News
| On 5 ore ago

La missione Hera è partita. Inizia il suo viaggio verso gli asteroidi Didymos e Dimorphos

Share

Il lungo viaggio che, tra due anni, porterà la missione Hera a raggiungere il sistema binario di asteroidi Didymos è iniziato con successo quando in Italia erano le 16:52 del 7 ottobre 2024. Il lancio è avvenuto a bordo di un Falcon 9 di SpaceX, dal complesso di lancio numero 40 di Cape Canaveral.

Nonostante le condizioni meteo avverse, Hera è riuscita a partire senza problemi, evitando ulteriori ritardi. In questi giorni, infatti, la Florida è interessata dall’arrivo dell’uragano Milton, che ha già causato il rinvio del lancio della missione Europa Clipper.

Didymos è un sistema binario composto da due asteroidi: Didymos, con un diametro di circa 780 metri, e Dimorphos, di 160 metri di diametro. Proprio su quest’ultimo, il 26 settembre 2022, si era schiantata la sonda DART della NASA, come esperimento per deviarne l’orbita. Il compito principale di Hera sarà quello di analizzare gli effetti di questo impatto e valutare la composizione dei due corpi celesti.

Il viaggio di Hera

L’idea di un programma per studiare come deviare un possibile asteroide diretto verso la Terra era emersa nel 2013 e prendeva il nome di AIDA (Asteroid Impact & Deflection Assessment). Si trattava di un progetto congiunto tra NASA ed ESA. Quest’ultima avrebbe dovuto realizzare l’Asteroid Impact Mission (AIM), ma il progetto fu poi cancellato nel 2016.

La NASA continuò invece lo sviluppo di DART, lanciato poi a fine 2021. Nel 2017 l’ESA riprese lo sviluppo del progetto, che prese poi il nome di Hera, e fu approvato definitivamente nel 2019. Inizialmente il lancio sarebbe dovuto avvenire con un Ariane 6 ma, a causa dei ritardi accumulati nello sviluppo del vettore europeo, nel 2022 Hera venne assegnata al Falcon 9.

Timeline della missione Hera. Credits: ESA – Science Office

Per raggiungere la sua destinazione, la sonda dovrà effettuare diverse manovre nello spazio, utilizzando il suo sistema propulsivo alimentato a idrazina. Le principali sono previste alla fine di ottobre 2024, a febbraio 2026 e, infine, a ottobre del medesimo anno. Durante il suo viaggio, Hera effettuerà anche un passaggio ravvicinato con Marte e una delle sue lune, Deimos. La sonda transiterà a circa 6000 km dal pianeta rosso e a 1000 km dalla sua luna più piccola.

Hera utilizzerà alcuni dei suoi strumenti di bordo, come l’Asteroid Framing Camera e l’HyperScout-H, per ottenere immagini di questi due corpi celesti. Il passaggio ravvicinato con Marte, previsto a marzo 2025, permetterà a Hera di sfruttarne la gravità per accelerare e raggiungere la sua destinazione.

La sonda Hera arriverà a dicembre 2026 e sorvolerà gli asteroidi Didymos e Dimorphos a una distanza compresa tra 20 e 30 km. Una volta stabilizzata la sua orbita, Hera rilascerà anche due cubesat, Juventas e Milani, che permetteranno anch’essi di studiare gli asteroidi.

ANNUNCIO

I permessi speciali per il lancio

Il 28 settembre, durante la partenza dei due astronauti della missione Crew-9, il secondo stadio del Falcon 9 ha avuto un’anomalia durante l’accensione per il rientro. Il secondo stadio è quindi deorbitato ma al di fuori dell’area designata. SpaceX ha dovuto interrompere i lanci del Falcon 9 e la Federal Aviation Administration ha avviato un’indagine.

L’azienda quindi non aveva i permessi per riprendere i voli con il suo vettore di punta, ma la FAA ha concesso un permesso speciale per questa missione. Ciò è stato possibile perché per il lancio di Hera non è prevista un’accensione del secondo stadio per rientrare sulla Terra. Questo infatti rimarrà in orbita attorno al Sole come detrito spaziale.

Per fornire tutta la spinta necessaria a Hera, SpaceX non ha recuperato il primo stadio del Falcon 9, che quindi è andato perso volutamente. Si trattava del booster con numero di serie B1061, che ha così completato con successo la sua missione numero 23.

Con il lancio di DART, invece, SpaceX era riuscita a far rientrare il primo stadio su una chiatta in mezzo al mare. Ciò è dovuto alla differenza di massa tra le due sonde, poiché quella di DART, alla partenza, era di 610 kg, mentre la massa di Hera è di 1050 kg.

Se ti piace quello che stai leggendo, puoi entrare nella community di Astrospace ORBIT. Qui avrai accesso ad approfondimenti, rubriche, report e analisi, oltre che ad offerte sul nostro Shop, alla registrazione delle nostre live e soprattutto, a tutti i nuovi progetti a cui stiamo lavorando per i prossimi mesi. Oltre a questo, supporterai il lavoro di divulgazione e giornalismo spaziale della redazione di Astrospace.it.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.