A ottobre 2023 sono arrivati in orbita i primi due satelliti di Amazon, con i quali sono iniziati i test della futura costellazione Kuiper. La missione prende il nome di Protoflight e ora sta per volgere al termine, con il rientro dei due satelliti chiamati KuiperSat-1 e KuiperSat-2.
Questi primi due prototipi hanno permesso ad Amazon di effettuare importanti test sia sulla gestione dei satelliti in orbita sia sui sistemi di connessione. Kuiper, così come Starlink, sarà una costellazione in grado di fornire connessione internet con copertura globale dall’orbita terrestre.
Attualmente, è previsto che Kuiper sarà formata da 3200 satelliti in orbita terrestre bassa, a circa 500 km di altezza. Proprio a questa quota, l’Atlas V di ULA ha rilasciato i primi due prototipi, di cui non si conoscono le caratteristiche tecniche. Dopo aver raggiunto con successo tutti gli obiettivi, Amazon ha iniziato il processo per deorbitare i due satelliti. Anche questa è una prova importante che i KuiperSat dovranno superare, per evitare di lasciare detriti in orbita.
Rientro controllato
Nei prossimi mesi, i KuiperSat utilizzeranno il loro sistema propulsivo elettrico ad effetto Hall, per abbassare gradualmente l’orbita, arrivando a 350 km di altezza. A questa quota inizieranno poi a rientrare in maniera passiva, grazie alla presenza dell’atmosfera terrestre che, seppure molto rarefatta, riesce comunque a generare attrito con i satelliti che viaggiano a circa 28 mila km/h.
Durante questa fase, Amazon si impegnerà a condividere i dati sulla posizione dei satelliti con altri enti, per evitare possibili collisioni. L’azienda ha previsto che deorbiterà tutti i satelliti della costellazione entro un anno dalla fine della loro vita operativa.
Il futuro di Kuiper
In vista dei futuri lanci, Amazon sta ampliando la produzione dei satelliti negli stabilimenti di Kirkland e Redmond, nello stato di Washington. L’azienda sfrutterà diversi vettori per portare in orbita i satelliti Kuiper: l’Ariane 6 di Arianespace, il Vulcan e l’Atlas V di ULA, il New Glenn di Blue Origin e il Falcon 9 di SpaceX. Ciò permetterà ad Amazon di mantenere un elevato ritmo di lanci ed evitare ritardi causati dall’utilizzo di nuovi vettori.
Entro la fine dell’anno, e in base ai risultati ottenuti dai KuiperSat, l’azienda dovrebbe iniziare a portare in orbita i primi satelliti operativi della costellazione. A marzo 2023, Amazon ha anche annunciato lo sviluppo di diversi modelli di parabola, tra cui uno portatile, per connettersi ai satelliti. L’obiettivo è riuscire a produrre le parabole a un costo inferiore ai 500 dollari.
Questa è una delle sfide più importanti per il progetto e per il successo della sua commercializzazione. SpaceX ha dovuto impiegare diversi anni per riuscire ad abbassare i costi di produzione dei kit di Starlink, che inizialmente erano di circa 3000 dollari l’uno.