Il quarto volo di Starship è ormai imminente, programmato per il 6 giugno, con una finestra di lancio di 120 minuti che si aprirà alle 14:00 italiane. Il 4 giugno la Federal Aviation Administration ha rilasciato i permessi per permettere a SpaceX di procedere con il lancio.
Nel giro di due settimane, SpaceX ha portato a termine gli ultimi test in preparazione al lancio, verificando il corretto funzionamento di tutti i sistemi. I prototipi selezionati sono il Booster 11 e la Ship 29, uniti per la prima volta dopo soli 62 giorni dal lancio del 14 marzo.
I progressi di Starship è anche in versione video:
A Starbase, SpaceX è al lavoro anche per rendere le operazioni di collaudo dei nuovi prototipi più veloci ed efficienti, senza intralciare le operazioni di lancio. In questo nuovo articolo della rubrica “I progressi di Starship” vediamo quindi le ultime novità e i preparativi al lancio del vettore di SpaceX.
Come affermato prima da Musk e poi dalla stessa azienda tramite un comunicato, l’obiettivo principale del quarto lancio è quello di riuscire a superare la fase del rientro in cui la Starship sperimenta la maggiore quantità di calore. In preparazione al lancio, quindi, i tecnici hanno ispezionato molto attentamente lo scudo termico della Ship 29, apportando alcune modifiche rispetto alla Ship 28.
Per migliorare la tenuta delle mattonelle dello scudo termico, SpaceX ha iniziato a utilizzare una nuova colla e, per aumentare l’adesione, ha “graffiato” l’acciaio sottostante prima della sua applicazione. Hanno svolto questa operazione soprattutto sulla punta della Starship e in due diverse sezioni che dal centro procedono verso la zona non ricoperta dallo scudo termico.
Durante i precedenti voli è stato possibile osservare molte mattonelle saltare via, lasciando scoperta la parte sottostante. Musk ha dichiarato che, allo stato attuale, in molte zone la Starship non è in grado di sopportare la perdita anche solo di una piastrella. Il materiale isolante sottostante non sopravvivrebbe al calore generato dall’attrito con l’atmosfera, esponendo l’acciaio. Hanno dato molta attenzione anche allo scudo termico sulle ali e hanno modificato la disposizione delle piastrelle nella parte centrale del serbatoio dell’ossigeno.
Rispetto alla Ship 28, sulla Starship numero 29 hanno aggiunto un sistema ridondante di propulsori per prevenire il rollio incontrollato. Durante il volo di marzo, infatti, lo scudo termico della Ship 28 non ha potuto fare nulla per proteggere il prototipo durante il rientro. Questo perché l’errato assetto ha esposto a picchi di calore non previsti anche la parte non ricoperta dalle piastrelle.
Se la Ship 29 dovesse sopravvivere al rientro, secondo quanto riportato nella timeline ufficiale, il prototipo dovrebbe poi avviare i motori per posizionarsi in verticale ed effettuare un ammaraggio controllato.
Con il quarto volo, SpaceX tenterà nuovamente di eseguire un rientro controllato in un punto preciso nel Golfo del Messico con il Booster 11. Se questo ammaraggio avrà successo, SpaceX potrebbe tentare la cattura al volo del Super Heavy già con il lancio numero cinque.
Durante i precedenti voli, i diversi Super Heavy hanno avuto problemi nella riaccensione dei motori, a causa di difficoltà con i sistemi di filtraggio dell’ossigeno. È possibile che ciò sia dovuto alla rottura di alcune componenti interne, che hanno poi bloccato tali filtri. Per questa ragione, rispetto al prototipo precedente, SpaceX ha aggiunto diversi rinforzi strutturali in molte zone sul Booster 11. Ciò conferisce al prototipo maggiore rigidità, soprattutto quando non è pressurizzato.
Tali modifiche riguardano l’aggiunta di longheroni all’interno del serbatoio del metano, che passano da 24 a 74. Sono stati aggiunti anche diversi longheroni di rinforzo nella parte superiore del serbatoio dell’ossigeno. Altre strutture di supporto sono state aggiunte sotto le grid fins, attorno alla valvola di sfiato del metano e attorno ai deflettori per il venting dell’ossigeno.
Queste nuove modifiche aggiungono del peso al Booster 11, e potrebbe essere questo il motivo per cui durante il rientro sgancerà l’anello per l’hot staging. Per la prima volta infatti, dopo circa un minuto dalla separazione dalla Ship 29, il Booster 11 rilascerà l’anello superiore, alleggerendosi di 9 tonnellate. Le future versioni di Super Heavy dovrebbero avere una versione modificata di questo anello, più leggera e non sganciabile.
L’8 maggio, la Ship 30 ha avviato con successo tutti e sei i suoi motori Raptor, eseguendo l’ultimo static fire test al pad suborbitale. A seguito di questa prova, dopo aver riportato il prototipo al sito di costruzione, gli operai hanno iniziato a smantellare il pad. Ciò è necessario per fare posto alla seconda rampa di lancio che SpaceX ha iniziato a costruire. Gli operai hanno già avviato i lavori per realizzare le fondamenta della nuova Mechazilla, le cui componenti sono già state costruite. Alcune si trovano già a Starbase, mentre altre hanno iniziato il loro viaggio, partendo dal sito di costruzione in Florida. Oltre alle diverse sezioni, stanno trasportando anche i bracci della nuova torre. L’anello su cui poggerà il Super Heavy è stato avvistato nei pressi di uno degli hangar di SpaceX a Cape Canaveral.
SpaceX aveva iniziato già da tempo la realizzazione di un pad a Massey per effettuare gli static fire test con i prototipi di Starship. Il nuovo stand per i test è stato realizzato in maniera più tradizionale, con un flame trench dotato di tubazioni in cui scorre acqua per il raffreddamento.
Il 3 giugno, SpaceX ha utilizzato per la prima volta questo pad, eseguendo uno static fire test con la Ship 26. Il prototipo ha raggiunto questo sito viaggiando su un nuovo stand per il trasporto, su cui poi ha avviato anche i motori. Ciò permette a SpaceX di velocizzare le prove che i nuovi prototipi devono superare, in modo da essere pronti per numerosi lanci. È possibile che SpaceX utilizzi la Ship 26 per collaudare ancora le infrastrutture di terra a supporto di questi test anche nei prossimi giorni.
Altri “pezzi di Starship” – Brevi novità e aggiornamenti