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Ariane 6 lancerà anche CURIE, una missione NASA per studiare le onde radio del Sole

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Nella serata italiana di oggi, 9 luglio 2024, dallo spazioporto europeo di Kourou in Guyana Francese è previsto il volo inaugurale di Ariane 6, il nuovo lanciatore pesante europeo. Il carico utile del razzo comprenderà diversi CubeSat, esperimenti scientifici e dimostratori tecnologici di università, aziende e agenzie spaziali. Tra questi CURIE (CubeSat Radio Interferometry Experiment), una missione NASA volta a studiare l’origine delle onde radio provenienti dal Sole.

CURIE è un interferometro radio a due elementi. Sarà lanciato come un unico CubeSat 6U, per poi separarsi in due CubeSat 3U una volta in orbita. I due satelliti forniranno due punti di osservazione separati per misurare le stesse onde radio provenienti dal Sole, in modo tale da poter rilevare differenze nel loro tempo di arrivo e quindi dedurre con precisione da dove provengono.

La missione sarà posta in orbita circolare attorno alla Terra, a circa 580 km di altitudine.

CURIE, prima del suo genere

Progettato da David Sundqvist e un team della UC Berkeley, CURIE studierà le emissioni radio dei brillamenti solari e delle espulsioni di massa coronale (CME) nell’eliosfera interna, la regione tra il Sole e Giove.

Queste espulsioni causano condizioni meteorologiche spaziali talvolta pericolose, che oltre a provocare spettacolari aurore polari, disturbano i satelliti in orbita attorno alla Terra e possono influenzare le reti elettriche e di comunicazione della Terra.

La missione è la prima del suo genere progettata esclusivamente per misurare le onde radio nella gamma di frequenze da 0.1 a 19 MHz dello spazio. Servirà infatti come piattaforma sperimentale per lo sviluppo futuro di nuove tecniche per l’osservazione radio spaziale.

In particolare, CURIE aprirà la strada alla prossima missione Sun Radio Interferometer Space Experiment (SunRISE) della NASA, che impiegherà sei CubeSat per mappare la regione in cui le onde radio solari hanno origine.

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CURIE (CUbesat Radio Interferometry Experiment) della NASA all’interno di una camera bianca prima del lancio. Credits: NASA

Perché questa missione?

La ionosfera, una regione dell’atmosfera terrestre compresa tra circa 50-60 e 1000 km di altitudine, è caratterizzata da particelle di gas cariche, ovvero ionizzate. Queste particelle riflettono le onde radio a determinate frequenze, fenomeno sfruttato per la trasmissione di segnali radio e TV, così come per la navigazione e le comunicazioni satellitari.

Ad alte frequenze, in particolare la banda che osserverà CURIE, le onde radio vengono assorbite. Per questo possiamo misurarle solo dallo spazio. E per questo i due CubeSat CURIE dovranno orbitare a circa 580 chilometri sopra la Terra, per ridurre al minimo il blocco delle onde radio.

Una volta nella sua orbita circolare, i due satelliti stabiliranno una comunicazione con le stazioni di terra prima di orientarsi e separarsi. Quando i satelliti separati saranno in formazione, le loro doppie antenne si dispiegheranno e inizieranno a raccogliere dati.

I payload di Ariane 6

Al suo volo inaugurale, Ariane 6 lancerà nel suo primo volo numerosi satelliti ed esperimenti di proprietà di diversi clienti.

  • Quattro deployer, che rilasceranno i satelliti lontano dallo stadio superiore dell’Ariane 6: RAMI, ExoPod NOVA, OOV-Cube e Curium One.
  • Nove satelliti, posizionati in cima ad Ariane 6 in ordine di rilascio, che avverrà a circa 600 km di altitudine dalla superficie terrestre: ISTSat, 3Cat-4, GRBBEta, ROBUSTA-3, CURIE, Replicator.
  • Una serie di esperimenti: PariSat, Peregrinus, LIFI, SIDLOC, YPSat.
  • Due capsule di rientro, che ammareranno nell’Oceano Pacifico.

Oggi seguiremo il lancio di Ariane 6 in diretta sul canale YouTube di Astrospace, a partire dalle 18:30. Vi aspettiamo!

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