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| On 4 mesi ago

Iniziata l’installazione del rivestimento protettivo sulla cupola dell’Extremely Large Telescope

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Sul Cerro Armazones nel deserto di Atacama, in Cile, squadre di ingegneri e tecnici sono al lavoro sulla struttura portante di un telescopio gigantesco. Si tratta dell’Extremely Large Telescope (ELT) dell’European Southern Observatory (ESO), che sarà il telescopio ottico più grande del mondo, con uno specchio primario di 39 metri.

Il deserto di Atacama vanta tra i cieli più bui della Terra, ma è allo stesso tempo un ambiente molto duro. Per questo, attualmente gli operai stanno coprendo la cupola in acciaio dell’ELT con un rivestimento speciale, che include strati isolanti e fogli di alluminio. Questo rivestimento proteggerà l’ELT e la sua delicata ottica dall’ambiente esterno.

Il design, la progettazione e la realizzazione della gigantesca struttura portante comprensiva della cupola dell’ELT sono guidati da EIE Group, azienda italiana di Mestre in Veneto, subfornitore nominato del progetto, che collabora da più di 25 anni con l’ESO. Insieme ad EIE Group, nel Consorzio istituito dall’ESO Ace Consortium, altre due aziende italiane, Astaldi SpA, azienda specializzata in opere civili e strutturali, in partnership con Cimolai SpA, leader nella progettazione e costruzione di grandi opere in acciaio.

La (gigantesca) cupola dell’Extremely Large Telescope

La cupola dell’Extremely Large Telescope è una struttura imponente, progettata per ospitare il telescopio più avanzato e più grande mai costruito, e soprattutto per proteggerlo dalle condizioni estreme del deserto di Atacama. La cupola, alta circa 80 metri e con un diametro di 93 metri, rappresenta una delle componenti ingegneristiche più complesse del progetto.

Design della struttura interna della cupola di ELT. Credits: EIE Group

Il design prevede una struttura rotante che permette al telescopio di puntare in qualsiasi direzione attraverso un’ampia apertura. Questa rotazione è cruciale per le osservazioni astronomiche, richiedendo un movimento rapido e privo di vibrazioni per garantire la precisione nella tracciatura degli oggetti celesti. Avviene in maniera indipendentemente dalla struttura del telescopio, ed è supportata da 36 carrelli fissi posizionati su una rotaia a circa 11 metri dal suolo.

Il movimento della cupola è ottimizzato per evitare propagazioni di vibrazioni, grazie a un accoppiamento strutturale ridotto con la base in cemento e all’uso di isolatori sismici, essenziali per garantire stabilità anche in caso di terremoti. La struttura è composta da un anello circolare su cui poggiano tre archi strutturali, completati da travi secondarie che sostengono il rivestimento esterno. Le porte motorizzate dell’apertura principale, alte 55 metri, sono dotate di sistemi di chiusura ridondanti per garantire la sicurezza operativa in qualsiasi condizione ambientale.

Il rivestimento protettivo

Il rivestimento della cupola dell’ELT è progettato per offrire una protezione termica e ambientale senza precedenti, fondamentale per preservare le delicate ottiche del telescopio. La cupola finale sarà rivestita da un doppio strato di pannelli in alluminio termicamente isolati, che garantiranno un’efficace gestione delle temperature all’interno. Nel video seguente sono riassunti i lavori recenti. Credits: ESO

Durante il giorno, il sistema di climatizzazione manterrà l’interno della cupola alla temperatura prevista all’esterno per l’ora di apertura, minimizzando gli effetti di distorsione termica sulle osservazioni notturne. Inoltre, il rivestimento è studiato per limitare il raffreddamento radiativo durante la notte, riducendo la formazione di turbolenze nell’aria interna che potrebbero compromettere la qualità delle immagini astronomiche.

Per proteggere il telescopio dai venti forti del deserto, la cupola sarà inoltre dotata di uno schermo antivento regolabile, che riduce la velocità del vento sopra gli specchi primario e secondario, garantendo una ventilazione ottimale e un flusso d’aria laminare che evita distorsioni ottiche. Infine, un sistema avanzato di guarnizioni gonfiabili assicurerà la tenuta stagna delle aperture, impedendo l’ingresso di polvere e altri contaminanti che potrebbero danneggiare le delicate superfici ottiche del telescopio.

In questo approfondimento video vi raccontiamo il progetto ELT e altri 6 grandi telescopi attesi per il prossimo decennio.

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