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Missione ExoMars: la NASA fornirà il lanciatore e componenti chiave per il lander europeo

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Ieri, 16 maggio 2024, la NASA e l’ESA hanno firmato un accordo per collaborare insieme alla missione ExoMars, formalmente rinominata ExoMars 2028, che cercherà segni di vita antica su Marte. Il memorandum è stato firmato presso la sede dell’ESA a Parigi dal direttore dell’esplorazione umana e robotica dell’ESA Daniel Neuenschwander e l’amministratore associato del Science Mission Directorate della NASA Nicola Fox.

Due anni fa, a causa dell’invasione russa in Ucraina, l’ESA ha interrotto la collaborazione con Roscosmos per la missione. Solo il mese scorso l’ESA ha annunciato che assieme ai suoi Stati membri e all’industria europea ne aveva rimodellato il progetto. La sua preparazione finale è stata affidata a Thales Alenia Space, con un contratto da 552 milioni di Euro.

Il nuovo accordo tra ESA e NASA rappresenta un consolidamento della cooperazione tra le due agenzie sulla missione, oltre che un’assicurazione per importanti contributi da parte degli Stati Uniti. La NASA, infatti, fornirà diverse componenti del rover Rosalind Franklin e del lander che gli permetterà di atterrare su Marte, ma soprattutto sarà responsabile del servizio di lancio.

ExoMars 2028: il rover Rosalind Franklin

ExoMars è una missione di esplorazione robotica di Marte che prevedeva il lancio di un orbiter e di un lander nel 2016, e di un rover nel 2022. La prima missione è stata lanciata dal cosmodromo di Bajkonur con un vettore Proton-M il 14 marzo 2016, ed è composta dal Trace Gas Orbiter (TGO), dotato di strumenti per l’analisi dei gas atmosferici e la mappatura delle loro fonti e attualmente attivo in orbita marziana, e dal lander Schiaparelli, che il 19 ottobre 2016 il lander ha fallito la manovra di atterraggio e si è schiantato a oltre 300km/h, disintegrandosi.

Ora, il nuovo lander di ExoMars 2028 sarà costruito dall’ESA e si limiterà a trasportare il rover Rosalind Franklin sulla superficie. Rosalind Franklin sarà il primo rover a perforare il suolo di Marte fino a una profondità di due metri sotto la superficie, acquisendo campioni protetti dalle radiazioni superficiali e dalle temperature estreme. La missione del rover, oltre ai suoi importanti obbiettivi scientifici, servirà a dimostrare le tecnologie chiave che l’Europa dovrà padroneggiare per le future missioni di esplorazione planetaria.

Un modello del rover Rosalind Franklin dell’ESA durante i test di perforazione del terreno. Credits: ESA, S. Corvaja

I contributi della NASA

La NASA doveva essere, all’inizio, un partner importante nel programma Exomars, ma si era poi tirata indietro. L’ESA ha quindi stretto un accordo con la Russia per il servizio di lancio (un razzo Proton, che ha lanciato Exomars 2016 con TGO e Schiapparelli) e per altre componenti della missione. Prima che questo accordo si interrompesse, anche la seconda missione ExoMars doveva essere lanciata da Bajkonur con il lanciatore russo Proton-M nel 2022.

Ora il nuovo accordo con la NASA assicura all’ESA un lanciatore americano (ancora non è stato indicato quale) per ExoMars 2028.

La NASA sarà responsabile anche di fornire le unità leggere di riscaldamento a radioisotopi (RHU) per Rosalind Franklin, grazie alla partnership di lunga data con il Dipartimento dell’Energia (DOE) degli Stati Uniti per utilizzare fonti di energia a radioisotopi nelle missioni spaziali dell’Agenzia.

ANNUNCIO

Invece, tramite una partnership con il Centro aerospaziale tedesco (DLR) e l’agenzia spaziale francese CNES (Centre National d’Etudes Spatiales), la NASA fornirà componenti chiave allo strumento scientifico principale di Rosalind Franklin, il Mars Organic Molecule Analyser, che cercherà gli elementi costitutivi della vita nei campioni di suolo. Infine, gli Stati Uniti contribuiranno con elementi del sistema di propulsione del lander necessari per atterrare su Marte.

La prima finestra di lancio per questa seconda missione ExoMars è attualmente fissata per ottobre 2028.

Questo il sito ufficiale della missione ExoMars 2028.

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