La capsula Dragon Resilience, che supporterà la missione Polaris Dawn, è diretta verso una speciale camera a vuoto per gli ultimi test prima del lancio. Questa missione sarà alquanto particolare, dato che per la prima volta è prevista un’attività extra veicolare (EVA) con una Dragon. Per rendere questa operazione possibile, SpaceX ha dovuto sviluppare una nuova tuta e modificare diverse componenti della capsula.
Nella camera a vuoto simuleranno le condizioni nello spazio, aumentando e diminuendo la pressione, per verificare il comportamento dei vari strumenti all’interno della Dragon. Verificheranno inoltre le eventuali emissioni di gas provenienti dai diversi materiali in condizioni di vuoto.
Si tratta quindi di un importante test in vista del lancio previsto per questa estate, dopo circa due anni di ritardo rispetto quanto inizialmente programmato.
Le difficoltà del programma Polaris
Per collaudare e testare nello spazio le tecnologie che in futuro confluiranno nella Starship per il trasporto umano, SpaceX ha ideato il programma Polaris. Attualmente questo prevede due lanci della Dragon e uno di Starship, ma i piani potrebbero cambiare, soprattutto a seguito della prima missione.
The Polaris Dawn Dragon is headed to vacuum chamber testing! SpaceX teams celebrate Dragon’s departure with @rookisaacman, @KiddPoteet, @Gillis_SarahE, and @annawmenon ahead of launching to orbit this summer pic.twitter.com/WFjp7pKK7B
— SpaceX (@SpaceX) April 3, 2024
Uno degli obiettivi principali di Polaris Dawn è riuscire a effettuare un EVA, che diventerà la prima condotta da un’azienda privata con mezzi privati. Ciò richiede di superare diverse difficoltà tecniche, come la gestione della pressurizzazione della capsula. Non essendo dotata di un airlock, per effettuare l’EVA l’intera parte abitabile della Dragon sarà depressurizzata, quindi tutto l’equipaggio si troverà nel vuoto. Solamente uno dei quattro astronauti però uscirà fisicamente all’esterno della capsula.
Per rendere questa operazione possibile, SpaceX ha dovuto lavorare molto alla realizzazione di nuove tute, basandosi su quelle attuali che però non possono supportare le EVA. A differenza delle tute utilizzate dagli astronauti sulla ISS, quelle di SpaceX non saranno totalmente autonome, ma collegate alla Dragon tramite dei tubi, che così fornirà tutti i sistemi di supporto vitale.
A inizio marzo l’equipaggio di Polaris Dawn ha indossato per la prima volta la versione finale delle tute, potendo così effettuare diversi test di utilizzo. Jared Isaacman, comandante della missione, e precedente comandante di Inspiration4, ha dichiarato che la presentazione delle tute potrebbe avvenire verso la fine del mese di aprile.
Un altro importante test riguarderà la connessione della Dragon alla costellazione Starlink. Ciò permetterà alla capsula di comunicare costantemente e in modo chiaro con il centro di controllo, oltre a poter effettuare dirette della vita nello spazio. SpaceX ha già dimostrato di riuscire a sfruttare Starlink con un velivolo spaziale, condividendo le immagini del rientro di Starship. In quell’occasione però, la Starship volava al di sotto dei satelliti, mentre con Polaris Dawn puntano a raggiungere i 1400 km di altezza.
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