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| On 2 mesi ago

SpaceX potrebbe in futuro far atterrare Starship su una chiatta al largo dell’Australia

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Mentre a Starbase SpaceX sta preparando il quinto volo di Starship, stanno emergendo nuovi indizi su quelli che potrebbero essere i successivi piani di missione. Attualmente SpaceX prevede di eseguire il quinto lancio con un profilo di volo simile al quarto, che prevede un rientro della Ship dopo un volo suborbitale e un ammaraggio nell’Oceano Indiano.

Se durante il quinto volo i progressi saranno ampi come SpaceX spera, già dal sesto lancio potrebbero cambiare profilo di volo, scegliendo di far ammarare la Ship in un punto più pratico, per facilitarne il recupero. Inoltre, SpaceX prevede in futuro di poter utilizzare la Ship per diversi usi, tra cui anche il point to point, cioè il trasporto di materiale da un punto all’altro della Terra tramite voli suborbitali.

Per queste ragioni SpaceX sta valutando altri punti di appoggio per Starship, fra cui un rientro al largo delle coste australiane. L’idea sembrerebbe quella di far atterrare Starship su una chiatta, per poi essere riportata sulla terraferma. Questo è quanto emerge da diverse fonti contattate da Reuters, che riportano alcuni possibili piani futuri di SpaceX. L’azienda di Elon Musk, infatti, potrebbe iniziare presto a gettare le basi per stabilirsi anche nel continente australiano.

Il rientro australiano

La Starship, quindi, potrebbe partire dal Texas o dalla Florida per poi rientrare al largo dell’Australia, diminuendo così il tempo di permanenza nello spazio. Trattandosi attualmente di un piano preliminare, non sono ancora chiare le modalità di rientro e gli utilizzi della Starship una volta recuperata.

Tra le varie modalità di impiego di Starship, SpaceX ha fin da subito proposto di sfruttarla per trasportare materiali e persone da un punto all’altro sulla Terra, appunto il point-to-point. Un accordo con il governo australiano potrebbe essere solamente il primo di una lunga serie per rendere possibile anche questa tipologia di missioni. Per questo utilizzo SpaceX ha già ricevuto un finanziamento dalla Space Force nel 2021 proprio per studiare applicazioni militari di questa modalità di trasporto.

Nel 2023, inoltre, Australia, Regno Unito e Stati Uniti hanno siglato un patto (AUKUS) che prevede la condivisione di tecnologie militari, principalmente legate ai sottomarini a propulsione nucleare americani. L’accordo ha l’obiettivo di contrastare l’espansione cinese nell’area Indo-Pacifica e la collaborazione con SpaceX potrebbe essere un altro tassello in questa direzione.

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