Dallo Taiyuan Satellite Launch Center, il 6 agosto è partito un razzo Lunga Marcia 6A con a bordo i primi 18 satelliti della megacostellazione G60. Il lancio è avvenuto alle 08:44 italiane, ed è stato confermato come un lancio di successo. Si tratta del primo lancio operativo per la costruzione della costellazione G60, che avrà lo scopo di fornire copertura internet a livello globale direttamente dall’orbita terrestre bassa, come Starlink.
In Cina ci sono due grandi progetti per la costruzione di megacostellazioni satellitari in grado di fornire copertura internet dall’orbita terrestre bassa. Entrambi sono dei progetti guidati da imprese private grandemente partecipate da enti statali. La prima è chiamata Guowang, e conterrà circa 13 mila satelliti. La seconda è chiamata G60 e dovrebbe essere costruita con 12 mila satelliti.
Questo lancio è stato il primo della costellazione G60, mentre la Guowang è attualmente in fase di rallentamento, e non ci sono ancora informazioni su quando verranno lanciati i satelliti. Il lancio effettuato il 6 agosto è il numero 530 effettuato con un razzo Lunga Marcia cinese.
La costellazione G60
G60 è una rete gestita dalla Shanghai Spacecom Satellite Technology (SSST), una società che ha annunciato un finanziamento da 960 milioni di dollari a febbraio 2022. Sempre in quell’anno è stato mostrato per la prima volta lo stabilimento in cui costruiranno i satelliti, situato a Shanghai.
Per gestirlo la SSST ha costruito un’altra azienda chiamata Shanghai Gesi Aerospace Technology (Genesat), sempre nel 2022. Genesat è stata costituita come Joint Venture con la Academy for Microsatellites under the Chinese Academy of Sciences (IAMCAS). Si tratta di una novità per il settore spaziale cinese, dove solitamente sono presenti Joint Venture con il governo centrale, e non con entità locali.
In soli due anni sono riusciti a costruire uno stabilimento che ha prodotto il primo satellite a dicembre del 2023, presentato con una cerimonia ufficiale. Da questa si è visto il design, simile a quello di uno Starlink di prima generazione. Una delle sfide che queste megacostellazioni comportano è infatti quella di poter stabilire una produzione in serie di satelliti, una cosa che non era mai stata fatta prima anche solo 10 anni fa.
La fabbrica avrà una capacità di produzione di 300 satelliti all’anno entro il 2024, e 500 satelliti all’anno nel 2026. Attualmente i piani prevedono l’attivazione del servizio della costellazione G60 con una copertura regionale (sopra la Cina) entro la fine del 2025, con 648 satelliti in orbita. Entro la fine del 2027 sarà poi attivata la copertura globale con 1296 satelliti. La versione finale della costellazione avrà circa 14000 satelliti.