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| On 2 mesi ago

Aggiornamenti da Starliner: il rientro con la Dragon diventa una vera opzione

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La capsula Starliner, in orbita dal 6 giugno, continua a generare discussioni e dubbi sulla sorte dei due astronauti Butch Wilmore e Sunita Williams. Attualmente la NASA non ha ancora diffuso una data ufficiale per il rientro della capsula, ma dovrebbe essere durante il mese di agosto, stando alle ultime indiscrezioni.

NASA e Boeing hanno eseguito a luglio diversi test di accensione di alcune copie dei propulsori della capsula a Terra. Questi test servivano per replicare le condizioni di rientro della capsula, certificando che Starliner possa separarsi dalla ISS e arrivare a terra in sicurezza. Sembra però che non siano stati sufficienti.

Nonostante la NASA avesse rassicurato che dopo questi test avrebbe annunciato una data di rientro, durante l’ultima conferenza stampa, tenutasi il 25 luglio, hanno affermato che sarebbero stati necessari altri test. In particolare, il 27 luglio sono stati eseguiti dei test di accensione dei propellenti direttamente con la Starliner sulla ISS. In quell’occasione gli astronauti Wilmore e Williams erano a bordo della capsula.

La NASA ha annunciato che questi test sono stati eseguiti correttamente, ma ancora nessun aggiornamento sulla data di rientro. Questa settimana, cioè il 1 agosto, era prevista una Flight Readiness Review, che però è stata annullata e sembra rimandata alla prossima settimana. Sempre il 1 agosto la NASA ha invece pubblicato un aggiornamento sul proprio sito, affermando semplicemente che ulteriori aggiornamenti saranno rilasciati dopo la revisione della programmazione per il rientro, prevista per la prossima settimana, quella a partire dal 5 agosto.

L’opzione Dragon diventa più credibile

La capsula Starliner doveva rimanere nello spazio circa 8 giorni, e da quando sono iniziati i rinvii, per via dei problemi ai propulsori e per le perdite di elio, sono state avanzate diverse ipotesi alternative. Per molte settimane la NASA ha ripetuto continuamente che il ritorno in sicurezza con la Starliner non era messo in discussione in base alle informazioni sullo stato della capsula. L’Agenzia però preferiva far rimanere il mezzo nello spazio, per poter ottenere tutti i dati possibile.

Ora sembra però che le ipotesi alternative al rientro con Starliner diventino sempre più realistiche. La NASA ha assegnato a luglio un contratto da 266 668 dollari a SpaceX per effettuare uno studio di fattibilità su variazioni di equipaggio per i voli con la Dragon. La NASA ha affermato che questo studio era standard, e commissionato a SpaceX dopo i problemi avuti lo scorso anno con le capsule Soyuz.

Secondo delle fonti raggiunte dal giornalista Eric Berger, di Arstechnica, questo studio riguardava anche delle ipotesi per un rientro con sei persone a bordo della Dragon (i quattro di Crew-8 più Wilmore e Williams) ma anche il lancio di due soli astronauti a bordo di Crew-9, prevista in partenza il 18 agosto. Un’altra ipotesi è anche il rientro di cinque astronauti a fine agosto con Crew-8, e di cinque astronauti sei mesi dopo con Crew-9.

Sempre secondo le fonti di Berger, diversi centri della NASA questa settimana, fra fine luglio e inizio agosto, hanno espresso un “no” sulla possibilità di rientro con Starliner. Secondo un’altra fonte, la possibilità che Starliner non sia adatta al rientro è del 50%.

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I problemi per Boeing e per il futuro di Starliner

Il rientro con Starliner, che per la NASA era considerato un fatto, è quindi diventato un po’ più in dubbio, anche se sembra ancora l’ipotesi più sensata. Quello che è chiaro, è che Starliner non potrà stare sulla ISS ancora a lungo (anche se, ad esempio, la durata delle batterie è stata prolungata fino a metà settembre). Inoltre, soprattutto negli Stati Uniti, la pressione per maggior trasparenza sulle informazioni e decisioni che vengono prese, sta diventando sempre maggiore.

Durante un’altra conferenza stampa, tenutasi il 26 luglio, la NASA ha già comunicato di aver rinviato la prima missione operativa di Starliner da febbraio 2025 a settembre 2025, anticipando Crew-10 e Crew-11. Boeing ha inoltre annunciato che lo stato di incertezza della capsula Starliner e i problemi ai propulsori che stanno rallentando il rientro, hanno comportato ulteriori 120 milioni di dollari di costi aggiuntivi.

Il contratto della NASA con Boeing, come quelli con SpaceX, è a costo fisso, questo vuol dire che ogni spesa non prevista, o aggiuntiva rispetto al contratto iniziale, è a carico dell’azienda, in questo caso di Boeing. In precedenza i costi aggiuntivi già sostenuti su Starliner erano di oltre 500 milioni di dollari.

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