L’ultimo lancio di SpaceX, avvenuto l’11 aprile alle 16:25 secondo l’orario italiano, ha permesso l’arrivo in orbita di un satellite per il Dipartimento della Difesa americano. Si chiama Weather System Follow-on Microwave (WSF-M) ed è un satellite di nuova generazione per l’ottenimento di dati meteorologici sfruttando le microonde.
Il satellite è stato realizzato da Ball Aerospace, selezionata nel 2017 dall’Air Force, con un budget di 93,7 milioni di dollari per lo sviluppo del progetto. Da allora, Ball Aerospace ha ottenuto un totale di circa 417,3 milioni di dollari per portare avanti il progetto. Nel 2022 la Space Force ha modificato il contratto con l’azienda americana, includendo la realizzazione di un secondo satellite, assegnandogli altri 78,2 milioni di dollari.
Una volta in orbita, il WSF-M sarà in grado di ricavare importanti dati legati all’ambiente. Questi riguardano la velocità e la direzione dei venti oceanici, l’intensità dei cicloni tropicali, lo spessore del ghiaccio, la profondità della neve e l’umidità del suolo.
Il lancio del satellite WSF-M, classificato come USSF-62 (U.S Space Force 62), è stato il numero 38 di SpaceX solo nel 2024, considerando anche il volo di test di Starship. Attualmente l’azienda sha un ritmo di una missione ogni 2.7 giorni circa, e questo valore è in continua diminuzione. L’obiettivo per questo 2024 è quello di riuscire a portare a termine 148 lanci con Falcon 9 e Falcon Heavy.
Per questa missione, SpaceX ha fatto volare per la terza volta il booster con numero di serie B1082 che precedentemente aveva supportato due missioni Starlink. Dopo essersi separato dal secondo stadio, il B1082 ha poi fatto ritorno direttamente sulla terraferma, atterrando poco distante dal pad di lancio. Dal 2015 SpaceX ha così portato a termine 296 atterraggi, di cui 222 consecutivi.
Per la prima volta per una missione del programma National Space Security Launch della Space Force, SpaceX ha potuto riutilizzare anche le due coperture. Prima di questa missione, l’azienda ha dovuto dimostrare l’affidabilità di queste componenti anche dopo aver supportato diversi voli.
Delle 37 missioni operative portate a termine nel 2024, 24 sono servite per accrescere la costellazione Starlink. Da inizio anno l’azienda ha già rilasciato nello spazio 539 Starlink V2 Mini, di cui 12 dotati di antenne per il servizio Direct to Cell.
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