News
| On 8 mesi ago

Walter Villadei è in orbita. Inizia la missione Ax-3

Share

Alle 22:49 del 18 gennaio, quattro astronauti europei sono partiti dal complesso di lancio 39A per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale. Tra i membri dell’equipaggio anche il Colonnello Walter Villadei, che diventa così l’ottavo cittadino italiano a raggiungere l’orbita.

È così iniziata la terza missione organizzata dall’azienda statunitense Axiom Space e supportata da SpaceX. Si tratta di una spedizione spaziale totalmente privata, simbolo delle nuove modalità di accesso all’orbita terrestre bassa.

L’attracco alla ISS è previsto circa 36 ore dopo il decollo della capsula Dragon, ovvero verso le 11:15 del 20 gennaio. La capsula sarebbe dovuta partire il 17 gennaio, ma SpaceX ha preferito rinviare per “consentire ai team di completare i controlli pre-lancio e l’analisi dei dati sul veicolo”.

Durante la conferenza pre lancio Benji Reed, direttore senior del programma di volo spaziale umano di SpaceX, ha comunicato che avevano rilevato due problemi con la capsula. Uno legato alle cinghie che uniscono i parafreni con i paracadute principali, mentre il secondo riguarda i connettori tra la Dragon e il secondo stadio. In entrambi i casi, i tecnici hanno effettuato alcuni controlli aggiuntivi e risolto in poche ore i problemi.

I quattro astronauti rimarranno in orbita per circa 14 giorni, ma la data del loro rientro non è ancora stata stabilita. NASA e SpaceX devono valutare le condizioni meteo nei diversi luoghi di ammaraggio della capsula prima di programmare il loro ritorno sulla Terra. Presto salirà a 11 il numero di occupanti della Stazione Spaziale Internazionale e, a causa dell’esiguo numero di “posti letto”, Walter Villadei dormirà a bordo della Dragon.

Gli astronauti della terza missione di Axiom

L’equipaggio è composto dal comandante Michael López-Alegría, che possiede la doppia cittadinanza sia spagnola che statunitense, il pilota Walter Villadei, dell’Aeronautica Militare italiana, e gli specialisti di missione Alper Gezeravci, dalla Turchia e lo svedese Marcus Wandt. Per López-Alegría questa missione, denominata Ax-3, è il suo sesto viaggio nello spazio e la seconda gestita da Axiom, di cui ricopre anche il ruolo di direttore dello sviluppo commerciale. La NASA ha richiesto, per missioni private, che tra i membri dell’equipaggio vi sia sempre almeno un astronauta veterano. Per tale ragione López-Alegría ha preso parte ad Ax-3, e Ax-1 sebbene questa clausola non fosse stata ancora richiesta, mentre durante Ax-2 è tornata sulla ISS Peggy Whitson.

Marcus Wadt è stato selezionato come astronauta di riserva dell’ESA nel 2022 ed è il primo della nuova classe di astronauti a raggiungere lo spazio, oltre a essere il primo membro dell’ESA che prende parte a una spedizione privata. Proprio per l’Agenzia Spaziale Europea, Wadt dovrà svolgere diversi esperimenti durante la sua missione, che prende il nome di Munnin, ispirato alla mitologia norrena. A bordo della ISS, ad attendere l’arrivo dei quattro astronauti, vi è il danese Andreas Mogensen, che ha chiamato la sua missione Huggin. Munnin e Huggin sono i due corvi che, secondo la mitologia, seguono il dio Odino.

ANNUNCIO

Alper Gezeravci permetterà alla Turchia di raggiungere lo spazio e la ISS per la prima volta. Anche Gezeravci avrà il compito di effettuare 13 esperimenti sulla stazione spaziale, diversi dei quali coordinati con l’agenzia spaziale turca, istituita nel 2018.

Ricerche Made in Italy

Gli esperimenti scientifici condotti dal Colonnello Walter Villadei per la sua missione, che prende il nome di Voluntas, sono stati sviluppati sia dall’Aeronautica Militare che con il supporto dell’Agenzia Spaziale Italiana. La maggior parte ha come obbiettivo lo studio del comportamento del corpo umano in condizioni di microgravità.

Due diverse aziende italiane hanno realizzato due tute che permetteranno a Villadei di monitorare diversi parametri vitali. Una è stata realizzata da Spacewear ed è in grado di monitorare e trasmettere i parametri vitali dell’astronauta.

La startup pugliese REA Spazio invece, con la collaborazione del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione (DEI) del Politecnico di Bari, ha sviluppato EMSi (Electrical Muscle Simulation). La tuta che collauderà Villadei è un primo prototipo, in grado di monitorare l’attività muscolare e, grazie al tessuto in fibra di carbonio e grafene, la tuta produrrà una compressione differenziale sui muscoli dell’astronauta per favorire la corretta distribuzione dei fluidi corporei. In futuro, EMSi sarà in grado di riprodurre nello spazio gli stessi stimoli muscolari che gli astronauti proverebbero sulla Terra.

Due ricerche, promosse dall’ASI, permetteranno di portare avanti gli studi sulle malattie neurodegenerative, osservando l’aggregazione delle proteine amiloide beta, e sulle cellule ovariche.

Con la partecipazione di Technogym e di Gvm Assistance, Villadei simulerà una consultazione medica a distanza, sfruttando i dati ottenuti dai dispositivi indossabili, per sviluppare una innovativa piattaforma di telemedicina. Anche Barilla arriverà sulla ISS, con 3 kg di pasta cotta in maniera tale da mantenere tutte le proprietà organolettiche.

Per il monitoraggio dei detriti spaziali, per la prima volta sulla stazione utilizzeranno il sistema software Italian Space Operations Centre, sfruttato dal centro Space Situational Awareness. I possibili impatti con detriti spaziali sono monitorati da Terra e, utilizzando questo software, testeranno se ciò sia possibile anche dalla ISS.

Dallara, che già aveva collaborato con SpaceX per la realizzazione dei sedili della Dragon, testerà in orbita una nuova tipologia di materiale per schermare e proteggere dalle radiazioni sia gli astronauti che la strumentazione di bordo.

Nuovo anno, nuovi obbiettivi di riutilizzo

Sia il Falcon 9 che la capsula Dragon con cui sono partiti i quattro astronauti sono riutilizzati. Per quanto riguarda il booster, questo ha completato con successo il suo quinto lancio, rientrando poi direttamente sulla terraferma.

Inizialmente i lanci della Dragon prevedevano un atterraggio del Falcon 9 su una chiatta in mezzo al mare ma, grazie ai dati ottenuti dalle numerose missioni Starlink, i tecnici di SpaceX hanno osservato che era possibile anche far atterrare i booster sulla Landing Zone di Cape Canaveral. Questo booster, con numero di serie B1080, è partito la prima volta a maggio dello scorso anno, trasportando in orbita gli astronauti di Ax-2. SpaceX lo ha poi utilizzato per lanciare Euclid, un’altra importante missione europea con la grande partecipazione dell’Italia.

Benji Reed, sempre durante la conferenza, ha annunciato che non prevedono di sfruttare Falcon 9 con più di 5 voli per il trasporto di astronauti. Intanto, l’azienda di Elon Musk ha in programma di certificare i booster per poterli lanciare fino a 40 volte.

La Dragon, chiamata Freedom, ha invece raggiunto l’orbita terrestre per la terza volta. Ha infatti trasportato sulla ISS prima gli astronauti della missione Crew-4, tra cui Samantha Cristoforetti, e successivamente quelli di Ax-2. Attualmente la flotta di SpaceX è composta da 4 Dragon e Reed ha comunicato che stanno lavorando per certificare la capsula ai 15 voli.

Per SpaceX, Ax-3 rappresenta già il sesto lancio completato con successo da inizio anno. L’obbiettivo è riuscire a effettuarne 12 al mese, per un totale di 144 missioni. Il 2023 si è concluso con 96 lanci, che hanno previsto l’utilizzo sia del Falcon 9 che del Falcon Heavy.

Ti è piaciuto questo articolo? Lo abbiamo scritto grazie al supporto degli abbonati ad Astrospace Orbit. Solo questo ci ha permesso di scriverlo in modo competente, revisionandolo, rileggendolo e consultando diverse fonti. Ne è valsa la pena? Se ti sembra di sì, puoi iscriverti anche tu ad Astrospace Orbit, avrai accesso a diversi vantaggi e contenuti esclusivi.

Entra anche tu in Astrospace.it Orbit.

Non perderti le ultime notizie e approfondimenti sul settore spaziale:
Iscriviti al nostro canale Telegram e seguici su Instagram