disposizione che è stata definita la più efficace per ridurre l’ingombro sul suolo di questo livello. Un’altra zona è adibita al controllo delle funzionalità della Starship, con quattro sedili e monitor dotati di touch screen, come sulla Dragon.
Questa struttura presente a Starbase probabilmente serve solo come base e punto di partenza per studiare la versione futura. Infatti, in Texas giungono regolarmente gli astronauti della NASA per riunioni con SpaceX, durante le quali discutono degli elementi critici del lander.
Come si può notare dai rendering, SpaceX non ha sfruttato a pieno tutto lo spazio disponibile. Ad esempio, tutta la parte superiore è ancora completamente vuota, e vi sono circa 12 metri dal pavimento alla cima della Starship. Sebbene non vi siano molti altri dettagli, è però evidente che SpaceX stia lavorando molto anche alla versione lunare della Starship.
Altri “pezzi di Starship” – Brevi novità e aggiornamenti
- Dopo aver eseguito uno static fire test con il Booster 13, SpaceX non ha rilasciato alcuna dichiarazione, e non era mai successo. È possibile, ma non sicuro, che siano emersi alcuni problemi e che sia necessario ripetere la prova di accensione dei motori in vista del sesto lancio di Starship.
- Il 22 ottobre, una nave ha recuperato dal fondo del Golfo del Messico l’anello del Booster 12, utilizzato per la manovra di hot staging. La separazione è avvenuta dopo circa 3 minuti e 40 secondi dal lancio, e l’anello ha iniziato a cadere da oltre 70 km di altezza. L’impatto con il mare lo ha gravemente danneggiato. Le future versioni di Super Heavy non avranno un anello rimovibile, poiché la struttura di supporto alla manovra sarà integrata nel booster.
- A Starbase è iniziata la costruzione dell’Orbital Launch Mount (OLM), cioè la struttura su cui poggerà il Super Heavy, che sarà installato sulla seconda rampa. Questo OLM è molto diverso da quello attualmente in uso, in quanto presenta una forma esterna quadrata anziché circolare. SpaceX ne ha modificato radicalmente il design grazie ai numerosi dati raccolti dai lanci.
- Durante un’intervista di Spaceflight Now a Kent Chojnacki, vicedirettore del programma Human Landing System (HLS) della NASA, sono emersi i piani di SpaceX per il 2025. L’obiettivo, infatti, è completare con successo il trasferimento di propellenti tra due diverse Starship entro l’estate. Questa manovra è fondamentale sia per il programma HLS che per l’intero sviluppo del progetto Starship, poiché solo grazie al rifornimento in orbita questo nuovo vettore potrà sfruttare tutte le sue capacità di carico.
Le elezioni americane che si terranno il 5 novembre hanno come non era mai successo prima, coinvolto SpaceX. Elon Musk si è impegnato molto a favore di un candidato, e per capire anche come potrebbe cambiare il settore spaziale con uno l’altro presidente, su ORBIT abbiamo realizzato due approfondimenti dedicati. Li trovate qui: