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Blue Origin ha lanciato un nuovo New Shepard. Aumenteranno così la frequenza dei lanci suborbitali

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Blue Origin ha eseguito con successo il lancio della missione NS-27 con un nuovo New Shepard. Questo volo, avvenuto il 23 ottobre alle ore 17:27 italiane, è stato un test di verifica del razzo, senza equipaggio. Con questo volo è stata infatti usata una nuova capsula destinata al trasporto umano, la RSS Kármán Line. Si tratta del secondo New Shepard sviluppato dall’azienda, progettato per ampliare la capacità di volo e soddisfare la crescente domanda di voli suborbitali dei clienti.

La capsula RSS Kármán Line ha diverse migliorie e aggiornamenti, soprattutto volte a ottimizzare le prestazioni e la riutilizzabilità. Inoltre, il booster ha una nuova livrea e diversi alloggiamenti per payload aggiuntivi. Blue Origin ha affermato che quasi il 99% della massa a secco del New Shepard, inclusi il booster, la capsula, il motore, il carrello d’atterraggio e i paracaduti, viene riutilizzato in missioni successive.

Il lancio della missione NS-27 di Blue Origin ha subito diversi rinvii a causa di problemi tecnici emersi durante i preparativi. Dopo un primo tentativo previsto per il 7 ottobre, la missione è stata rimandata a causa di un’anomalia nel veicolo che avrebbe esteso il tempo necessario alla sistemazione oltre la finestra di lancio. Un nuovo tentativo, fissato per il 13 ottobre, è stato interrotto a seguito di problemi al GPS, che hanno richiesto ulteriori verifiche.

Il carico

Durante il volo NS-27, sono stati trasportati 12 payloads, di cui cinque sul booster e sette all’interno della capsula. Tra questi payloads ci sono stati nuovi sistemi di navigazione progettati per New Shepard e il New Glenn, due sensori LIDAR per il programma Lunar Permanence, e sensori per operazioni di prossimità a banda ultra larga. Questi ultimi fanno parte di una collaborazione tra Blue Origin e il programma NASA TechFlights.

Uno degli elementi più curiosi della missione è stato il trasporto di riproduzioni di alcuni monoliti neri, ispirati dal film 2001: Odissea nello Spazio, parte di un’iniziativa commerciale supportata dalla startup Spacemanic e dalla casa editrice croata Amaranthine Books.

Oltre ai payloads tecnologici, la missione ha trasportato decine di migliaia di cartoline progettate da studenti, parte del progetto educativo di Blue Origin denominato “Club for the Future.” Questo programma, che promuove le discipline STEAM (scienza, tecnologia, ingegneria, arti e matematica), ha coinvolto oltre 43 milioni di studenti in tutto il mondo dal 2019, con l’obiettivo di ispirare le nuove generazioni a intraprendere carriere nel settore spaziale.

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