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| On 9 mesi ago

Il lander Peregrine “si sta spegnendo” ma i payload a bordo sono tutti attivi

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Sono trascorsi circa quattro giorni dalle 15:40 dell’8 gennaio, momento in cui Astrobotic ha comunicato che Peregrine stava avendo problemi di assetto, non riuscendo a orientarsi verso il Sole e quindi a ricaricare le batterie. Da quel momento, i team di Astrobotic hanno lavorato strenuamente per estendere il più possibile la vita del lander lunare, nonostante la grave perdita di propellente.

La causa del problema, infatti, era stata individuata (come comunicato in una nota da Astrobotic) in una valvola del sistema di pressurizzazione a elio, che non si era correttamente chiusa dopo l’inizializzazione dei vari sistemi.

Così facendo, era andata ad aumentare la pressione nel serbatoio dell’ossidante portandolo a rottura. Un problema dunque irrisolvibile, il che ha reso chiaro sin da subito che Il lander Peregrine, prima missione del programma CLPS della NASA, prima missione americana diretta verso la Luna dal 1972 e primo lander lunare privato americano, non sarebbe riuscito ad allunare.

L’11 gennaio Astrobotic ha pubblicato una nota affermando che durante queste ore sono comunque riusciti a connettersi con i payload dotati di comunicazione.

Posizione in cui si trovava Peregrine il 10 gennaio, circa 310mila km dalla Terra, a due giorni dal verificarsi della perdita di propellente. Credits. Astrobotic

9 payload attivi sul lander Peregrine

Nelle ultime due note pubblicate l’11 gennaio, Astrobotic ha comunicato di essere riuscita a fornire energia e di aver ricevuto dati da 9 dei 20 payload a bordo. Essi includono cinque esperimenti scientifici di NASA facenti parte del programma CLPS.

Di questi, quattro sono strumenti “attivi”: gli spettrometri LETS, NIRVSS, NSS e PITMS. Il quinto, un retroriflettore laser, è un dispositivo “passivo” e non richiede alimentazione o dati.

Anche il Navigation Dopplar Lidar, un dimostratore tecnologico della NASA, è stato alimentato e genera dati. Altri payload attivi e che generano dati includono il rover lunare IRIS della Carnegie Mellon University, i micro-rover COLMENA dell’agenzia spaziale messicana AEM, il rilevatore di radiazioni M-42 del centro aerospaziale tedesco DLR e l’Optical Precision Autonomous Landing sviluppato dalla stessa Astrobotic.

Nota di Astrobotic che elenca i payload attivi a bordo del lander Peregrine. Credits. Astrobotic

Un decimo payload, la Lunar Dream Time Capsule della giapponese Astroscale e Pocari Sweat, è acceso ma non genera dati, come era previsto. Gli altri carichi utili su Peregrine sono passivi. Nella tragicità del momento, per Astrobotic e le aziende che hanno sviluppato i payload sopra elencati, si tratta comunque di una dato importante, per arrivare più preparati al prossimo appuntamento con la Luna.

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Condizioni in fase di miglioramento

Alle 01:10 del 12 gennaio, Astrobotic ha comunicato che il tasso di perdita del propellente è diminuito, quindi il lander avrebbe avuto circa 48 ore di attività ancora prevista. Dopo 3 giorni dall’inizio della missione, quando le prime analisi davano solo 40 ore di attività prevista, si tratta comunque di un miglioramento. L’azienda ha dichiarato che il minor tasso di perdita del propellente è dovuto alla diminuzione della pressione all’interno dei serbatoi.

La NASA ha inoltre comunicato che i due payload NSS e LETS hanno iniziato a operare, effettuando delle misurazioni delle radiazioni presenti nello spazio interplanetario dove il lander si trova.

Astrobotic sta ora lavorando alla prossima missione, che sarà molto più importante e organizzata con un altro lander chiamato Griffin. Questo sarà una piattaforma di atterraggio sulla Luna per trasportare il rover VIPER della NASA. Questo rover, dal peso di circa 500 kg e dal costo di quasi 500 milioni di dollari, è una missione fondamentale per l’agenzia spaziale americana.

Il lancio del lander Griffin e del rover VIPER è attualmente previsto per la fine del 2024, ma è quasi sicuro che verrà rinviato. Astrobotic infatti, sempre in una nota pubblicata l’11 gennaio ha comunicato che la causa del problema di Peregrine dovrà essere confermata da una commissione indipendente, istituita una volta terminata la missione. Dai risultati di questa indagine dipenderanno anche eventuali modifiche alla progettazione del lander Griffin.

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