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| On 2 mesi ago

Il Falcon 9 di SpaceX è tornato nello spazio, mentre Polaris Dawn è rinviata a fine agosto

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Il 12 luglio, SpaceX ha fallito la missione Starlink-9.3 a causa di un problema al secondo stadio del Falcon 9. Prima della seconda accensione del Merlin ottimizzato per il vuoto, sul secondo stadio si era verificata una perdita di ossigeno. Questa ha impedito l’avviamento del motore, rilasciando i satelliti su un’orbita con apogeo di circa 135 km. A causa della quota troppo bassa e della scarsa spinta fornita dal motore elettrico degli Starlink, tutti i satelliti sono rientrati sulla Terra distruggendosi.

Dopo una breve pausa, oggi, 27 luglio, SpaceX ha lanciato un nuovo Falcon 9 alle 07:44 italiane, rilasciando con successo in orbita 23 satelliti Starlink. Il lancio è stato permesso dalla Federal Aviation Administration, che ha concesso a SpaceX i permessi di lancio il 25 luglio, dopo aver constatato che il fallimento della precedente missione non ha rappresentato un problema di sicurezza pubblica.

L’agenzia federale, però, non ha ancora portato a termine le indagini legate al problema del secondo stadio del precedente lancio.

Gli aggiornamenti alla timeline dei voli umani

Durante una conferenza stampa tenutasi il 26 luglio, NASA e SpaceX hanno dichiarato che attualmente la missione Crew-9 è prevista al lancio a metà agosto, mentre la missione Polaris Dawn è ufficialmente rinviata a fine Agosto. 

Inoltre, la NASA ha comunicato una riprogrammazione anche dei voli regolari con astronauti verso la ISS. In seguito ai problemi riscontrati nello spazio da Starliner, la prima missione operativa di questa capsula è rinviata all’estate del 2025, mentre la missione Crew-10 è anticipata a febbraio. Crew-11 invece è stata anticipata all’estate del 2025 e rimane programmata in contemporanea con Starliner-1 finchè non sarà certo che la capsula di Boeing potrà eseguire la sua missione operativa come previsto.

La ripresa dei voli

La partenza del Falcon 9 è avvenuta dal complesso di lancio 39A del Kennedy Space Center, quando in Italia erano le 07:44 del 27 luglio. SpaceX ha completato con successo la sua settantunesima missione del 2024, dopo soli 15 giorni dall’incidente con il secondo stadio.

Questo è stato possibile grazie ai numerosi lanci effettuati e all’enorme quantità di dati che posseggono riguardo al Falcon 9. A seguito delle indagini, hanno stabilito che il problema era dovuto a una linea di rilevamento in un sensore dell’ossigeno.

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Per riprendere i lanci, SpaceX ha rimosso questo sensore dai secondi stadi pronti a partire, dato che non si tratta di un elemento necessario per garantire la sicurezza del Falcon 9. SpaceX ha dichiarato di essere in grado di ricavare i medesimi dati da altri sensori presenti nel motore. Nonostante il velocissimo ritorno al volo, mai visto in soli 15 giorni dopo un lancio spaziale fallito, è giusto sottolineare che SpaceX non ha risolto ancora il piccolo problema, ma semplicemente sostituito il pezzo.

Prima del lancio del 27 giugno, hanno effettuato uno static fire test con un secondo stadio al sito di McGregor, in Texas, per controllare il funzionamento della modifica. Il 25 luglio, invece, SpaceX ha condotto un’accensione statica anche con il Falcon 9 che poi è partito per quest’ultima missione. Ormai, questa tipologia di prove è stata quasi abbandonata da SpaceX e viene effettuata solamente in particolari casi, come le missioni con astronauti o le sostituzioni di diversi motori Merlin del primo stadio.

Il booster utilizzato per questa missione, classificata come Starlink-10.9, era il B1069, che ha volato per la diciannovesima volta. Il B1069, dopo circa 8 minuti e 14 secondi dalla partenza, è poi atterrato sulla chiatta Just Read The Instructions.

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