La missione lunare Chang’e 6 si è formalmente conclusa il 25 giugno 2024 con il rientro sulla Terra della capsula contenente i campioni raccolti sulla Luna. La missione è stata la più ambiziosa e complessa mai tentata sulla Luna dalla Cina e si è svolta correttamente in tutte le sue fasi. La capsula è atterrata nel deserto della Mongolia alle ore 08:06 italiane del 25 giugno, concludendo la missione, durata in totale 53 giorni, definita la più importante missione lunare del 2024.
La capsula è stata rilasciata nell’atmosfera terrestre dal modulo di servizio che ha lasciato l’orbita lunare il 21 giugno. In precedenza, il modulo di risalita aveva lasciato la superficie lunare il 3 giugno, e il docking con il modulo di servizio è avvenuto poi il 6 giugno in orbita lunare. I campioni sono poi rimasti in orbita per circa 15 giorni, modificando la propria orbita e preparando il rientro sulla Terra.
Il rientro
Il rientro di una caspula dalla Luna è particolarmente complesso, dato che avviene con una velocità di impatto con l’atmosfera, di circa 11.2 km/s, maggiore rispetto a quella del ritorno dall’orbita terrestre bassa.
L’atterraggio della capsula è avvenuto grazie all’uso di due paracadute, uno più piccolo che ha svolto il ruolo di stabilizzazione. Poi, a circa 10 km di quota, si è aperto un secondo paracadute per rallentare la capsula, che è rimasto aperto fino all’impatto con il suolo, avvenuto nella regione chiamata Siziwang Banner, in Mongolia.
Non sappiamo con precisione quanta massa di campioni di rocce e polveri lunari siano state raccolte da Chang’e 6, ma l’obbiettivo era di 2 kg. Si tratta di una quantità veramente importante per una missione robotica. Ancora più importante è il fatto che questi sono gli unici campioni di rocce mai raccolti e riportati sulla Terra, che provengono dal lato nascosto della Luna.
Chang’e 6
La Cina attualmente è l’unico Paese ad aver portato un oggetto funzionante sul lato nascosto della Luna. Lo ha fatto la prima volta nel 2018 con Chang’e 4, un lander che ha trasportato un rover chiamato Yutu-2 che è ancora funzionante. Nel 2020 poi, è stata eseguita la missione Chang’e 5, una copia della 6, ma che ha recuperato 1.7 kg di campioni dal lato visibile della Luna. Queste due missioni sono state la base per Chang’e 6.
La sesta missione non è però ancora conclusa. Innanzitutto il modulo di servizio che ha sganciato la capsula verso la Terra continuerà il suo viaggio, anche se non è ancora stato annunciato un nuovo obbiettivo. Dipenderà da quanto propellente è ancora disponibile.
Chang’e 6 conteneva anche quattro payload internazionali, provenienti da Svezia, Francia, Pakistan e Italia. Per via delle tensioni internazionali e del progredire del programma spaziale europeo e americano, questa missione sarà l’ultima a contenere una collaborazione internazionale di questo tipo, per lo meno riguardo i Paesi europei.
La prossima missione del programma Chang’e, sarà la numero 7, prevista per il 2026. Trasporterà un rover, un lander e altri esperimenti per studiare il Polo Sud della Luna. Seguirà poi la numero 8 nel 2028, che sarà l’ultima del programma Chang’e. Nel 2029 è poi prevista una missione con equipaggio sulla Luna.