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| On 3 mesi ago

L’ESA approva tempistiche e modalità per la commercializzazione indipendente dei razzi Vega

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Il Consiglio dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha adottato oggi, 5 luglio, una risoluzione per confermare la commercializzazione indipendente del razzo Vega, affidandone la gestione al suo principale contraente, Avio.

Il lanciatore Vega e la sua versione Vega-C, progettati dall’azienda italiana Avio, sono stati finanziati dall’Agenzia Spaziale Italiana, e la loro commercializzazione è sempre stata gestita da Arianespace, che gestiva anche quella dei razzi Ariane e dei razzi Soyuz che partivano dalla Guyana Francese. Avio aveva richiesto la commercializzazione indipendente all’ESA il 6 novembre 2023, che ora è stata accettata.

Arianespace e Avio hanno concordato che Arianespace rimarrà il fornitore di servizi di lancio e operatore per i lanci di Vega e Vega-C fino al volo Vega 29 (VV29), previsto per il quarto trimestre del 2025. Per i lanci successivi a VV29, i clienti che hanno già firmato accordi con Arianespace avranno la possibilità di trasferire i loro contratti ad Avio come nuovo fornitore di servizi di lancio e unico operatore di Vega.

“Gli Stati membri dell’ESA stanno ultimando le modifiche necessarie al quadro normativo che regola l’utilizzo dei lanciatori sviluppati dall’ESA per consentire ad Avio di diventare fornitore dei servizi di lancio di Vega”, ha dichiarato Toni Tolker-Nielsen, direttore del trasporto spaziale dell’ESA. “Con le decisioni odierne, gli Stati membri dell’ESA assicurano la continuità, consentendo ad Avio di commercializzare d’ora in poi i servizi di lancio di Vega”.

Il nuovo mondo dei razzi europei

La risoluzione raggiunta dall’ESA, include anche la definizione di cosa costituisce un “servizio di lancio europeo”, un approccio fondamentale per garantire l’accesso autonomo allo spazio per l’Europa in un mercato completamente diverso da com’era anche solo 10 anni fa.

Questo approccio include considerazioni sulla nazionalità del fornitore di servizi di lancio e la localizzazione dello sviluppo, produzione e operazioni di lancio del sistema. In questo modo l’ESA cerca di garantire un ritorno sul territorio dei Paesi Membri senza però vincolarsi per forza a un approccio di georitorno che si è dimostrato non più adatto ai tempi.

Infine, il Consiglio dell’ESA ha autorizzato l’uso del centro di lancio dello Spazioporto Europeo nella Guyana francese per quattro micro e mini lanciatori di fornitori europei: Isar Aerospace, MaiaSpace, PLD Space e Rocket Factory Augsburg (RFA).

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