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| On 11 mesi ago

La Cina ha iniziato la costruzione di una nuova antenna radio da 40 metri del VLBI

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La Cina ha annunciato la scorsa settimana l’inizio dei lavori per un nuovo telescopio radar, dotato di una antenna con 40 metri di diametro. Questa nuova antenna farà parte del VLBI (Very Long Baseline Interferometry), una rete di cinque telescopi radio sparsi per tutta la Cina. La nuova struttura sarà costruita nelle montagne del Changbai, una zona nella provincia di Jilin nel Nord Est della Cina. L’antenna sarà completata e attiva entro la fine del 2024 secondo quanto comunicato dalle autorità cinesi.

Questa zona è stata scelta dal Shangai Astronomical Observatory, responsabile del progetto, per il suo favorevole clima asciutto e con poche precipitazioni. Lo scopo di questa antenna, che sarà completamente movimentabile, sarà molteplice e spazia dallo studio dei buchi neri, al collegamento con sonde e missioni interplanetarie. Una volta completato, il radiotelescopio si unirà alle altre cinque antenne per formare una rete fra i sei centri osservativi.

Uno degli obiettivi di questi nuovi centri di osservazione radio sarà il collegamento con le missioni interplanetarie cinesi. La Cina infatti non ha accesso alla rete di telescopi radio della NASA chiamata Deep Space Network, attualmente la più avanzata al mondo per collegarsi con sonde e satelliti oltre l’orbita terrestre. Spesso la Cina ha avuto la possibilità di collaborare con la rete dell’ESA, chiamata Estrack.

Uno schema delle antenne del VLBI cinese. Credits: CGTN/Yin Yating

Non è così facile

La grande difficoltà nel costruire una rete di questo tipo, oltre alla potenza di trasmissione e alle dimensioni delle antenne, è la loro posizione. Per mantenere dei collegamenti costanti con le missioni lontane, è necessario che le antenne siano posizionate su tutta la superficie del globo. In passato per sopperire a questa necessità la Cina, per particolari e importanti missioni specifiche ha montato antenne sopra a delle navi, che poi si sono posizionate nella posizione ottimale.

Questa è una soluzione di ripiego ovviamente, date le minori dimensioni che permette il montaggio a bordo di una nave. Da qui la necessità di potenziare la struttura su Terra del Very Long Baseline Interferometry. Quest’ultimo, come già detto, servirà anche ad osservazioni scientifiche per lo studio di fenomeni astrofisici lontani, come buchi neri e galassie.

Attualmente la Cina ha inaugurato due dei suoi tre grandi programmi di esplorazione interplanetaria. Il più strutturato e vicino a noi è sicuramente Chang’e, con il quale sta avvenendo l’esplorazione della Luna. La prossima missione, la Chang’e 6 è prevista per il 2025. Il secondo è il programma Tianwen per l’esplorazione di Marte, la cui prima missione è iniziata nel 2021 e si sta ancora svolgendo con grande successo. Infine, per la seconda parte di questo decennio è prevista la prima missione interplanetaria verso il sistema solare esterno. Per supportare questi piani di esplorazione la Cina necessità di un rete di collegamenti radio più solida.

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