Il 28 maggio SpaceX ha condotto un secondo Wet Dress Rehearsal, per prepararsi al nuovo lancio di Starship, previsto non prima del 5 giugno. L’azienda aveva già condotto un WDR il 20 maggio, rifornendo completamente il Booster 11 e la Ship 29.
È possibile però che durante il primo test non tutto sia stato svolto alla perfezione e che sia emerso qualche problema che ha costretto SpaceX a ripetere il test. Per nessuno dei precedenti tre prototipi era stato eseguito un secondo WDR prima del lancio. L’azienda non ha ancora comunicato l’esito di questo secondo WDR, ma sembrerebbe che sia stato completato senza problemi. SpaceX ha confermato il test solamente il 29 maggio alle ore 19 italiane.
Il vettore, alto circa 121 metri, è stato rifornito nuovamente con circa 4500 tonnellate di metano e ossigeno, entrambi allo stato liquido. In tutto l’operazione dura all’incirca 49 minuti, secondo la timeline ufficiale rilasciata da SpaceX, e si è conclusa con l’attivazione del Water Deluge System.
Sebbene abbiano comunicato una prima data per effettuare il lancio, la Federal Aviation Administration non ha ancora rilasciato i permessi. Il volo potrebbe quindi subire dei rinvii rispetto alla data del 5 giugno. La FAA ha però comunicato che SpaceX potrà ottenere i permessi anche se non avranno ancora ultimato le indagini riguardo quanto accaduto a marzo, durante il terzo volo di Starship. Questo perché l’agenzia ha constatato che i problemi che hanno interessato primo e secondo stadio non hanno costituito un problema di sicurezza pubblica.
Ritorno sulla Terra
Il Booster 11 e la Ship 29 avranno un unico compito, a differenza dei due prototipi precedenti: eseguire le manovre per ammarare in un punto preciso. L’obbiettivo di questo volo infatti, è quello di verificare che le modifiche apportate grazie ai dati acquisiti consentiranno ai due stadi di fare ritorno sulla Terra, in vista dei futuri recuperi.
Affinché ciò sia possibile, SpaceX ha implementato alcune modifiche, soprattutto al Super Heavy. I precedenti tentativi di rientro sono falliti a causa dell’ostruzione dei filtri dell’ossigeno liquido, impedendo così che questo arrivasse ai motori. Per il Booster 11, i tecnici hanno apportato alcune modifiche al serbatoio e ai filtri, nel tentativo che non si ripresentino le medesime problematiche.
Durante le manovre di rientro inoltre, è previsto che il Booster 11 rilasci l’anello forato necessario per la manovra di hot staging. Questo anello si separerà dal vettore circa un minuto dopo la separazione dalla Ship 29. SpaceX ha dichiarato che ciò avverrà per alleggerire il Booster 11, in quanto solamente questo anello ha una massa di circa 9 tonnellate.
Superheavy hotstaging ring ejection after boostback burn pic.twitter.com/bfSIJwvVVG
— TijnM (@m_tijn) May 26, 2024
L’azienda aveva già preso in considerazione che, per alcune missioni, avrebbero previsto la separazione e la perdita di questo anello. Ciò era emerso dall’analisi di impatto ambientale redatta dal Fish and Wildlife Service, che ha stabilito che l’anello, essendo realizzato in acciaio inossidabile, non arrecherà danni all’ambiente. L’agenzia ha previsto che dopo la separazione, l’anello affonderà in mare a una distanza che va dai 30 ai 400 km dalla rampa di lancio.
Per la Ship 29 invece, SpaceX ha modificato e migliorato i sistemi che regolano l’assetto nello spazio, per cercare di evitare la rotazione incontrollata sperimentata dal prototipo precedente.