Il 18 ottobre la Space Force ha annunciato di aver assegnato a SpaceX i primi due contratti di lancio della NSSL Phase 3 Lane 1, per un totale di 733 milioni di dollari. Si tratta di un totale di otto lanci, sette da eseguire per la Space Development Agency (SDA), mentre uno per il National Reconnaissance Office.
Il primo contratto da sette lanci servirà per immettere in orbita i satelliti della costellazione PSWA (Proliferated Warfighter Space Architecture), una rete di satelliti in orbita terrestre bassa per il tracciamento, le comunicazioni e l’intelligence. La SDA descrive le diverse funzionalità offerte da questa rete satellitare come “layers” che possono essere una serie di satelliti specializzati, payload oppure servizi acquisiti. Uno dei due più importanti layer di questa architettura è il Transport Layer che si compone di un centinaio di satelliti che forniranno comunicazione persistente alle forze armate americane.
C’è poi la Tracking Layer, una serie di satelliti molto desiderati dal pentagono per tracciare i lanci di missili balistici intercontinentali, ma sopratutto, le nuove armi ipersoniche, missili capaci di viaggiare a velocità superiori a Mach 5 e che tendono a sfuggire ai sensori degli attuali satelliti posti in orbita geostazionaria GEO.
Il secondo contratto invece, da un singolo lancio, servirà per l’immissione in orbita di satelliti per il National Reconnaissance Office, o NRO, la divisione del Pentagono che si occupa di intelligence e osservazione della Terra.
I lanci di SpaceX annunciati con questo contratto dovrebbero iniziare alla fine del 2025.
La vittoria, scontata, di SpaceX
Per assegnare i contratti di lancio della NSSL Phase 3, che saranno affidati da qui al 2029, la Space Force l’ha divisa in due “Lane”. La prima serve per lanciare satelliti generalmente di piccole dimensioni, e con una grande frequenza. Per questo hanno selezionato come “possibili scelte” SpaceX, ULA e Blue Origin. Inoltre, la Space Force punta ad ampliare questo gruppo di aziende con nuove società di piccole dimensioni appena i loro razzi saranno maturi.
Per questo primo contratto della Lane 1, Blue Origin non ha ancora il New Glenn pronto, mentre il razzo Vulcan è in attesa della certificazione militare, che dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno. SpaceX era quindi comunque l’unica scelta possibile.
Con i lanci della Phase 3 Lane 2 invece, si punterà a immettere in orbita satelliti più pesanti e generalmente su orbite più alte, quindi saranno selezionati razzi più performanti.
Ogni mese su ORBIT pubblichiamo una rubrica dedicata alle principali startup spaziali, ai loro round, e all’analisi dei trimestrali delle aziende spaziali quotate in borsa. Si chiama Space Stocks, ed esce ogni mese, oppure alla pubblicazione dei bilanci trimestrali.