Dopo essere rientrata a Terra il 24 settembre 2023, la capsula della missione OSIRIS-REx della NASA, contenente i campioni dell’asteroide Bennu raccolti a ottobre 2020, è stata spostata al Johnson Space Center dell’agenzia a Houston. Qui un team di ingegneri l’ha aperta e ha recuperato circa 70 grammi di materiale depositati all’esterno del contenitore di campionamento.
Tuttavia, non è stato possibile completare la procedura di apertura della testa del TAGSAM (Touch-And-Go Sample Acquisition Mechanism), il braccio robotico che ha prelevato i campioni di Bennu, a causa di due dispositivi di fissaggio bloccati. All’interno della glove box in cui la capsula era riposta, per evitare contaminazioni esterne, gli strumenti a disposizione degli ingegneri non erano sufficienti a completare l’operazione.
Due giorni fa, 10 gennaio 2024, il team è finalmente riuscito a rimuovere con successo questi due dispositivi, dopo aver costruito due nuovi strumenti per accedervi. In questo modo, è stato possibile liberare l’accesso al resto del materiale dell’asteroide Bennu, recuperato da OSIRIS-REx.
L’origine del problema
Il team che si è occupato dell’apertura della capsula OSIRIS-REx ha sospeso lo smontaggio dell’hardware della testa TAGSAM a metà ottobre, dopo aver scoperto che due dei 35 elementi di fissaggio non potevano essere rimossi con gli strumenti approvati per l’uso all’interno della glove box. Era previsto infatti che tutte le operazioni di estrazione dei campioni dovessero essere eseguite in questo vano sigillato, per esaminarli in un ambiente il più privo possibile di contaminazioni.
L’apertura del contenitore era ostacolata da un blocco di queste due componenti del sistema di chiusura. Per risolvere la situazione era necessario utilizzare un nuovo strumento, che non era inizialmente previsto nelle procedure di apertura.
Nonostante non siano stati in grado di smontare completamente la testa del TAGSAM, i membri del team di cura avevano già raccolto 70.3 grammi di materiale asteroidale depositatosi all’esterno del contenitore. Questo campione da solo già superava l’obiettivo della NASA di 60 grammi. Una parte di questo materiale è stata già sigillata ermeticamente per essere studiata dalle generazioni future, con campioni conservati a temperatura ambiente e altri a -80 gradi Celsius.
Due strumenti costruiti appositamente
Per poter procedere con l’apertura, sono stati progettati e fabbricati due nuovi strumenti, composti da più componenti, in grado di supportare gli ingegneri nell’ulteriore smontaggio della testa TAGSAM. Questi strumenti includono nuove punte fabbricate su misura, realizzate con un grado specifico di acciaio inossidabile chirurgico e non magnetico. Si tratta del metallo più duro approvato per l’uso nei glove box anti-contaminazione.
“Oltre alla sfida progettuale di limitarsi a materiali approvati per la protezione del valore scientifico del campione di asteroide, questi nuovi strumenti dovevano anche funzionare all’interno dello spazio ristretto del vano sigillato. Ciò ne limitava l’altezza, il peso, il potenziale” ha spiegato la dott.ssa Nicole Lunning, curatrice di OSIRIS-REx presso Johnson.
Prima di utilizzarli, il team del Johnson ha testato gli strumenti e le procedure di rimozione in un laboratorio di prova. Gli ingegneri hanno ripetuto le procedure di test fino a quando non hanno avuto la certezza che i nuovi strumenti sarebbero stati in grado di ridurre al minimo il rischio di potenziali danni alla testa TAGSAM, o di contaminazione del campione.
Successivamente, il 10 gennaio 2024 hanno utilizzato questa coppia di strumenti sul contenitore con i campioni di Bennu, e sono riusciti con successo a rimuovere i due elementi di fissaggio.
Eileen Stansbery, capo divisione ARES (Astromaterials Research and Exploration Science) presso Johnson, ha affermato: “L’innovazione e la dedizione di questo team sono state notevoli. Siamo tutti entusiasti di vedere il tesoro rimanente che OSIRIS-REx custodisce”.
Lo smontaggio è ancora in corso
Sono ora in corso i passaggi per completare lo smontaggio del TAGSAM. Al termine della procedura, sarà rivelato il resto delle rocce e della polvere trasportate a Terra dalla prima missione di ritorno dei campioni di asteroidi della NASA. Rocce e polvere di un asteroide, Bennu, che è una “capsula del tempo” del Sistema Solare: rimasto invariato per miliardi di anni, potrà raccontarci la storia dei primordi del nostro sistema planetario.
Quando il resto del campione sarà completamente visibile, gli addetti scatteranno foto ad altissima risoluzione del campione mentre è ancora all’interno della testa del TAGSAM. Questa porzione del campione verrà quindi rimossa e pesata, e la squadra sarà in grado di determinare la massa totale del materiale raccolto nel 2020 dalla missione.
La NASA ha comunicato che questa primavera il team OSIRIS-REx pubblicherà un catalogo il più completo possibile dei campioni di Bennu, che sarà a disposizione della comunità scientifica globale.
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