Il 25 gennaio 2024 l’Agenzia Spaziale Europea ha formalmente approvato le missioni spaziali EnVision e LISA. Con questa approvazione del Science Programme Committee dell’ESA le due missioni sono passate alla prima fase operativa, durante la quale verranno scelti gli strumenti specifici e i partner commerciali, fase che dovrebbe concludersi a inizio 2025.
EnVision
La missione EnVision è stata selezionata per la prima fase di studio preliminare nel 2021 e sarà lanciata nel 2031 a bordo di un Ariane 6 dell’ESA. L’obbiettivo di questa sonda è raggiungere Venere in circa 15 mesi e studiare il pianeta più vicino alla Terra.
Capire come e quando il pianeta si è trasformato nel corpo roccioso più caldo del Sistema Solare aiuterà a comprendere la possibile evoluzione anche della Terra. Venere è infatti il pianeta roccioso più simile al nostro, per dimensione e composizione.
EnVision punta anche a capire se Venere ha mai ospitato un oceano, come la sua atmosfera è cambiata e se è possibile (o è mai stata possibile la vita) su Venere sarà uno degli obbiettivi spaziali più importanti del prossimo decennio. Nel seguente video una panoramica della missione EnVision:
La missione EnVision è una collaborazione fra l’ESA e la NASA alla quale collaboreranno anche diverse agenzie spaziali ed enti europei, fra cui l’ASI.
LISA
La missione LISA è in fase di progettazione da diversi anni. Se ne parla dai primi anni 2000, quando è iniziata la progettazione di LISA Pathfinder. Questo è stato un satellite di test lanciato nel 2015 che ha dimostrato con successo proprio la fattibilità di LISA. Il lancio di questa missione è previsto per il 2035 sempre con un Ariane 6.
Questa missione sarà composta da tre diversi satelliti, posti a oltre 1.5 milioni di km l’uno dall’alto e posizionati a 120 gradi di distanza l’uno dall’altro, a formare un ipotetico triangolo. I tre satelliti saranno in collegamento laser fra di loro, andando a creare così un vero e proprio interferometro laser nello spazio per la ricerca di onde gravitazionali.
La missione LISA diventerà quindi uno strumento fondamentale per lo studio delle onde gravitazionali, capace di “osservare” la fusione di oggetti nello spazio come stelle di neutroni, buchi neri e stelle. Questo permetterà una comprensione impossibile con altri strumenti di questi fenomeni distruttivi dell’Universo, in accoppiata con altri strumenti, come in particolare Euclid.
La missione LISA sarà permessa da una collaborazione internazionale, guidata dall’ESA che si occuperà della costruzione della sonda, del lancio, della gestione dati. Fra gli elementi più importanti della sonda ci sono i tre elementi centrali in oro, che dovranno riflettere i fasci laser e misurare variazioni nella loro lunghezza d’onda dovuti al passaggio di onde gravitazionali. Questi elementi saranno forniti dall’Italia e dalla Svizzera.
I sistemi di precisione al picometro per rilevare il segnale interferometrico sono forniti da Germania, Regno Unito, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Polonia e Repubblica Ceca. Il sottosistema di diagnostica scientifica (una suite di sensori), è fornito dalla Spagna. I laser ultra-stabili, i telescopi da 30 cm per raccogliere la loro luce e le fonti di luce UV (per scaricare le masse di prova) saranno forniti dalla NASA.
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