Domani, 30 giugno 2024, raggiungerà il perielio (ovvero la posizione in orbita di massimo avvicinamento al Sole) la cometa 13P/Olbers, scoperta il 6 marzo 1815 dall’astronomo tedesco Heinrich Wilhelm Olbers. Si tratta di una delle comete periodiche più antiche e studiate, appartenente alla famiglia della cometa di Halley.
La 13P/Olbers ha un periodo orbitale di circa 69 anni, riapparendo quindi regolarmente nei cieli terrestri. La sua orbita eccentrica la porta a distanze notevoli dal Sole, oltre l’orbita di Nettuno, per poi farla avvicinare nuovamente, rendendola visibile dalla Terra.
Grazie al suo nucleo composto da ghiaccio, polveri e materiale roccioso, la cometa sviluppa una chioma e una coda molto luminose quando si avvicina al Sole. Le osservazioni scientifiche della 13P/Olbers hanno rivelato la presenza di composti come acqua, monossido di carbonio, metano e ammoniaca, fornendo importanti indizi sull’origine e l’evoluzione del Sistema Solare. Inoltre, lo studio delle particelle di polvere rilasciate dal nucleo ha arricchito la nostra comprensione delle interazioni tra comete e vento solare.
Dove e come osservarla?
Secondo le stime, in prossimità del perielio la 13P/Olbers dovrebbe raggiungere una magnitudine di circa 6.5, diventando quindi visibile grazie all’ausilio di un piccolo telescopio o di un binocolo.
Le comete sono però note per la loro natura estremamente imprevedibile, che le rende oggetti celesti particolarmente affascianti da studiare. Per questo motivo bisogna tener conto del fatto che la sua luminosità nei prossimi giorni potrebbe non corrispondere a quella prevista. Durante l’avvicinamento al Sole, a causa dell’intenso stress a cui il nucleo è sottoposto, la cometa potrebbe disgregarsi, con una conseguente diminuzione della magnitudine.
Nel caso di comete non abbastanza luminose da essere osservate ad occhio nudo, l’utilizzo di un telescopio può sicuramente aiutarci ad osservare la chioma di gas e polveri che avvolge il nucleo. In questi giorni si può osservare subito dopo il tramonto, poco sopra l’orizzonte, nella costellazione della Lince. Grazie a siti come TheSkyLive è possibile seguire in tempo reale la sua posizione nel cielo, in modo da trovarla facilmente.
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Come fotografarla?
Per approfondire lo studio di questa cometa, la fotografia astronomica è la chiave per riuscire a scorgere anche i dettagli più deboli di questo oggetto celeste.
Per fotografare una cometa serve un telescopio, una montatura motorizzata in grado di compensare il movimento di rotazione terrestre e una fotocamera. Solitamente si utilizzano camere apposite con sensori raffreddati, ma anche una semplice reflex può dare ottime soddisfazioni.
Se non si dispone di un telescopio, anche solo con la fotocamera è possibile effettuare immagini a largo campo della volta celeste. E se la cometa ha una coda sufficientemente lunga, è possibile ottenere delle ottime immagini anche così.
Per un confronto, nell’articolo al seguente link è possibile vedere alcune tra le migliori immagini della cometa 12P/Pons-Brooks con la spiegazione delle tecniche utilizzate per realizzarle.
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