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| On 2 settimane ago

La missione europea Hera è partita dalla Germania, direzione Kennedy Space Center

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L’1 settembre 2024, la sonda Hera dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lasciato l’ESTEC Test Centre a Noordwijk, nei Paesi Bassi. Nella notte del 2 settembre, è stata imbarcata a bordo di un Antonov An-124 presso l’aeroporto di Colonia, in Germania, ed è partita alla volta degli Stati Uniti, direzione Kennedy Space Center.

Il team Hera dell’ESA ha assistito alla partenza della sonda insieme al personale dell’ESTEC e all’appaltatore principale, OHB. Da questo momento in poi, il team sarà diviso: alcuni accompagneranno la missione a Cape Canaveral per effettuare le prove finali e i test funzionali, mentre gli altri si dirigeranno all’European Space Operations Centre dell’ESA a Darmstadt, in Germania, dove assisteranno al lancio e alle prime operazioni di Hera.

Una volta arrivata in Florida, Hera sarà sottoposta a una serie di test post-trasporto e successivamente inizieranno i preparativi per il lancio a bordo di un Falcon 9 di SpaceX, in una finestra che va dal 7 al 27 ottobre 2024.

Hera: difesa planetaria, ma non solo

La primissima versione di quella che sarebbe poi diventata la sonda Hera è stata sviluppata all’ESTEC, presso la Concurrent Design Facility, quasi due decenni fa. Inizialmente si chiamava “Sancho”, una missione di difesa planetaria che avrebbe dovuto integrare la sonda “Hidalgo”, pensata come impattatore di asteroidi. La duplice missione prendeva il nome di Don Chisciotte.

Quest’ultima è poi divenuta la missione DART (Double Asteroid Redirection Test), che nel settembre 2022 si è schiantata sull’asteroide Dimorphos, compagno del più grande Didymos, per il primo test di difesa planetaria della storia, che ha confermato la capacità di modificare l’orbita di un asteroide tramite impatto cinetico.

L’asteroide Dimorphos a circa 25 secondi dall’impatto della sonda DART, ripreso dalla fotocamera DRACO. Credits: NASA, APL

Proprio qui è diretta Hera, che a bordo trasporta due diversi cubesat, Milani e Juventas. Dopo il decollo e una crociera nello spazio della durata di due anni, Hera incontrerà il sistema di asteroidi binari Didymos.

Hera studierà la natura alterata di Dimorphos a causa dell’impatto di DART. I dati che la missione restituirà, auspicabilmente, renderanno il metodo dell’impatto cinetico comprovato e ripetibile. Ma saranno anche importanti per conoscere meglio questa tipologia di asteroidi: si tratta della prima missione della storia diretta verso un asteroide binario.

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