Il 12 luglio, SpaceX ha fallito la missione Starlink-9.3 a causa di una perdita di ossigeno nei sistemi del secondo stadio del Falcon 9. A causa di tale incidente, la Federal Aviation Administration (FAA) ha aperto un’indagine, per determinare cosa sia accaduto. SpaceX quindi dovrebbe attendere la conclusione delle analisi per ottenere nuovamente i permessi di lancio e portare avanti le missioni programmate.
L’azienda però, per ritornare a lanciare prima della conclusione delle indagini, il 15 luglio ha richiesto alla FAA di valutare se vi siano stati rischi per la sicurezza pubblica. Se l’agenzia federale dovesse stabilire che i problemi al secondo stadio non hanno rappresentato un problema per le persone o infrastrutture, SpaceX potrebbe ottenere dei nuovi permessi mentre le indagini proseguono. Nei piani operativi della FAA sono previste due missioni Starlink dalla Florida, in una finestra temporale che va dal 19 al 25 luglio.
Una situazione di questo genere si è presentata anche per il quarto volo di Starship. SpaceX ha infatti ottenuto i permessi per procedere con il lancio del 6 giugno mentre erano ancora in corso le indagini inerenti il terzo volo, avvenuto il 14 marzo.
Sicurezza per gli astronauti
Se SpaceX dovesse ottenere i nuovi permessi, è probabile che questi valgano solamente per voli senza equipaggio. L’azienda infatti dovrà dimostrare la sicurezza del Falcon 9 prima di procedere sia con la missione Polaris Dawn, attualmente prevista per il 31 luglio che con Crew-9, programmata a metà agosto. Probabilmente, queste due missioni saranno invertite, per dare massima priorità al lancio di astronauti verso la ISS.
Per tale ragione, SpaceX sta informando costantemente la NASA riguardo le analisi sui sistemi del secondo stadio. Ultimate le indagini, la NASA potrebbe richiedere all’azienda di eseguire alcune missioni per dimostrare l’effettiva risoluzione del problema, prima di confermare l’adeguatezza del Falcon 9 per il lancio di astronauti.
Solo nel 2023 SpaceX ha portato a termine con successo 96 lanci, mentre sono 69 quelli effettuati finora quest’anno. Per ogni missione, l’azienda ha dovuto produrre un secondo stadio nuovo, mentre poteva avvalersi del riutilizzo dei primi stadi. L’anomalia avvenuta il 12 luglio potrebbe quindi essere legata a un problema di produzione proprio di questi mezzi.
A Falcon 9 Stage 2 was just tested at McGregor. This is the first one since the Starlink 9-3 anomaly and could be a good sign of SpaceX’s progress with the investigation. https://t.co/vA0IB0sPLj@NASASpaceflight pic.twitter.com/q9pb57fOHI
— Justin Swartz (@jswartzphoto) July 16, 2024
Intanto a McGregor, in Texas, il 16 luglio SpaceX ha effettuato uno static fire test con un secondo stadio. Attualmente l’azienda non ha ancora rilasciato nuove dichiarazioni in merito alla ripresa dei lanci o dell’esito di questo test.