L’8 gennaio, alle 08:18 italiane, è stato lanciato con successo il lander lunare Peregrine, a bordo del primo razzo Vulcan. Il vettore sembra aver completato con successo la sua missione, mentre il lander sta avendo diversi problemi durante il suo viaggio verso la Luna, i quali impediranno il completamento della missione, cioè l’allunaggio.
Il lander si è separato dal secondo stadio del razzo cinquanta minuti dopo la partenza, e da quel momento ha iniziato il suo viaggio solitario verso la Luna, che avrebbe dovuto durare circa cinque giorni per arrivare in orbita lunare. Qui sarebbe rimasto per un mese, prima di tentare un allunaggio il 23 febbraio.
Dopo 24 ore dal lancio, è ora dato per scontato che questo non avverrà. In questo articolo cerchiamo di riassumere e fare un po’ di ordine sulla sorte di questa missione, basandoci sulle comunicazioni ufficiali che sono state fornite dall’azienda finora.
Astrobotic, società che ha costruito e sta gestendo il lander lunare, ha comunicato alle 15:40 italiane dell’8 gennaio che Peregrine stava avendo problemi di assetto, non riuscendo a orientarsi verso il Sole e quindi a ricaricare le batterie.
Questo fatto è particolarmente importante in quanto l’orientamento di un oggetto nello spazio viene fatto con un sistema complesso di sensori di puntamento, ruote di reazione e con il sistema di propulsione. Vengono coinvolti cioè molti apparati del lander, il che lascia intendere che il problema potrebbe essere dovuto a molte cause diverse.
Alle 17:04 Astrobotic ha comunicato di supporre che il problema fosse dovuto al sistema di propulsione, il che è una delle cose più problematiche che potessero accadere. Questo infatti potenzialmente impedirebbe di eseguire anche un allunaggio, che avviene grazie ai vari propulsori del lander.
Sempre alle 17:04 hanno dichiarato che una manovra definita improvvisata (probabilmente in quanto non prevista), è stata inviata al lander per tentare di ristabilire il suo orientamento. Alle 18:34 hanno comunicato che la manovra è stata eseguita correttamente, e Peregrine aveva ripreso a puntare verso il Sole e quindi a ricaricare correttamente le proprie batterie.
Astrobotic ha però anche comunicato che il problema era quasi sicuramente dovuto al sistema di propulsione, e che addirittura si era verificata una perdita critica di propellente.
Alle 22:13 hanno pubblicato la prima foto ricevuta dal lander, che mostrava un lato di Peregrine. Come si può vedere, in primo piano è presente un pezzo di MLI (Multi-Layer Insulation), uno strato protettivo per alcune parti del lander. Questo MLI non avrebbe dovuto essere al centro della camera, il che secondo l’azienda dimostrava che a bordo del lander fossero presenti problemi al sistema di propulsione individuati precedentemente con la telemetria.
Alle 03:19 Astrobotic ha pubblicato un’altra nota di aggiornamento, confermando che la perdita di propellente ha causato un problema all’Attitude Control System (ACS), e un consumo anomalo di propellente per mantenere il puntamento verso il Sole.
Il lander, al momento dell’aggiornamento, ha caricato le batterie completamente, garantendo circa 40 ore di puntamento e di operatività. Astrobotic userà questo tempo per avvicinarsi il più possibile alla Luna ed eseguire il maggior numero di test ed esperimenti possibile, cercando inoltre di inserire Peregrine in un’orbita sicura, evitando che possa diventare un rifiuto spaziale incontrollato.
Il lander Peregrine, prima missione del programma CLPS della NASA, prima missione americana diretta verso la Luna dal 1972 e primo lander lunare privato americano, non riuscirà ad allunare. Rimane ora da capire quanto riuscirà a rimanere operativo e fino a dove arriverà.
Ulteriori aggiornamenti sulla fine di questa missione li riporteremo tempestivamente sul nostro canale Telegram.
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