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| On 3 mesi ago

Arrivata in orbita la prima Starliner con equipaggio

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Dal complesso di lancio numero 41 di Cape Canaveral è partito il primo equipaggio di una CST-100 Starliner, la capsula realizzata da Boeing. Il decollo è avvenuto il 5 giugno alle 16:52 italiane, segnando così l’inizio dell’ultima missione per certificare la capsula al trasporto umano, denominata Crew Flight Test. Boeing infatti ha riscontrato diverse difficoltà nello sviluppo della Starliner, subendo anche rallentamenti a seguito di problemi emersi durante i test.

Il rientro dovrebbe avvenire il 14 giugno, secondo gli attuali piani, ma potrebbe modificare questa data a seconda delle condizioni meteorologiche nella zona di atterraggio. La Starliner dovrà raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale e l’attracco è previsto il 6 giugno verso le 18:13. La Starliner è in grado di trasportare quattro astronauti sulla ISS, ma per questa missione l’equipaggio è composto da sole due persone. Si tratta degli astronauti NASA Barry Wilmore e Sunita Williams.

Il compito di trasportare la Starliner in orbita è stato affidato all’Atlas V N22 di ULA, una particolare versione del vettore Atlas V. Ciò che differisce dagli altri modelli è la presenza di un secondo motore sul secondo stadio. È la prima volta che un Atlas V ha trasportato degli esseri umani nello spazio.

A bordo della capsula ci sarà anche uno strumento molto importante: una pompa di riserva per il trattamento dell’urina a bordo della ISS. A inizio settimana, il sistema che filtra l’urina per convertirla in acqua potabile sulla ISS si è guastato. È stato quindi necessario rimuovere parte del bagaglio di Wilmore e Williams, tra cui i loro vestiti di ricambio, per far posto al nuova pompa, che pesa circa 64 kg.

Problemi alle valvole

Circa due ore prima del tentativo di lancio del 7 maggio, era emerso un problema con una valvola di scarico dell’ossigeno dell’Atlas V. I tecnici di ULA hanno deciso di sostituire tale valvola, quindi hanno dovuto trasportare il vettore nella Vertical Integration Facility. A quel punto, il lancio era previsto non prima del 17 maggio, ma un ulteriore problema ha fatto nuovamente rimandare la partenza.

Durante i controlli, infatti, i tecnici hanno riscontrato una perdita di elio in un propulsore del modulo di servizio. Tale perdita avrebbe potuto influire sui sistemi di manovra in orbita, compromettendo non solo l’attracco alla ISS, ma anche le manovre di rientro sulla Terra.

La perdita è stata riscontrata in un collettore di uno dei quattro gruppi propulsivi che fanno parte del Reaction Control System, realizzato da Aerojet Rocketdyne. Il problema è stato identificato in una guarnizione di gomma posta tra due componenti metalliche di una flangia. L’entità della perdita ha raggiunto valori compresi tra 50 e 70 psi.

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Il tentativo di lancio del 1 giugno, invece, è stato annullato a 3 minuti e 50 secondi dalla partenza a causa di un problema ai computer di terra.

Le altre difficoltà

Boeing ha vinto l’appalto per la costruzione di una capsula per il trasporto di astronauti nel 2014 insieme a SpaceX, come parte del Commercial Crew Program. Boeing ha così ricevuto un finanziamento da 4,2 miliardi di dollari per progettare da zero una sistema per il trasporto di astronauti sulla ISS. SpaceX ha invece ottenuto 2,6 miliardi di dollari. L’azienda di Elon Musk però partiva in leggero vantaggio, potendo sfruttare le conoscenze apprese con la cargo Dragon che stavano utilizzando per il trasporto di rifornimenti sulla ISS.

Il primo volo di una Starliner è avvenuto a novembre 2019 e si trattava di una simulazione di aborto missione dal pad di lancio. I motori della capsula si sono avviati correttamente, ma durante la fase di atterraggio si sono aperti solo due paracadute su tre. La Starliner è riuscita comunque a toccare il suolo senza riportare danni. Dalle indagini è emerso che un perno fuori posto aveva impedito l’apertura di un paracadute. Siccome l’atterraggio era avvenuto entro i parametri prestabiliti, la NASA non ha richiesto un ulteriore test.

Il primo volo nello spazio della Starliner invece è avvenuto a dicembre del medesimo anno, ma in quell’occasione i problemi sono stati più gravi. L’orologio della capsula presentava un offset di circa 11 ore, comportando in questo modo la non esecuzione delle manovre in orbita. La Starliner è dovuta rientrare sulla Terra senza raggiungere la ISS. In questo caso, a Boeing è stato richiesto un nuovo ulteriore volo di test.

Questo sarebbe dovuto avvenire ad agosto 2021 ma, a causa di un problema alle valvole dei motori della Starliner, la capsula ha dovuto attendere fino a maggio dell’anno successivo prima di decollare. In quell’occasione, per la prima volta, la Starliner è riuscita ad attraccare con successo alla ISS.

Durante le analisi post volo sono emersi ulteriori problemi: uno legato ai paracadute e un secondo al nastro isolante che, in determinate condizioni, poteva risultare infiammabile. Boeing è riuscita risolvere anche questi ultimi problemi e ora il suo primo equipaggio è pronto a salire a bordo della ISS.

In questo approfondimento video abbiamo raccontato tutta la storia:

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