Secondo uno scoop del Wall Street Journal pubblicato il 25 ottobre, Boeing sta valutando di vendere tutte le sue attività nel settore spaziale. L’azienda è particolarmente in difficoltà in questi mesi, e giovedì è stato comunicato che un nuovo accordo con il principale sindacato dell’azienda non è stato raggiunto.
Questo accordo era atteso dato che i dipendenti dell’aerea di Seattle, dove vengono prodotti la maggior parte degli aerei di Boeing, sono in sciopero da settembre.
La notizia della possibile vendita degli asset spaziali di Boeing è stata annunciata in un articolo esclusivo del Wall Street Journal, che ha citato fonti vicine alla questione. Da agosto alla guida di Boeing c’è un nuovo CEO, Kelly Ortberg, che ha deciso di avviare un programma di ristrutturazione totale dell’azienda. Sempre secondo il WSJ, durante una riunione con gli analisti ha dichiarato “Siamo più forti se facciamo meno ma meglio, piuttosto che fare di più e non farlo bene.”
Ortberg ha già licenziato a settembre il capo della divisione Space and Defence di Boeing, che ha registrato una perdita di 3.1 miliardi di dollari su un fatturato di 18.5 miliardi nei primi nove mesi del 2024. Questo fatturato però è dovuto principalmente alla produzione di aerei militari e in misura minore ai programmi spaziali.
Questi ultimi sono principalmente lo sviluppo e gestione della Starliner, del razzo SLS e dei moduli della ISS.
Gli asset spaziali di Boeing
Boeing sta già da diversi anni affrontando perdite enormi nel progetto della capsula Starliner. A settembre 2024 la capsula non è stata ritenuta affidabile dalla NASA per riportare a terra due astronauti, e la scorsa settimana l’Agenzia ha confermato che sarà la capsula Dragon a eseguire sia i voli Crew-10 che Crew-11 nel 2025. Starliner non volerà nemmeno il prossimo anno quindi, e non è ancora chiaro se sarà richiesto dalla NASA un altro volo di test.
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Da oltre due anni inoltre, Boeing e Lockeed Martin stanno cercando di vendere ULA, società creata come Joint Venture al 50% fra i due gruppi, per gestire i lanci dei razzi Delta e Atlas circa venti anni fa. Ora ULA sta cercando di recuperare terreno su SpaceX, per lo meno nei lanci per la difesa americana con il nuovo lanciatore Vulcan.
L’unico asset relativo ai lanci spaziali rimasto in casa Boeing è SLS. Un progetto nel quale l’azienda ha comunque incontrato diversi problemi di produzione e di costi. Boeing in particolare si occupa della produzione e gestione del core centrale del razzo.
Secondo quanto emerso dallo scoop del WSJ, queste discussione per la vendita o la dismissione degli asset spaziali di Boeing sono ancora in una fase molto preliminare.
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