Agenzie Spaziali
| On 3 giorni ago

Per un problema al deorbit del secondo stadio di Crew-9, c’è un altro stop ai lanci del Falcon 9

Share

Il 28 settembre la capsula Dragon della missione Crew-9 è stata lanciata dalla rampa SLC-40 di Cape Canaveral diretta verso la Stazione Spaziale Internazionale. Si è trattato del primo lancio con astronauti mai effettuato da questa rampa, e solamente il secondo con a bordo due astronauti.

A bordo della capsula c’erano solo l’astronauta americano Nick Hague, nel ruolo di comandante, e il russo Aleksandr Gorbunov come specialista di missione. I due hanno raggiunto la ISS il 29 settembre, con un attracco eseguito alle 23:38 italiane. Purtroppo, SpaceX ha dato notizia il 29 settembre che si è verificato un altro problema al secondo stadio del Falcon 9. Ancora una volta, la terza nel 2024, SpaceX ha annunciato uno stop dei voli del Falcon 9 fino alla fine delle indagini su questo nuovo problema.

Il Falcon 9 ha completato con successo la sua missione di trasportare in orbita verso la ISS la capsula Dragon, ma qualcosa non è andato come previsto nella riaccensione del secondo stadio del Falcon 9. Questo stadio infatti, dopo aver rilasciato i satelliti in orbita (in questo caso la capsula Dragon), esegue una riaccensione del suo motore Merlin per deorbitare, cioè scendere in atmosfera bruciandosi completamente.

Sembra che questa ultima accensione del motore Merlin non è avvenuta correttamente. Non è stato comunicato se l’accensione sia durata troppo (quindi il motore non si è spento come dovrebbe) o troppo poco (quindi non si è acceso come dovrebbe). Il risultato è stato un rientro nell’Oceano Pacifico all’infuori della zona prevista. Questo provocherà probabilmente l’apertura di una indagine da parte della FAA.

Le conseguenze

SpaceX ha annunciato immediatamente, il 29 settembre, che i voli del Falcon 9 verranno fermati fino a quando non avranno compreso e risolto il problema. Questo dovrebbe avvenire in pochi giorni, come già successo le due volte precedenti quest’anno. Come già accennato infatti, si tratta della terza volta nel 2024 che i voli del Falcon 9 vengono fermati.

La prima volta accadde a luglio, quando sempre per un problema del secondo stadio il Falcon 9 venne fermato per 15 giorni. In quell’occasione vennero anche persi i satelliti Starlink che il razzo trasportava. La seconda volta è accaduto a fine agosto, quando SpaceX perse il primo stadio del Falcon 9 al momento dell’arrivo su una chiatta. Il razzo rimase a terra per soli due giorni.

In entrambi i casi i voli ripresero prima che la FAA finisse le indagini, dato che entrambi i problemi non causarono danni a persone o strutture a terra. Ci aspettiamo che succederà così anche in questo terzo caso.

ANNUNCIO

Questo e tanti altri grafici e analisi sui lanci spaziali li trovate su ORBIT, all’interno della rubrica Launchpad. 

L’importanza del Falcon 9

Questo terzo incidente del Falcon 9 nel 2024 porrà serie domande al settore spaziale, soprattutto quello americano. L’affidabilità, la convenienza e l’assenza di alternative al Falcon 9 lo hanno fatto diventare negli ultimi anni il vettore più utilizzato al mondo, e sul quale si basano ora diversi programmi commerciali e nazionali e militari americani.

Lo stop ai voli di questo fine settembre, anche se durerà probabilmente pochi giorni, potrebbe però provocare alcuni ritardi nelle missioni commerciali e di esplorazione spaziale previste per questo autunno. Il 7 ottobre ad esempio, è previsto il lancio della missione HERA dell’ESA, mentre per il 10 ottobre il lancio (con un Falcon Heavy) della missione Europa Clipper.

Da oltre due anni, qui pubblichiamo articoli di informazione e approfondimento per il settore spaziale, mentre sui social raccontiamo e commentiamo l’esplorazione dello spazio e seguiamo insieme in live i principali eventi. Ma facciamo anche molto altro. Puoi supportare la nostra attività di giornalismo e divulgazione entrando in Astrospace ORBIT, dove avrai accesso a tutti i vantaggi esclusivi della community di Astrospace.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.