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| On 6 ore ago

Altri test di cattura al volo. I progressi di Starship

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È passato un altro mese ma la complessa questione dei permessi di lancio per Starship rimane ancora irrisolta. Nel frattempo, SpaceX ha condotto altri test con i bracci di Mechazilla, necessari per il primo tentativo di cattura in volo.

Vi ricordiamo che “I progressi di Starship” è disponibile anche in versione video sul canale Youtube di Astrospace.it:

A settembre, per la prima volta, hanno unito la Ship 30 e il Booster 12, eseguendo una prova parziale di rifornimento. Lo svolgimento di questi test e i preparativi al lancio non ci permettono di comprendere appieno quanto SpaceX sia effettivamente pronta per il quinto volo di Starship. È possibile che l’azienda, consapevole del fatto che i permessi arriveranno in ritardo, stia effettuando maggiori verifiche per assicurarsi che tutto funzioni correttamente. A Massey, inoltre, hanno iniziato a testare la Starship che verrà utilizzata per il sesto volo, ovvero la Ship 31.

In questo nuovo articolo della rubrica “I progressi di Starship”, vediamo quali sono le novità legate al progetto e l’avanzamento dei lavori a Starbase.

Ulteriori test per la cattura al volo del Super Heavy

Subito dopo il successo del quarto volo di Starship, SpaceX ha iniziato a lavorare sui bracci di Mechazilla, per apportare diverse modifiche in vista del quinto volo. I lavori ora sembrano  essere terminati e, per verificare tutti gli aggiornamenti, all’inizio di settembre hanno effettuato nuovi test. Il 5 settembre hanno sollevato i bracci fino alla sommità della torre, eseguendo poi diversi movimenti per simulare la cattura al volo del Super Heavy in varie posizioni.

SpaceX ha condotto questa prova muovendo lentamente i bracci; successivamente, il 19 settembre, hanno ripetuto il test con una velocità di movimento molto più elevata. Questo permetterà a Mechazilla di correggere rapidamente la posizione dei bracci durante il rientro del Booster 12.

Il giorno successivo, proprio questo prototipo di Super Heavy ha raggiunto il pad di lancio ed è stato sollevato da Mechazilla, portandolo fino in cima. Sarà proprio a questa altezza che avverrà la cattura. I tecnici hanno così potuto ottenere dati riguardanti le forze in gioco e i carichi a cui sarà sottoposta la torre.


SpaceX ha eseguito questo test senza montare l’anello per l’hot staging sul Booster 12, il quale, dal peso di circa 3 tonnellate, sarà sganciato dal Super Heavy prima di iniziare la manovra di rientro e quindi di cattura.

Conclusi i test, Mechazilla ha collocato il Booster 12 sul pad di lancio e, il 21 settembre, ha posizionato la Ship 30 sopra di esso. SpaceX ha così composto, per la prima volta, la Starship destinata al quinto lancio. Il 25 settembre hanno poi effettuato una prima prova parziale di rifornimento, con metano e ossigeno liquido, dei due prototipi.

Probabilmente il Wet Dress Rehearsal completo sarà eseguito pochi giorni prima del lancio, simulando tutte le operazioni che precedono il decollo. Quando avverrà questo test potremo prenderlo come uno degli indizi che mancherà poco al lancio. Il 1° ottobre Mechazilla ha rimosso la Ship 30 dal Booster 12 e i due stadi di Starship si sono separati nuovamente.

Questione di sicurezza pubblica

Attualmente SpaceX non può procedere al lancio poiché ha modificato il profilo di volo rispetto al quarto volo (IFT-4) avvenuto a giugno. Come affermato dalla stessa FAA, SpaceX ha i permessi per tutti i lanci con un profilo uguale a quello di IFT-4, poiché l’agenzia federale ha già condotto tutte le analisi sulla sicurezza pubblica a riguardo.

Tuttavia, l’azienda ha cambiato diverse fasi del volo, in particolare il rientro del Super Heavy, per eseguire il primo tentativo di cattura al volo. La FAA deve quindi analizzare diversi nuovi aspetti legati a questo nuovo profilo di volo e agli eventuali danni che potrebbe causare.

Il boom sonico causato dalla velocità di rientro del Super Heavy sarà molto più vicino al centro abitato di Brownsville e le onde d’urto che si propagheranno potrebbero arrecare danni. Inoltre, devono analizzare anche il punto di rientro dell’anello per l’hot staging, che sarà sganciato molto più vicino alla costa.


La FAA deve anche prendere in considerazione eventuali fallimenti della cattura al volo e le loro conseguenze. Ad esempio, se il Booster 12 dovesse cadere nell’area dei serbatoi, potrebbe provocare un’esplosione molto violenta che potrebbe interessare l’intera zona. SpaceX potrebbe decidere di ripetere il volo effettuato durante l’IFT-4, ma, secondo quanto dichiarato dalla FAA a NASASpaceflight, potrebbe comunque essere necessaria un’ulteriore analisi della sicurezza pubblica.

Ciò è dovuto al fatto che SpaceX ha modificato completamente lo scudo termico della Ship 30 rispetto a quello utilizzato con il prototipo precedente. La nuova Starship, infatti, è dotata di due strati di materiale ablativo, sopra i quali hanno aggiunto le nuove piastrelle, più sottili delle precedenti. Questa seconda ipotesi, quella di un volo copia del quarto, sembra comunque non essere presa in considerazione da SpaceX.

Il 2 ottobre è stato pubblicato dalla Guardia Costiera americana un NOTMAR per eventuali operazioni di lancio previste per il 12 ottobre. Tuttavia, la FAA ha ribadito che non rilascerà i permessi di lancio prima della fine di novembre, quindi avvisi di questo tipo non sono delle conferme.

La situazione dei permessi potrebbe però evolversi durante il mese di ottobre, dato che la FAA sta subendo pressioni da diversi enti e aziende per velocizzare le operazioni di rilascio dei permessi, non solo da SpaceX. La stessa NASA è particolarmente interessata a veder volare Starship. Inoltre, la deriva politica di Elon Musk in queste settimane lo sta portando a esercitare molte pressioni per poter eseguire il volo prima delle elezioni americane del 5 novembre.

Altri “pezzi di Starship” – Brevi novità e aggiornamenti

  • Il 5 settembre, la Ship 31 è arrivata al sito di Massey, dove, 14 giorni dopo, ha acceso tutti e sei i suoi motori Raptor. Questa Starship sarà lanciata con il Booster 13, che ha già superato i collaudi dei serbatoi ad aprile. Insieme saranno utilizzati per il sesto lancio.
  • La NASA ha rivelato che, all’inizio dell’anno, presso il centro di ricerca Ames della NASA nella Silicon Valley in California, SpaceX ha condotto dei test in galleria del vento con un modello grande l’1,2% del Super Heavy reale. Hanno eseguito le prove con velocità del vento variabili tra Mach 0.7 e Mach 1.4. Gli ingegneri di SpaceX hanno utilizzato i dati ottenuti per migliorare il software di volo e la struttura esterna. Tali modifiche sono state implementate già a partire dal terzo volo, avvenuto a marzo.
  • Il 23 settembre, Elon Musk ha condiviso una foto in cui è visibile la parte inferiore del Booster 11, recuperata dal mare. Hanno recuperato i rottami a una profondità di circa 55 metri grazie all’utilizzo di una nave apposita, rientrata poi in porto il 29 settembre. È possibile notare come l’anello esterno dei motori sia rimasto piuttosto integro, e che la sua rottura potrebbe essere avvenuta durante le operazioni di recupero. Il Booster 11 è stato il primo Super Heavy a effettuare un rientro controllato in un punto preciso nel Golfo del Messico.

  • A Starbase, diversi camion hanno trasportato alcune componenti che sembrerebbero appartenere all’orbital Launch Mount del secondo pad. Presto, quindi, gli operai inizieranno ad assemblare anche l’anello su cui poggerà il Super Heavy nella seconda mechazilla
  • Sempre presso il sito di costruzione di Starbase, gli operai stanno procedendo con la costruzione di una seconda Starship V2. Inoltre, il 2 ottobre, è stato trasportato a Massey il Booster 14 per i suoi primi test. Questo sarà il primo Super Heavy che verrà utilizzato per lanciare il primo prototipo della Starship V2.

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