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Stop ai voli per il Falcon 9: aperta un’indagine FAA per il fallimento dell’ultimo recupero

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Il 28 agosto, dopo 267 atterraggi di successo svolti in 3 anni e 6 mesi, SpaceX ha perso un primo stadio del Falcon 9 durante il rientro. Si tratta del booster con numero di serie B1062, che SpaceX stava utilizzando per la ventitreesima volta, un record per la riutilizzabilità del Falcon 9.

La missione è stata portata a termine con successo, rilasciando in orbita 21 satelliti Starlink, di cui 13 per il servizio Direct to Cell. Il primo stadio, invece, non è sopravvissuto all’atterraggio. Dalle immagini trasmesse durante la diretta, sembrerebbe che il B1062 sia arrivato in prossimità della chiatta con una velocità troppo elevata. Le gambe di atterraggio non hanno retto l’impatto, e si è potuto osservare come il montante di una di esse si sia spezzato.

L’indagine della FAA

A seguito di questo incidente, la Federal Aviation Administration (FAA) ha aperto un’indagine per stabilire quale sia stata la causa che ha portato alla perdita del booster. I permessi di SpaceX per il lancio dei Falcon 9 sono ora sospesi, e l’azienda non può effettuare lanci finché la FAA non avrà ultimato le sue valutazioni.

SpaceX potrà però richiedere una deroga per riprendere i lanci prima che l’indagine sia terminata. Questa viene concessa dalla FAA se l’incidente non ha avuto implicazioni di sicurezza pubblica, e sembra sia questo il caso.

La FAA ha comunicato che: “Un ritorno al volo del razzo Falcon 9 si basa sulla determinazione da parte della FAA che qualsiasi sistema, processo o procedura correlato all’anomalia non influisca sulla sicurezza pubblica. Inoltre, SpaceX potrebbe dover richiedere e ricevere l’approvazione dalla FAA per modificare la sua licenza che incorpora qualsiasi azione correttiva e soddisfare tutti gli altri requisiti di licenza”.

Questa procedure è già avvenuta praticamente uguale a luglio di quest’anno, quando fallì il lancio di alcuni satelliti Starlink per un problema al secondo stadio di un Falcon 9. In quell’occasione la FAA rilasciò i permessi a riprendere i voli prima della conclusione dell’indagine, e i lanci ripresero 15 giorni dopo l’incidente. Le tempistiche precise, anche questa volta dipenderanno dalla causa specifica del fallimento.

Possibili ulteriori rinvii per Polaris Dawn

Attualmente, SpaceX ha in programma tre importanti missioni: Polaris Dawn, Crew-9 ed Europa Clipper. Le prime due prevedono il trasporto di esseri umani nello spazio, quindi le attenzioni devono essere maggiori. Per Europa Clipper, invece, SpaceX utilizzerà il Falcon Heavy, che richiede una riconfigurazione della rampa di lancio 39A del Kennedy Space Center, che andrà eseguira solo dopo il lancio di Polaris Dawn.

Se la FAA dovesse impiegare molto tempo nel rilasciare i permessi di lancio a SpaceX, quest’ultima potrebbe decidere di procedere con il lancio di Crew-9 al posto di Polaris Dawn. Al momento, la partenza della nona missione di lunga durata è prevista per il 24 settembre e sarà alquanto particolare, in quanto a bordo della Dragon ci saranno solamente due astronauti. Questo è necessario per permettere, a febbraio, il rientro dei due astronauti di Boeing. Crew-9 sarà la prima missione con equipaggio a partire dal complesso di lancio numero 40.

ANNUNCIO

Dopo questa missione, SpaceX potrebbe poi prepararsi al lancio di Europa Clipper, previsto per il 10 ottobre. Come già accennato, Polaris Dawn non può partire nelle due settimane precedenti Europa Clipper, in quanto non ci sarebbe tempo sufficiente per riconfigurare il pad 39A per il vettore pesante.

Ciò significa che, se i permessi della FAA dovessero tardare, i quattro astronauti di Polaris Dawn potrebbero dover attendere fino alla fine di ottobre per partire. 

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