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Perseverance ha trovato una strana roccia a strisce bianche e nere su Marte

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Il 13 settembre 2024, il rover Perseverance della NASA ha individuato una strana roccia a strisce bianche e nere, diversa da qualsiasi altra mai vista prima su Marte.

Da fine agosto 2024, il rover sta risalendo il bordo occidentale del cratere Jezero durante la sua quinta campagna scientifica, denominata Crater Rim. In questi ripidi pendii, Perseverance continua a cercare e studiare rocce che potrebbero darci nuovi indizi sull’antica storia del Pianeta Rosso.

Il rover ha trovato la roccia “zebrata” mentre si muoveva su un anonimo terreno ricoperto di ciottoli. Uno di questi aveva una consistenza insolita, già vista dalle immagini a bassa risoluzione della Navcam, ed è stato denominato dagli scienziati Freya Castle. Il team ha così pianificato un’osservazione multispettrale utilizzando la Mastcam-Z, per dare un’occhiata più da vicino. I dati hanno così mostrato chiaramente quanto fosse insolita: “Freya Castle” è larga circa 20 cm e presenta un sorprendente motivo a strisce bianche e nere alternate.

Quale sarà la natura di questa roccia?

Il team scientifico della missione ritiene che questa roccia abbia una consistenza diversa da qualsiasi altra mai vista prima nel cratere Jezero, e forse in tutto Marte. La conoscenza della sua composizione chimica è limitata, tuttavia le prime interpretazioni suggeriscano che siano stati processi ignei e metamorfici a creare le sue strisce.

Poiché si tratta di una pietra singola, e chiaramente diversa dalla roccia sottostante, è anche probabile che sia arrivata qui da qualche altro posto, forse dopo essere rotolata a valle da una zona più alta nel bordo di Jezero.  Una possibilità, questa, molto entusiasmante: lungo la difficile salita, Perseverance potrebbe incontrare qualche affioramento di questo nuovo tipo di roccia, e acquisire misurazioni più dettagliate.

Freya Castle è in realtà solo l’ultima di una serie di rocce intriganti scoperte di recente. Da quando il rover è giunto ​​in prossimità del bordo del cratere, infatti, il team ha notato una maggiore varietà di rocce. Per esempio, la variegata collezione di massi denominati Mount Washburn: tra le ipotesi avanzate, una dice che queste potrebbero essere rocce antiche sollevate dalle profondità dall’impatto che ha originato il cratere Jezero, ora esposte sul bordo del cratere.

Composto da 18 diverse immagini, questo mosaico a colori naturali mostra un campo di massi sul “Mount Washburn” (chiamato così in onore di una montagna nel Wyoming) nel cratere Jezero di Marte, fotografato dal rover Perseverance. Credits: NASA/JPL-Caltech/ASU/MSSS

Il viaggio continua

È ormai passato quasi un mese da quando Perseverance ha iniziato la sua scalata sui ripidi pendii che portano al bordo di Jezero.

Mentre questi pendii hanno reso la salita iniziale particolarmente lenta e difficoltosa, la progressione della guida è migliorata notevolmente nelle ultime due settimane, perché Perseverance ha viaggiato lungo un tratto più pianeggiante.

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Da qui, il rover può ora individuare alcuni punti di riferimento risalenti all’inizio della missione, mentre resiste alle tempeste di polvere che sono tornate a sferzare la superficie del pianeta.

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