Negli ultimi quattro mesi si sono svolti una serie di test presso il poligono sperimentale di Salto di Quirra in Sardegna, per testare i paracadute dello Space Rider. Questi test sono stati svolti rilasciando un modello in scala reale dello Space Rider, lo spazioplano automatizzato che sta sviluppando l’ESA, con un grande contributo italiano. L’obbiettivo dei test era dimostrare la capacità dei paracadute nel far arrivare a terra lo Space Rider.
Space Rider sarà un laboratorio orbitale, progettato per restare in orbita fino a due mesi. Il veicolo è costituito da due moduli: il modulo orbitale, che fornisce tutte le capacità per svolgere gli esperimenti in orbita, e il modulo di rientro, che riporta il mezzo a Terra e gestisce la propulsione. L’obbiettivo di questo spazioplano è dotare l’Europa di un laboratorio automatizzato per svolgere esperimenti in orbita. Non sarà in grado di trasportare esseri umani e non servirà per trasportare rifornimenti alla ISS.
I test che si sono svolti in Sardegna sono stati fatti con un modello di Space Rider, un simulatore dotato di una distribuzione del peso simile a quella del vero Space Rider, che pesa circa 3000 kg. Questo approccio è fondamentale per verificare il corretto funzionamento dei paracaduti, del parafoil e dei verricelli di controllo automatico. Questi componenti garantiscono una discesa sicura e controllata verso la Terra al termine della missione nello spazio.
Il modello è stato lanciato da un’altezza massima di 3.5 km, dove i paracadute si aprono per rallentare il veicolo durante una missione reale. Successivamente, il parafoil, lungo 27 metri e largo 10 metri, viene dispiegato per garantire la precisione dell’atterraggio.
Questo è un tipo di paracadute rettangolare, che garantisce un controllo maggiore rispetto a quelli a cupola solitamente usati dalle capsule di ritorno dallo spazio. Durante i test, il modello ha raggiunto una velocità di discesa controllata di 12 km/h, dimostrando l’efficacia del sistema.
Speciale Space Rider: il primo spazioplano europeo (e italiano)
Verso l’Automazione Completa
In autunno, sono previsti ulteriori test, che includeranno la verifica del software di controllo del volo. Questo algoritmo permetterà allo Space Rider di atterrare autonomamente senza intervento da terra, un passaggio importante verso l’automazione completa.
I test sono stati svolti sotto la supervisione di Thales Alenia Space, principale responsabile industriale dello sviluppo di Space Rider, con il supporto delle forze militari italiane, che gestiscono anche il sito di test di Salto di Quirra in Sardegna.
Una volta completati i test, i modelli di volo di Space Rider saranno pronti per la produzione. Attualmente il primo lancio in orbita è previsto per il 2026, a bordo di un razzo Vega-C di Avio.