| On 1 mese ago

Rinviato il lancio di Crew-9 per lasciare più tempo ai test su Starliner

Share

Il lancio della missione Crew-9 verso la Stazione Spaziale Internazionale è stato ufficialmente rinviato dalla NASA. La partenza è stata rinviata dal 18 agosto a non prima del 24 settembre. La missione dovrebbe trasportare quattro astronauti sulla ISS, dando il cambio all’equipaggio di Crew-8 attualmente in orbita.

La motivazione del rinvio della missione numero 9 è la necessità di concedere ulteriore tempo a Boeing per comprendere i problemi della Starliner. In particolare, per analizzare i dati ottenuti dai test ai propulsori eseguiti a Luglio.

Secondo la programmazione attuale infatti, la capsula Starliner deve rientrare dallo spazio prima dell’arrivo della Crew-9. Questo è obbligatorio anche per una questione di posizioni di attracco, dato che sulla ISS possono rimanere agganciate solo due capsule per equipaggio contemporaneamente, sul segmento internazionale. Prima che arrivi Crew-9 quindi, in un modo o nell’altro Starliner deve sganciarsi dalla ISS.

La NASA ha annunciato inoltre che la partenza di Crew-9 avverrà dalla rampa SLC-40, la seconda rampa di SpaceX adatta al lancio di astronauti. Sarà la prima volta che un equipaggio partirà con una capsula Dragon da questa rampa. Questo cambio è dovuto al fatto che la rampa SLC-39A sarà in fase di preparazione per il lancio, con un Falcon Heavy, della missione Europa Clipper, la cui finestra di lancio è aperta dal 10 al 31 ottobre.

Inoltre, il lancio della missione CRS-31 della capsula Dragon Cargo è prevista non prima di metà ottobre. Non ci sono informazioni per quanto riguarda la partenza di Polaris Dawn, che forse ora potrà essere anticipata a fine agosto, oppure rimandata a novembre.

La NASA ha annunciato una conferenza stampa per discutere questi aggiornamenti per le 18:30 italiane del 7 agosto.

Starliner: una situazione che peggiora

Il 5 agosto, un articolo di ArsTechnica, aveva anticipato la possibilità di un rinvio del lancio di Crew-9 a settembre, citando fonti interne della NASA. In questo articolo il giornalista Eric Berger affermava, sempre citando fonti interne, che uno dei problemi riguardava il software di sgancio automatico.

Sembrerebbe infatti che Starliner non sia dotata di un software in grado di sganciare e far rientrare la capsula senza che ci siano astronauti a bordo. Una particolarità, dato che questa operazione era stata eseguita durante la precedente missione di test, OFT-2. Questa opzione, cioè il rientro senza astronauti, non è ancora l’opzione scelta dalla NASA, dato che ancora non c’è certezza su quale sia stata la causa dei problemi ai propulsori avuti durante l’attracco.

ANNUNCIO

Durante luglio sono stati eseguiti diversi test a terra, simulando con delle accensioni delle copie dei propulsori, il comportamento che avrebbero nello spazio. Poi sono stati eseguiti anche degli spari, cioè delle accensioni controllate dei propulsori della capsula nello spazio. Boeing ha pubblicato poi un aggiornamento il 1 agosto, dichiarando che tutti i testo sono stati effettuati.

Ora la decisione sembra quindi essere nelle mani della NASA, che deve capire se le informazioni raccolte in questi due mesi sono sufficienti per effettuare il rientro dallo spazio con astronauti.

© 2024 Astrospace.it Tutti i diritti riservati. Questo articolo può essere riprodotto o distribuito integralmente solo con l’autorizzazione scritta di Astrospace.it o parzialmente con l’obbligo di citare la fonte.