News
| On 11 mesi ago

SpaceX si prepara ad attivare il servizio Direct-to-Cell con Starlink a partire dal 2024

Share

Ad agosto dello scorso anno, SpaceX ha annunciato una collaborazione con l’operatore T-Mobile per connettere direttamente gli smartphone ai satelliti Starlink. Per farlo SpaceX necessita di avere in orbita satelliti modificati con apposite antenne, in modo che possano ricevere i deboli segnali proveniente dai dispositivi mobili.

Tali modifiche saranno applicate sui nuovi Starlink, i V2 Mini, mostrati la prima volta a febbraio di quest’anno. A inizio ottobre, proprio per iniziare a lanciare e collaudare le nuove antenne, SpaceX ha inviato una richiesta alla Federal Communications Commission. Se l’agenzia federale concederà i permessi, dal 1 dicembre, e con validità di 60 giorni, SpaceX potrà iniziare a lanciare i nuovi Starlink e collaudare il nuovo sistema di connessione.

Connettere un dispositivo mobile con un satellite non è infatti una cosa così facile, basti pensare alle dimensioni delle antenne Starlink, e quanto dovrebbero essere miniaturizzate per inserirsi in uno smartphone moderno.

I futuri Starlink V2 Mini saranno dotati di un modem eNodeB avanzato, che andrà a simulare una stazione radio base a cui si agganciano i diversi dispositivi mobili. Questo, secondo i piani di SpaceX, renderà qualsiasi smartphone in grado di accedere alla rete Starlink, senza la necessità di avere un hardware apposito, come già accade dall’iPhone 14 in poi.

I piani di SpaceX per il Direct-to-Cell

Dopo i primi test, SpaceX afferma di potere iniziare a offrire il servizio già dal prossimo anno. Nella fase iniziale sarà possibile inviare solamente messaggi di testo, mentre le chiamate saranno disponibili dal 2025. L’attività presentata lo scorso anno con la collaborazione con T-mobile prevedeva solamente la possibilità di inviare un messaggio di SOS testuale. L’upgrade fino ad arrivare ad uno scambio dati completi richiederà diversi anni. SpaceX ha presentato in questa nuova pagina del sito Starlink una timeline, secondo la quale nel 2025 è atteso il servizio per lo scambio di dati e chiamate direttamente dallo spazio, mentre nel 2026 la connessione di dispositivi IoT. 

La nuova sezione del sito di Starlink non fornisce ulteriori specifiche, come le aree in cui sarà possibile questo nuovo tipo di connessione e gli eventuali costi. La comunicazione satellite via dispositivi mobili potrebbe fare la differenza in diverse situazioni di emergenza, in cui i sistemi tradizionali non sono accessibili, oltre che nelle situazioni in cui è impossibile gestire una antenna esterna.

I ritardi legati a Starship, il vettore che dovrà portare in orbita la versione non Mini degli Starlink V2, ha comportato lo slittamento del lancio del nuovo servizio di connessione, costringendo l’azienda all’utilizzo del Falcon 9. Nel corso di questo 2023, SpaceX ha trasportato nello spazio 529 Starlink V2 Mini, andando così a migliorare le prestazioni della rete.

A fine settembre, hanno anche annunciato che questi satelliti sono stati dotati di nuovi dispositivi per la comunicazione laser. Ciò permette agli Starlink di trasferire dati a 100 Gbps con i satelliti adiacenti, in modo da aumentare la velocità delle connessioni.

ANNUNCIO

La comunicazione Direct-to-Cell è un servizio su cui già da alcuni anni diverse aziende hanno iniziato a puntare. Una su tutte AST SpaceMobile che con la sua rete di satelliti in orbita terrestre bassa dovrebbe riuscire a fornire copertura internet direttamente ai cellulari a velocità 5G. I dispositivi di AST SpaceMobile sono però molto più grandi degli Starlink e ancora in fase di test preliminare.