News
| On 5 ore ago

Confermato il pieno finanziamento per le Copernicus Sentinel Expansion

Share

L’ESA il 17 ottobre ha confermato lo sviluppo delle sei missioni Copernicus Sentinel Expansion per conto dell’UE, affermando che con il pieno reintegro del Regno Unito nel progetto europeo Copernicus, il programma è finanziariamente coperto. Il Regno Unito era infatti uscito dal programma nel 2021, dopo la Brexit, lasciando un buco di circa 700 milioni di Euro per le prossime missioni Sentinel.

Simonetta Cheli, Direttrice dell’Uffico per l’Osservazione della Terra di ESA che abbiamo avuto il piacere di intervistare anche riguardo questo argomento, ha rimarcato l’importanza della decisione del Governo britannico nel partecipare al programma Copernicus. Step senza il quale l’ESA non avrebbe potuto proseguire come previsto lo sviluppo delle missioni Copernicus Sentinel Expansion.

Copernicus è composto da una serie di sei famiglie di satelliti, che prendono il nome di Sentinel, progettate specificamente per soddisfare le esigenze degli utenti Copernicus e dei Paesi membri. Le missioni di espansione Copernicus Sentinel avranno l’obiettivo di incrementare il monitoraggio del nostro pianeta sotto più punti di vista, ciascuna delle sei missioni avrà un obiettivo specifico.

Infografica che illustra tutte e sei le Copernicus Sentinel Expansion Missions. Credits. ESA

ESA tra cambiamento climatico e sicurezza alimentare

Le prime tre missioni avranno come target il monitoraggio dei cambiamenti climatici, la gestione delle acque e la sicurezza alimentare. Copernicus Anthropogenic Carbon Dioxide Monitoring (CO2M) sarà la prima delle missioni di espansione Sentinel a essere lanciata.

La missione comprende tre satelliti. CO2M-A e CO2M-B, attualmente in fase di sviluppo, e CO2M-C la cui implementazione è attesa nel 2025. I satelliti CO2M orbiteranno attorno alla Terra in orbite eliosincrone, a un’altitudine di 735 km. L’obiettivo principale di CO2M è aiutarci a monitorare gli emettitori di gas serra e valutare quali nazioni sono sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di emissioni fissati dall’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. I satelliti esamineranno tre parametri importanti nella lotta contro il cambiamento climatico: emissioni di anidride carbonica, metano e protossido di azoto provenienti da fonti umane.

Copernicus Land Surface Temperature Monitoring (LSTM) migliorerà la produttività agricola sostenibile. La missione trasporterà un sensore termico a infrarossi ad alta risoluzione, per fornire osservazioni della temperatura della superficie terrestre. Questi dati sono fondamentali per gestire le risorse idriche per la produzione agricola, prevedere la siccità e anche per affrontare il degrado del territorio. La missione prevede il lancio di due satelliti, LSTM-A e LSTM-B. I satelliti opereranno in orbita polare terrestre bassa.

Render grafico della missione CHIME. Credits. ESA

Copernicus Hyperspectral Imaging Mission for the Environment (CHIME) è stato sviluppato per sostenere le politiche dell’UE sulla gestione delle risorse naturali, contribuendo ad affrontare il problema globale della sicurezza alimentare. CHIME trasporterà uno spettrometro a infrarossi che fornirà osservazioni iperspettrali a supporto della gestione sostenibile dell’agricoltura e della biodiversità. CHIME sarà costituito da due satelliti, CHIME-A e CHIME-B, che orbiteranno attorno alla Terra in un’orbita eliosincrona a un’altitudine media di 632 km. La sua partenza è prevista nel 2029.

Tra Artico e risorse naturali

Altre tre missioni avranno come target la salvaguardia dell’Artico e il monitoraggio delle riserve naturali. In particolare, Copernicus Polar Ice and Snow Topography Altimeter (CRISTAL) fornirà un quadro completo dei cambiamenti in atto nelle regioni artiche. Per la prima volta, trasporterà un altimetro radar a doppia frequenza e un radiometro a microonde.

Questi strumenti misureranno lo spessore del ghiaccio marino, la profondità della neve sovrastante e l’elevazione della calotta glaciale. I dati raccolti contribuiranno a una migliore comprensione dei processi climatici, specie nelle regioni polari. CRISTAL fa seguito alla missione CryoSat dell’ESA, ma è costituito da due satelliti altimetrici identici, A e B, che consentono di garantire la continuità delle misurazioni per il prossimo decennio.

Copernicus Imaging Microwave Radiometer (CIMR) fornirà prove del cambiamento climatico nelle regioni polari, con particolare attenzione all’Artico. La missione prevede il lancio di due satelliti (A e B) e del più grande radiometro sviluppato dall’ESA. Esso fornirà misurazioni ad alta risoluzione della concentrazione del ghiaccio marino, della temperatura del mare, della salinità della superficie del mare e della neve. Posizionato in orbita quasi polare, il satellite A seguirà orbite quasi circolari, sincrone con il Sole.

Render grafico della missione CIMR. Credits. ESA

Copernicus L-band Synthetic Aperture Radar (ROSE-L) è un sistema di osservazione radar chè fornirà un monitoraggio continuo delle condizioni meteorologiche, delle terre emerse, degli oceani e dei ghiacci terrestri. ROSE-L sarà costituito da due satelliti che opereranno in un’orbita eliosincrona a un’altitudine di 693 km. Essi trasporteranno il radar ad apertura sintetica (SAR) ROSE-L, progettato per fornire imaging con una risoluzione spaziale di 5–10 m.

L’antenna radar sarà la più grande antenna (a configurazione planare) dispiegabile mai costruita, con una superficie di ben 40 mq. ROSE-L offrirà informazioni sulle foreste e sulle riserve naturali presenti sulla Terra. Inoltre, la missione amplierà la nostra capacità di individuare i rischi geologici. Infine, mapperà automaticamente le condizioni di umidità del suolo superficiale sulla terraferma, contribuendo a migliorare l’idrologia e le previsioni meteorologiche.

Ogni mese su ORBIT pubblichiamo una rubrica dedicata alle principali startup spaziali, ai loro round, e all’analisi dei trimestrali delle aziende spaziali quotate in borsa. Si chiama Space Stocks, ed esce ogni mese, oppure alla pubblicazione dei bilanci trimestrali.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.