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| On 1 anno ago

SpaceX lancerà quattro satelliti Galileo con un Falcon 9

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Dopo mesi di discussioni, oggi 24 ottobre il Wall Street Journal ha annunciato un accordo per cui sarà il Falcon 9 a lanciare i satelliti europei Galileo. In base a quanto riportato dal giornale, l’accordo è stato firmato fra SpaceX e l’ESA, ma dovrà essere definitivamente approvato dalla Commissione Europea e dagli Stati Membri dell’UE.

Quest’ultimo passaggio dovrebbe avvenire entro la fine del 2023, per poi portare a un lancio dei satelliti Galileo nel 2024. L’accordo fra SpaceX e l’ESA è stato raggiunto per due lanci, ognuno dei quali trasporterà due satelliti. Con questi due lanci si dovrebbe concludere definitivamente la costruzione della prima generazione della rete Galileo. Questi satelliti dovevano partire inizialmente a bordo di un Ariane V, ma esso non è stato disponibile e ora è definitivamente pensionato.

Il piano B era partire a bordo dell’Ariane 6, ma i continui ritardi del nuovo lanciatore europeo hanno impedito questa soluzione. Un’altra eventualità era usare un vettore Soyuz, che fino al 2022 venivano lanciati da Arianespace dalla Guyana Francese. Questi razzi non sono più stati disponibili dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. I satelliti Galileo sono così rimasti a Terra definitivamente a inizio 2022.

Attualmente la costellazione Galileo è completamente operativa, ma necessità di altri quattro satelliti per completare la prima generazione. Nella seconda metà di questo decennio dovrebbe inoltre iniziare ad essere lanciata la seconda generazione, che migliorerà e amplierà ancora il servizio. Galileo recentemente ha già raggiunto una precisione di navigazione di 20 cm, diventando il sistema di navigazione più preciso al mondo, e servendo oltre 3 miliardi di persone.

Problematiche di sicurezza

Galileo è utilizzata sia come rete di navigazione esclusivamente civile, l’unica al mondo ad avere questa impostazione. Fornisce però anche servizi di intelligence ai Paesi membri dell’UE. Essendo infatti un progetto costruito e finanziato dall’Unione Europea, c’è bisogno dell’approvazione degli Stati membri per variazioni al suo utilizzo o per upgrade della rete.

L’approvazione servirà anche per confermare l’utilizzo di un Falcon 9 e dovrebbe arrivare entro la fine del 2023.

Attualmente ESA, UE e SpaceX sono già in trattative, sempre secondo il WSJ, per organizzare il trasferimento di tecnologie protette di provenienza europea. L’azienda di Musk ha in precedenza già lanciato un satellite dell’UE, il Sentinel 6, ma mai un satellite con applicazioni militari. Negli scorsi mesi ha però già avuto esperienza nel gestire satelliti di importanza Nazionale per Stati Europei, in particolare per l’Italia quando nel 2022 ha portato in orbita un satellite Cosmo SkyMed.

Attualmente in Europa è operativo solo un lanciatore, il Vega di Avio, che tornerà al volo solo nella prima metà del 2024. Per la fine del prossimo anno è invece previsto il prossimo volo del Vega-C, che è fermo per un problema al motore Zefiro-40.

L’Ariane 6 invece sta per effettuare altri due test critici entro fine novembre, al termine dei quali sapremo con maggiore precisione il periodo di lancio. Altre startup europee progettano dei voli verso l’orbita per il 2024. Nessuno di questi vettori (escluso l’Ariane 6) potrebbe però portare in orbita i satelliti Galileo, che con una massa di 700 kg e un’orbita di destinazione molto alta sono troppo pesanti per partire a bordo di un vettore di piccole dimensioni. L’unico probabilmente in gradi di lanciare un singolo Galileo sarebbe il Vega-C, ma l’eventualità non è mai state (pubblicamente) presa in considerazione.

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