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SpaceX ha lanciato i primi satelliti Starshield della costellazione militare NRO

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Alle 10:00 italiane del 22 maggio, SpaceX ha effettuato con successo la missione NROL-146, il primo lancio per la costruzione di una nuova costellazione, formata da centinaia di satelliti utilizzati per la raccolta di informazioni di intelligence. La rete avrà un focus specifico sul tracciamento di bersagli, per il supporto delle operazioni di terra dell’esercito americano.

Questa costellazione satellitare è stata commissionata dall’U.S. National Reconnaissance Office (NRO), e sarà la prima al mondo dedicata alla sorveglianza di massa. Le informazioni sul progetto sono poche data la natura militare, tuttavia qualche settimana fa è emerso che la NRO ha speso circa 1.8 miliardi di dollari per commissionarla a SpaceX.

Starshield, l’unità di SpaceX dedicata ai contratti governativi satellitari, sta sviluppando questa nuova generazione di satelliti sotto un contratto ricevuto dall’NRO nel 2021. Questi satelliti saranno in grado di tracciare bersagli a terra e condividere i dati con gli ufficiali dell’intelligence e militari statunitensi.

Alcune fonti riportano anche il coinvolgimento di Northrop Grumman, la quale sarebbe un fornitore, presumibilmente di sensori, da montare sui bus di Starshield. Inoltre, alcuni di questi satelliti dovrebbero essere testati nelle facility di Northrop Grumman. Questa collaborazione fra le due aziende sembra sia stata voluta dalla NRO per diminuire la dipendenza da SpaceX.

Render del bus di Starshield. Credit: SpaceX

Sebbene i dettagli tecnici siano scarsi, è noto che i satelliti possiedono capacità di imaging terrestre e operano in sciami, fornendo una copertura estesa e continua. In particolare è possibile che i dati ottenuti da questi satelliti siano realizzati in coppia. Dai dati pubblici si può notare come i presunti 10 satelliti di test in orbita siano dispiegati a due a due.

Trattandosi di una missione per la NRO, SpaceX non ha mostrato il carico a bordo del Falcon 9, tanto meno il momento del suo rilascio in orbita né il numero preciso di satelliti trasportati. Per SpaceX, questa è stata la missione numero 52 dall’inizio dell’anno, portata a termine grazie al riutilizzo di un primo stadio. Si tratta del booster con numero di serie B1071, decollato e successivamente atterrato sulla chiatta Of Course I Still Love You, per la sedicesima volta.

Tecnologia e Innovazione: GMTI e SAR e la questione JSTARS

Un elemento chiave di questa costellazione è la tecnologia Ground Moving Target Indicator (GMTI). Il GMTI è una modalità radar che permette di distinguere tra bersagli mobili e statici a terra, tracciando i movimenti nel tempo. Questa tecnologia è cruciale per monitorare movimenti strategici, come quelli di lanciatori mobili di missili balistici, e per supportare operazioni tattiche sul campo.

La tecnologia GMTI, combinata con il radar ad apertura sintetica (SAR), fornisce immagini dettagliate del terreno, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche o di luce. La combinazione di queste tecnologie offre un contesto molto più ricco e preciso per le operazioni di sorveglianza, rendendo possibile l’identificazione e la classificazione automatica dei bersagli rilevati.

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Esempio di GMTI dal sistema Lynx di General Atomics.

 

 

 

Impatti Strategici e Tattici

La tecnologia GMTI spaziale sta diventando sempre più importante per la U.S. Air Force, che si prepara a ritirare il sistema Joint Surveillance Target Attack Radar System (JSTARS), un aereo di sorveglianza e gestione delle informazioni sul campo di battaglia. Le capacità di GMTI spaziale contribuiranno a colmare il vuoto lasciato dal JSTARS, fornendo una sorveglianza continua e dettagliata del terreno.

Riposizionare una capacità precedentemente aeronautica allo spazio segna l’inizio di una tendenza molto importante. Le nuove tecnologie satellitari permettono infatti di raccogliere dati sempre più precisi e soprattutto in modo costante, rispetto ai sensori montati su aerei o droni. Inoltre, i satelliti sono estremamente più resilienti e difficili da abbattere.

Una costellazione distribuita di satelliti spia offre numerosi vantaggi strategici e tattici. A livello strategico, essa permetterebbe un monitoraggio continuo dei lanciatori mobili di missili balistici di paesi come Russia e Cina, migliorando la capacità degli Stati Uniti di rispondere a minacce emergenti. A livello tattico, una rete di satelliti distribuiti può monitorare vaste aree simultaneamente, fornendo una copertura quasi continua delle aree di interesse.

La resilienza è una caratteristica critica di questa costellazione. I satelliti distribuiti in costellazione sono più difficili da neutralizzare rispetto ai sistemi tradizionali, rendendoli meno vulnerabili agli attacchi anti-satellite. La cooperazione tra NRO e SpaceX garantisce che le capacità di sorveglianza siano sotto il pieno controllo del governo statunitense, eliminando potenziali rischi legati alla dipendenza da fornitori privati.

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