Il Governo Italiano ha ufficialmente presentato all’ESA una richiesta per scorporare le attività di Avio da quelle di ArianeSpace. Questo è quanto è emerso oggi, 26 ottobre 2023, dopo la pubblicazione di un articolo su La Tribune, un giornale francese. La richiesta è stata presentata all’ESA, e sarà discussa alla riunione ministeriale che si svolgerà a Siviglia fra il 6 e il 7 novembre.
Questa divisione fra le due società una operazione di cui si discute da tempo, soprattutto in Italia. Attualmente ArianeSpace si occupa di gestire tutta la parte di commercializzazione dei vettori di Avio, oltre che gestire il lancio dalla Guyana francese. Avio a sua volta, fornisce i booster laterali a propellente solido del vettore Ariane 6, i quali sono derivati dal primo stadio del vettore Vega-C.
Questa separazione presenterebbe diversi vantaggi lato italiano, uno su tutti maggiore autonomia strategica nella gestione dei lanci e della commercializzazione dei voli dei razzi Vega-C e in futuro Vega E. Allo stesso tempo richiederebbe un lavoro di preparazione per sostituire tutte le attività attualmente svolte da ArianeSpace.
Rimane, a oggi, il dubbio sulla questione lanci, essendo che l’unico spazioporto da cui partono i Vega è quello di Kurou, gestito dalla Francia e dall’ESA. Questa divisione fra Ariane Space e Avio sarà comunque sottoposta all’ESA, e quindi ai Paesi membri dell’Agenzia. Attualmente il vettore Vega, come anche il vettore Ariane 6, sono infatti dei progetti cofinanziati dall’ESA, e quindi dai Paesi membri.
Secondo l’articolo di La Tribune, che scrive un testo leggermente di parte, in Francia hanno già dato per assodata la separazione fra le due aziende. Esse dovranno concludere la collaborazione per la costruzione del vettore Ariane 6, mentre potrebbe variare la situazione per Vega-C. Attualmente il vettore italiano è previsto torni al volo nella seconda metà del 2024, per cui potrebbe esserci il tempo di ragionare su strategie alternative.
Il passaggio successivo è ora attendere la ministeriale di inizio novembre. Da qui emergerà una situazione più chiara sul futuro di Avio, che sicuramente dall’interruzione di questa collaborazione ha più rischi da correre, ma forse sul lungo termine più opportunità da cogliere.